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VI RACCONTO ANDREW HOWE
IL PROF E IL ‘BAMBINO’
Claudio Mazzaufo e Andrew Howe a Mosca in occasione dei Mondiali Indoor di Atletica Leggera di Marzo 2006, in cui Howe ha vinto la medaglia di bronzo di salto in lungo con la misura di 8 metri e 19 centimetri: la prima ‘vera’ affermazione dell’atleta, alla quale ha fatto seguito la consacrazione, avvenuta agli Europei di Goteborg con la vittoria della medaglia d’oro.


Intervista al Professor Claudio Mazzaufo, da sempre nello staff del campione europeo di salto in lungo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 10 Settembre 2006 - Ore 07:30

Claudio Mazzaufo, “il Prof”, classe 1958, preparatore atletico del Teramo Basket, è uomo da sempre impegnato nel mondo dell’atletica leggera. Infatti, dal 1989 è collaboratore della Fidal, la federazione italiana di atletica leggera, dal 1995 è responsabile del settore giovanile per il salto in estensione e, da quest’anno, è responsabile nazionale del salto in lungo.

Claudio Mazzaufo è un componente dello staff di Andrew Howe, campione europeo di salto in lungo. Howe, che è seguito dalla madre-allenatrice Renè Felton (già campionessa americana dei 100 ostacoli, proveniente dalla scuola di Santa Monica dalla quale è uscito Carl Lewis), si avvale, sul campo, della preziosa collaborazione del Prof e di Carmelo La Cava.

Lo scorso 8 Agosto 2006, ai Campionati Europei di Goteborg, Andrew Howe ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in lungo con la misura di 8,20 metri al secondo tentativo (è la prima volta che un italiano si laurea campione continentale del salto in lungo), proprio nel giorno in cui Mazzaufo compiva 48 anni.

Il Prof, che segue Howe nei suoi impegni e che ha iniziato la stagione con lui negli Stati Uniti, a Fayetteville, in Arkansas, sarà al fianco del saltatore anche nell’ultimo impegno stagionale, ad Atene, nei giorni 16 e 17 Settembre 2006.

Una bella soddisfazione per Claudio Mazzaufo, che è sempre stato vicino al ragazzo e alla mamma-allenatrice e che abbiamo visto in televisione stretto nell’abbraccio proprio insieme a mamma e figlio, subito dopo il salto che è valso la medaglia d’oro a Goteborg.

Adesso per Andrew Howe si prospetta un futuro luminoso, fatto anche di impegni fuori dall’atletica leggera, visto che – simpatico e solare com’è – sembra rappresenti il testimonial ideale per molti sponsor.

Prossimamente dovremmo vederlo a “Quelli che il Calcio”, ospite di Simona Ventura. Intanto, chi vuole potrà applaudirlo Lunedì 11 Settembre 2006, al Teatro Comunale di Teramo, ospite d’onore alla presentazione del Teramo Basket 2006/2007.

Per conoscere un po’ di più Andrew Howe, abbiamo fatto qualche domanda a Claudio Mazzaufo.

Prof, cosa ha di speciale Andrew Howe?
“Andrew ha la grandissima capacità di eccitare il suo sistema nervoso in modo inverosimile ed è in grado di portare il regime di lavoro muscolare oltre il limite massimo. In gara non ha paura di nessuno (assomiglia, con i dovuti distinguo, al grande Mario Boni) e poi è un talento naturale.”

Le sue qualità umane?
“Fuori dalla pedana di gara, è un ragazzo semplice ed umile con tutti. Ama le bionde, la musica tosta, gli animali (i cani in particolare) e suonare la batteria. Tutti i giovani della sua generazione potrebbero identificarsi con lui. E poi è simpaticissimo.”

Le sue qualità atletiche?
“Ha grandissime capacità di esprimere forza reattiva che, oltre a staccare in modo efficace, gli permette di correre velocissimo. Oggi Andrew è il lunghista più veloce al mondo.”

Da quanto tempo lo segui?
“Da quando Andrew aveva 14 anni e lo vidi, per la prima volta, ad un raduno regionale giovanile a Casal del Marmo (Roma). Da allora, gli sono stato sempre vicino.”

Hai un aneddoto particolare da raccontare del vostro rapporto?
“Nel gennaio del 2004 lui ricominciava la preparazione, dopo una microfrattura al piede rimediata ai Campionati Europei di Tampere (Finlandia), mentre correva l'ultima frazione della staffetta 4X100. Un giorno lessi un articolo (uno dei tanti) su un notissimo quotidiano italiano, dove lo davano per finito e dove veniva seppellito, insieme alla mamma allenatrice, di critiche sia dai giornalisti che da alcuni illustri e famosissimi allenatori nostrani. Lo chiamai subito ed era distrutto, mi confessò tutti i suoi timori e mi disse che ero l'unico, insieme alla mamma-allenatrice, che gli era rimasto vicino. Restai più di un'ora al telefono con lui per rincuorarlo, spronarlo, caricarlo. Gli dissi che credevo tantissimo in lui, che sarebbe ritornato grande, che queste cose gli sarebbero servite per farlo crescere, aprirgli gli occhi sulle persone, ‘ispessirgli la corazza’. Ricordo benissimo le ultime parole che gli dissi prima di lasciarci: ‘Ricordati che potrai contare sempre su di me, perchè sei un bravo ragazzo ed io ti voglio bene soprattutto per questo e non solo per quanto corri veloce o per i metri che salti; il campione un giorno finisce, veri uomini si resta per tutta la vita. Ed ora, reagisci da uomo. Reagì e come! Ad agosto vinse i Campionati Mondiali Juniores nel salto in lungo con 8 metri e 11 (record Italiano) e i 200 metri con 20 secondi e 28 (record Europeo).”

Quando hai pensato che avrebbe potuto diventare un campione?
“Quando, all'età di 15 anni, al Criterium Nazionale Cadetti di Fano, ha saltato nella gara di lungo 7,52 metri. A quella età solo il grande Robert Emmyan (l'attuale detentore del record europeo con 8 metri e 86) era riuscito a fare meglio. Quel giorno di sei anni fa ho capito che sarebbe diventato un grande campione, soprattutto nel salto in lungo.”

Dove può arrivare Andrew Howe?
“Come misura penso che possa avvicinare di molto i 9 metri. In carriera, ha il talento e le capacità per essere protagonista in tutte le grandi manifestazioni internazionali (Mondiali, Olimpiadi), a patto però che si concentri principalmente nel salto in lungo e che perfezioni il gesto tecnico con allenamenti speciali. C'è tanta strada ancora da fare per raggiungere la vetta del monte Olimpo. D'altronde... ‘Faber est suae quisque fortunae’ (Ognuno è artefice della sua sorte, frase attribuita a Catone il censore. Grazie a Mario Giunco per la preziosa consulenza. N.d.r.).”
Luca Maggitti
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