Tornare nella città dove sei nato, dalla quale sei partito, non deve essere facile. Tornarci dopo tanti anni per esibirsi – salvo carezzevoli parentesi – può rendere il compito ancor più gravoso.
Si rischia la lacrima, insomma, anche se sei una macchina da guerra teatrale come Vincenzo Di Bonaventura. Uno capace di lavorare a una decina di spettacoli l’anno, avendo a portata di recitazione una cinquantina di opere.
Uno con il furore iconoclasta che si fa beffe delle istituzioni teatrali prive di coraggio, uno che attacca a testa bassa ogni spreco, ogni ruberia, ogni carriera costruita in modo spurio: dall’amico politico alla provenienza televisiva buona solo alla popolarità.
Uno che può – se glielo chiede un vecchio amico – passare da “Il Contrabbasso” al “Don Chisciotte” nel giro di un’asciugatura di fronte. E mietere applausi sia che parli di orchestre e frustrazioni sia che faccia sganassare interpretando, rigorosamente da solo in scena, sia l’altero Don Chisciotte sia il bonario Sancio Panza, che si lamenta in dialetto rosetano.
Venerdì sera Vincenzo Di Bonaventura ha sfiorato la lacrimuccia, guardando la sala gremita della Villa Comunale e ricevendo in apertura di serata la Rosa d’Argento dal Sindaco Franco Di Bonaventura e l’acquaforte di Enea Cetrullo raffigurante la Villa Comunale dall’Assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo. Emozioni forti, fatte apposta per perdere la concentrazione prima di uno spettacolo. Che invece è filato via liscio e incalzante (e per un monologo non è per nulla scontato).
Alla fine, tanti applausi e la richiesta di un “bis” – originale rispetto ai clichè teatrali così come originale è l’universo artistico di Vincenzo Di Bonaventura – accontentata cambiando completamente registro e passando, come detto, da “Il Contrabbasso” al “Don Chisciotte”.
Vincenzo Di Bonaventura è tornato nella sua Roseto degli Abruzzi e il Lido delle Rose lo ha accolto a braccia aperte e mani plaudenti, sostenendo il suo "Teatrlaboratorium Aikot 27" con donazioni che a fine serata hanno raggiunto la somma di 510 euro (l’ingresso era libero), segno di un gradimento reale e testimoniato nei fatti.
I nomi di chi ha voluto sostenere "Teatrlaboratorium Aikot 27" con una donazione sono stati registrati prima dello spettacolo e hanno raggiunto quota 425 euro. Dopo lo spettacolo, qualcuno – che purtroppo resta anonimo perché i coordinatori della serata avevano riposto carta e penna – ha lasciato ulteriori 85 euro, testimoniando la propria stima sotto forma di cartamoneta nella scatola tonda posta a guardia dell’ingresso. Totale 510 euro, per dare un supporto allo splendido e visionario progetto che da anni porta avanti Vincenzo Di Bonaventura: un teatro a San Benedetto del Tronto da 30 posti, in cui si entra senza pagare e quando si esce – se si vuole – si offre qualcosa.
Alla prossima emozionante serata di teatro con Vincenzo Di Bonaventura, che intanto prosegue la sua attività nel "Teatrlaboratorium Aikot 27" di San Benedetto del Tronto e che sarà, nel prossimo mese di Marzo, al circolo virtuoso Il Nome della Rosa di Giulianova, per due serate (entrambe previste di sabato) in cui si esibirà omaggiando il grande Carmelo Bene.
I SOSTENITORI DI "Teatrlaboratorium Aikot 27"
[Mancano i nomi degli anonimi mecenati del dopo spettacolo. Ce ne scusiamo.]
Manuela Di Giacinto, Luigi Lamonica, Gabri Di Bonaventura, Manuela Michini, Ivana Di Marcoberardino, Pasquale Ruggieri, Luciano Crescentini, Simone Ciccolone, Luigi Mattiucci, Marco Ricchioni, Paolo Di Cristofaro, Gabriele Esposito, Marianna Pantoli, Giandomenico Piccioni, Danilo Torzolini, Cristian Palmieri, Monica Romani, Roberto Di Giovannantonio, Marisa Di Cristofaro, Luca Maggitti, Barbara Di Berardino, Silvia Martelli, Anna Maria Martelli, Federica Aielli, Lucilla Verna, Maurizia Verna, Fabrizio Meloni, Elio, Massimo Priviero, Maurizio Zaffiri, Giampiero Porzio, Cesarina Coccione, Annapia Sorgentone, Giorgio Silenzi, Danilo Di Nicola, Liliana Di Tecco, Giovanna Di Sante, Oscar De Rugeriis, Manuela Valleriani, Umberto Braccili, Giovanni Maggitti, Marco Palermo, Marco Borgatti, Marco Rapone.
VINCENZO DI BONAVENTURA interpreta IL CONTRABBASSO
Le foto di Mimmo Cusano
VINCENZO DI BONAVENTURA interpreta IL CONTRABBASSO
Le foto di Cristian Palmieri
TeatrLaboratorium Aikot 27
Vincenzo Di Bonaventura durante l’interpretazione de ‘Il Contrabbasso’.
Vincenzo Di Bonaventura fra il pubblico durante l’interpretazione de ‘Il Contrabbasso’.
Vincenzo Di Bonaventura durante l’interpretazione de ‘Il Contrabbasso’.
