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Elezioni Amministrative Roseto 2011
PAVONE FA LA RUOTA E SI PRENDE ROSETO
SINDACO
Enio Pavone.


La vittoria di Enio Pavone e il crollo del Centro Sinistra nell’analisi di Alessandro Consalvi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 31 Maggio 2011 - Ore 02:00

Terremoto. Batosta. “Liberazione”, inneggiava qualche sostenitore del centrodestra.
“Crollo”, affonda qualcuno dalla sinistra.
 
Si usino i termini che si preferiscono. Il dato è uno: a Roseto ha vinto il centrodestra dopo 37 anni. E poco importa se i termini centrodestra e centrosinistra sono poco adatti per descrivere i bizantinismi della politica della Prima Repubblica, così come poco importa se i socialisti, da oggi più che mai snodo politico fondamentale per tutta la provincia di Teramo, sono stati parte strutturale di quel centrosinistra che dal 1974 ha retto Roseto e che ieri è franato rovinosamente.
 
Poco importa (anzi no: qua togliamo il poco, perchè il dato politico c’è tutto) che i partiti del centrodestra nazionale a Roseto contano per circa il 16 per cento (ad ammetterlo lo stesso Paolo Tancredi, secondo il quale qui il Pdl è minoranza, e bisogna essere umili).
 
Poco importa tutto questo. Uno solo il dato. Il candidato del centrodestra Enio Pavone è il nuovo sindaco di Roseto.
 
L’ex assessore al Bilancio della giunta Di Bonaventura ha ottenuto 7.531 voti contro i 6.464 di Teresa Ginoble. I numeri, freddi, parlano di poco meno di 1.100 voti di differenza tra i due sfidanti. Una marea che nessuno si aspettava. Non il centrosinistra, per ammissione dei suoi stessi vertici (“Non me l’aspettavo”, ha ammesso Celestino Salvatore, segretario locale Pd), e non il centrodestra, con Pavone che aveva messo in cantiere 3-400 voti di vantaggio.
 
Per il centrosinistra le cose si erano messe male sin dai primi minuti dello spoglio. Tutti nel comitato di Teresa Ginoble avevano intuito il trend, negativo, che si iniziava a profilare man mano che arrivavano i dati dai rappresentanti di lista. Il distacco tra i due è andato allargandosi sempre più. Poco prima delle 16 era di cinquecento voti, mezz’ora dopo viaggiava sui settecento. Alle 17:30, quando mancava ormai una sola sezione alla fine ufficiale dello scrutinio, Pavone è arrivato nella sala consiliare del comune adibita a sala stampa che si è riempita dei suoi sostenitori. “Sarò il sindaco anche di chi non mi ha votato”, ha dichiarato il neo sindaco mentre la Ginoble gli faceva gli auguri.
 
Ad aver voltato le spalle al centrosinistra è stata praticamente tutta Roseto centro, dove la Ginoble è aumentata un po’ ovunque di qualche decina di voti, ma dove Pavone è riuscito a compattare il voto che al primo turno si era diviso tra le varie liste civiche. Ma soprattutto a dire no alla Ginoble e al Pd è stato il fortino di Cologna. Spiaggia e Paese. Da anni serbatoio per tutti coloro che ambivano alla carica di primo cittadino, in questo ballottaggio il feeling con il centrosinistra si è rotto. Alle sezioni 20 e 21 la Ginoble ha avuto meno voti rispetto al primo turno, e alla 22 di fronte ad un suo aumento di 16 preferenze Pavone è aumentato di 55.
 
Il centrosinistra ora si ritrova sbriciolato. Uscita sonoramente sconfitta la sua dirigenza, il Pd rosetano nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovrà inventarsi come opposizione dopo anni di governo e delineare una nuova politica con nuovi vertici.
Alessandro Consalvi
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