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Italia Femminile
L’ITALIA AGLI EUROPEI!
W LE DONNE!
l’Italia ce l’ha fatta. Andrà, dopo 10 anni, ai prossimi Campionati Europei.


Bravo coach Ticchi: le sue Azzurre tornano dopo 10 anni a guadagnarsi sul campo la fase finale del torneo continentale.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 19 Gennaio 2009 - Ore 14:00

Bastava vedere le facce dello staff della Nazionale Femminile subito dopo l’83-50 alla Croazia che ci ha spalancato le porte dell’Europeo per capire che qualcosa, finalmente, era cambiato.

Dopo dieci anni l’Italia si è finalmente guadagnata l’accesso a un Campionato Europeo, quelli del 2007 giocati a Chieti erano stati un gentile dono della Federazione. Peraltro mal sfruttato. Questi, in Lettonia dal 7 al 20 giugno 2009, avranno certamente un sapore diverso.

La qualificazione è il giusto premio per l’ottimo lavoro svolto da Giampiero Ticchi in questi mesi, bravissimo non solo in campo ma anche e soprattutto nel ricucire un rapporto diretto, sincero con i club di A1 e A2.

Al gruppo che la scorsa estate ha mancato la qualificazione solo all’ultima partita in Turchia, Ticchi ha potuto aggiungere Raffaella Masciadri, Chicca Macchi, Giorgia Sottana e Jenifer Nadalin, addizioni preziose e immediatamente metabolizzate da uno spogliatoio nel quale ora è certamente leader una ritrovata Simona Ballardini. Giusto così, dal momento che la romagnola (paragonata da Ticchi a Emanuel Ginobili, tanto per fare un raffronto col mondo maschile) proprio in Nazionale è tornata ad essere una giocatrice dopo lunghissimi 14 mesi di inattività dovuti a diversi infortuni al ginocchio.

In luglio, a Bormio, Simona ha gradualmente ritrovato il sorriso e con lei l’ha ritrovato una Nazionale dallo spirito, e dalle ambizioni, completamente rinnovate. In questo trionfale Additional Round le azzurre hanno esordito vincendo in Belgio grazie a un secondo tempo di grande personalità e poi hanno demolito la Croazia nel secondo tempo del Taliercio. Laddove l’Italia storicamente abbassava la guardia dopo aver guadagnato un piccolo vantaggio, la formazione di Ticchi ha messo al tappeto le avversarie con un ultimo quarto da 27-9.

Poi la festa per certi versi scomposta al PalAcer di Priolo, dove tutte le giocatrici hanno tirato fuori anni di sconfitte, di alibi, di schiaffoni, di polemiche, di oblio mediatico mentre la pallavolo femminile impazzava su tv e rotocalchi.

L’accesso all’Europeo non può che essere il primo passo, non certo un obiettivo, ma vedere le azzurre invadere i bar di Siracusa, poche dopo essersi guadagnate la Lettonia, reclamando da bere perché “…agli Europei, andiamo agli Europei” è stato bello, oltre che liberatorio. Ubriache, certo, ma di gioia repressa.

Tra Mestre e Priolo l’Italia femminile ha messo insieme più di 6.000 spettatori, in entrambi le occasioni il pubblico si è alzato spontaneamente in piedi a ringraziare le azzurre, con le facce a bordo campo quasi incredule dopo tanti anni di sberle prese e di sguardi bassi.

Recalcati ha preso appunti e chiarito che prenderà spunti da questa compattezza. Una boccata di ossigeno provvidenziale salutato nel parterre dagli applausi convinti di Dino Meneghin.

Ora si può iniziare a pensare alla Lettonia, Ticchi potrà recuperare giocatrici infortunate come Modica, Alexander, Bagnara e Dacic ma lo zoccolo duro resterà questo che ha saputo rialzarsi in questi mesi. Ai primi di maggio il raduno in vista della Lettonia. Con un sorriso sulle labbra che nel Settore Squadre Femminili mancava da un decennio buono.
Giancarlo Migliola
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