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‘Ndundee United
MA NON DOVEVAMO GIOCARE A RUGBY?
LA GARA SONO IO!
John The Bomb in chiaro delirio di onnipotenza.


La gara (di quale sport?) raccontata da John The Bomb.

Teramo
Mercoledì, 21 Marzo 2007 - Ore 15:00

Appuntamento alle 10,45 alla Palestra San Gabriele dove arrivo puntuale con moglie e figlio.

La domenica mattina non ho voglia di parcheggiare lontano, per cui sposto la transenna col divieto di accesso, entro nel vialetto privato della Palestra parcheggio la macchina e rimetto la transenna al suo posto alle mie spalle. Qualcuno inveisce in un idioma a me sconosciuto, e decido di ignorarlo.

Indi mi avvicino alla palestra dove nascondo a mio figlio la vista di Jimmy: ha solo 14 mesi, povero piccolo, poi mi si traumatizza. E se un giorno dovesse chiedermi "ma quello brutto papà, non è che mi esce di notte dall'armadio?" devo rispondergli "no, piccolo mio, è stato soppresso". E io a mio figlio non dico mai le bugie.

Aspettiamo fuori che il minibasket finisca la propria partita dopo avere fatto desistere Mr Brooklyn e Lee dai loro intenti prevaricatori ("n'trom dontr a lu camp e li cacciòm!") e alla fine ci trasciniamo verso gli spogliatoi.

Ci cambiamo.

Subito si notano alcuni personaggi: Lee si mette una ginocchiera che lo fa sembrare Robocop in versione panzuta. Ciuminteros una vezzosa quanto inutile bandana portafortuna. Luchino esce con la canotta del Roseto e un intero guardaroba in mano: maglietta rossa dei Varese Roosters, T-Shirt azzurra di una non meglio identificata maratona di beneficienza, maglietta bianca della salute. Runner in compeltino da corridore sembra vestito per la maratona di New York. Il sottoscritto la canotta Biancorossa di capitan Lulli, che provvederà a disonorare. CentralPark invece la maglietta che ha usato l'ultima volta che ha giocato a basket: 5 anni e 20 chili fa.

Si prosegue con 15 minuti di cazzeggio in cui non si riesce ad organizzarsi, in un clima da gita scolastica quando non c'è il prof, durante i quali Luchino decide con quale completo scendere in campo: quello di Varese. Infine si fanno le squadre e si comincia!

Io noto che lo sport in questione non prevede la palla ovale, non c'è la mischia e lo sfondamento è considerato fallo. Decido di infischiarmene e di giocare con le mie regole. Alla fine, unanimemente, decideranno di non convocarmi più. Mai più. Ignoranti.

La partita si svolge a metà fra un incontro scapoli-ammogliati e il torneo del dopolavoro ferroviario.

Tutti si calano nello spirito goliardico, tranne A.A. che a tratti si infoia come se fosse l'overtime di Gara 7 della finale NBA: ad un certo punto mi guarda con gli occhi strabuzzati e mi grida "UN TAGLIO!". Io cerco un coltello e Zurù mi spiega che avevo capito male.

Nel frattempo Lee decide che ogni 5 minuti di gioco effettivo ci vogliono 20cl di prosecco, anch'essi effettivi.

Ciuminteros e Meganoide alzano la media dimostrando inaspettate doti cestistiche, Zurù si improvvisa playmaker con assist improbabili, ET corre. In senso spesso opposto ma corre. Runner anche lui corre, dalla parte giusta però. Luchino al 3/4 sembra sul punto di esplodere. Poi di implodere. Poi decide, semplicemente di arrossire all'inverosimile e sudare come una foca a Dubai. Marco tira solo da fuori: la sua autonomia per uno scatto è del 75% del campo. Poi si ferma e tira sfruttando le ultime molecole di ossigeno rimaste. In tutto questo si inserisce Claudio Batta che decide di fare ciò che sa fare meglio. Fare ridere gli altri. Il fotografo vuole partecipare, entra ed esce subito con una mascella quasi fratturata: in seguito mi spiegheranno che anche sgomitare non è valido.

Alla fine il risultato dice che ha vinto una delle due squadre, ma la consapevolezza invece è di avere vinto tutti. Sopravvivendo.
John The Bomb
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