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Enrico Schiavina - Storie di Legadue
IL FENOMENO DEI BRINDISINI ERRANTI
BRINDISINI ERRANTI
Tifosi di Brindisi in trasferta a Rimini.
(Legadue/Agenzia Ciamillo & Castoria/Pasquale Bove)


Enrico Schiavina, giornalista di Superbasket, ci racconta la Legadue e i suoi protagonisti.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 27 Gennaio 2010 - Ore 02:00

Se mezza Italia del basket si stropiccia gli occhi di fronte all’immagine di mille tifosi brindisini in trasferta e molto lontano da casa, può darsi che a Roseto ci sia chi faccia spallucce.

Ricordando magari gli esodi di massa delle stagioni tra il 1998 e il 2000, diverse centinaia in posti lontani come Biella o Ferrara o Avellino o persino Barcellona. Qualcuno ci raccontava anche di mille e passa rosetani qualche anno prima a Livorno o a Vigevano, e nemmeno era A2.

Un entusiasmo straripante, che però andò scemando man mano che la squadra saliva le categorie, e entrava nel mondo del basket che conta.

E’ paradossale ma è così, e non è successo solo a Roseto, ma in molte altre piazze. E forse è anche comprensibile: è più divertente stare ai piani bassi ma vincere tante partite e sognare affascinanti scalate, che stare ai piani alti ma perdere spesso e vivacchiare. E lunga vita al sistema sportivo fondato su promozioni e retrocessioni! Anche se qualche sconsiderato vorrebbe abolirlo…

Sperando che questa Legadue sia solo un momento di passaggio nella scalata a una serie A attesa da quasi trent’anni, il popolo brindisino ha dato un’altra clamorosa dimostrazione di passione. Mille tifosi al seguito, e non dietro l’angolo ma a Rimini, quasi 700 chilometri da casa. E non per la partita decisiva della stagione, ma per una normalissima seconda di ritorno. Che tra le altre cose si poteva tranquillamente vedere dal divano di casa, visto che c’erano non una ma due diverse dirette tv, quella di RaiSportpiù di Lauro e Caja e l’onnipresente Studio 100 che segue l’Enel ovunque.

Uno colpo d’occhio impressionante, anche se il 105 Stadium è un palazzo un po’ freddo, con grandi tribune distanti dal campo, e disperde calore. Ma è stato ugualmente un grande spettacolo. Cui è poi seguita una grande partita, e una importante vittoria per Brindisi, ma queste sono due annotazioni secondarie. Anche perché il pubblico brindisino in questi ultimi tempi si è sempre distinto per correttezza e non ha praticamente mai creato tensioni.

Era già successa la stessa cosa l’anno scorso. Mille brindisini sempre a Rimini, che non è la trasferta più vicina (vicina?) dell’anno, ma forse è il punto strategicamente più favorevole per far convergere su uno stesso punto le colonne di pullman provenienti da Brindisi col frammentato ma numeroso esercito dei brindisini che vivono al nord. Con il club dei “Brindisini Erranti” che è un po’ il fenomeno dell’anno nel campo delle organizzazioni di tifosi di basket, visto come riesce a far arrivare plotoni di fans biancazzurri praticamente su tutti i campi d’Italia.

Tanti, caldi e mai sopra le righe. Poi i mille di Rimini sono un caso limite. Ma ne abbiamo visti almeno 300-400 a Casale, a Lodi, a Faenza… Ed erano forse anche di più l’anno scorso a Roseto, che se non altro è trasferta geograficamente abbordabile, partendo da Brindisi.

Distratta dai suoi mille guai, chissà se la Serie A si è accorta che nel campionato che le sta sotto, una partita di sabato scorso ha offerto un tale spettacolo di pubblico. Mille tifosi in trasferta per una partita di Serie A quest’anno non li vedremo mai. Nemmeno nei playoff. Anche perché sappiamo già chi li vincerà, i playoff…

Nei probabili playoff di Legadue, invece, quanti brindisini andranno in trasferta per le partite che decideranno la promozione? Tanti certo, ma a ben vedere è difficile che saranno più dei mille visti a Rimini, che fisiologicamente è una quota-limite.

E poi, la storia lo insegna: c’erano molti più rosetani a Ferrara che, anni dopo, a Roma, Bologna o Milano.
Enrico Schiavina
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