L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura per il 2026.  
La proclamazione è giunta nel corso della cerimonia che si è tenuta ieri mattina – 14 marzo 2024 – nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma a cui ha preso parte il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha dato lettura del verdetto della giuria, presieduta da Davide Desario, con cui il capoluogo d’Abruzzo si è imposto davanti alle altre nove città finaliste: Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Per il Comune dell’Aquila hanno partecipato il sindaco, Pierluigi Biondi, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, che hanno manifestato sostegno alla candidatura aquilana supportata anche dagli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 (Usra e Usrc) e dei territori colpiti dal sisma del 2016 (Usr).
Il dossier “L’Aquila città multiverso”, illustrato nel corso dell’audizione svoltasi il 4 marzo scorso nella sede del ministero dal sindaco Biondi, dal direttore della candidatura, Alessandro Crociata, dal coordinatore scientifico del dossier, Pierluigi Sacco, e dal direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, Federica Zalabra, ha convinto la commissione esaminatrice.
Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale sono i quattro cardini del documento che si sviluppa su cinque assi portanti per la sua declinazione e realizzazione: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità.

Sono molto felice – da abruzzese e da rosetano – per il riconoscimento all’Aquila.
Perché Roseto degli Abruzzi è stata la città che più ha accolto – essendo sbocco naturale sul mare – i fratelli aquilani sfollati dal sisma del 2009. E da quell’anno il legame fra le città si è rafforzato.

Nei mesi del terremoto, ospitavo in casa l’amico Giampiero Porzio, medico oncologo sfollato, che il lunedì dormiva in tenda nel piccolo comune di Villa Sant’Angelo (AQ), dal martedì al giovedì stava da me a Roseto degli Abruzzi e il venerdì raggiungeva la moglie e il giovane figlio a Casalbordino (CH).
Fu Giampiero a dirmi che il suo amico, giovane Sindaco di Villa Sant’Angelo – Pierluigi Biondi, giornalista – aveva bisogno di un telefax per il periodico “Sfollati News”.
Così staccai dalla spina il mio telefax nuovo e bello e glielo regalai, quale piccolo segno sulla strada della rinascita.
Perché fra “giornalisti di strada” (o di provincia) e senza contratto stabile ci si aiuta, condividendo il poco che si ha.
Giampiero glielo portò e consegnò, nel container, il 9 luglio 2009.
Il Sindaco mi scrisse una email di ringraziamento il 14 luglio, invitandomi a incontrarci.
Rosetocentrico come sono, conobbi Pierluigi personalmente soltanto il 18 luglio 2011, in occasione del ricovero di mio padre Dino all’Ospedale dell’Aquila per una operazione.
Mi piace pensare che anche quel telefax regalato sia stata una goccia nel mare che ha portato L’Aquila a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2026.
Così come mi piace pensare che siano serviti allo stesso scopo i vari eventi che organizzammo in Comune a Roseto degli Abruzzi – dove servivo in qualità di Capo di Gabinetto del Sindaco – a partire dalla messa di Pasqua al PalaMaggetti, una settimana dopo il sisma del 6 aprile 2009, proseguendo con la Pasquetta di solidarietà e con tante altre cose.

Buon lavoro a Pierluigi e a tutti coloro che daranno vita questo storico traguardo per L’Aquila.