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Sport
DANTE FALASCA: PER I MUSCOLI CI VUOLE CERVELLO.
Dante Falasca con la moglie Valeria e il figlio Riccardo. Dante appoggia il Progetto TIME OUT, per il sostegno della onlus L’Aquila per la Vita che si occupa di oncologia domiciliare.

Dante Falasca al lavoro.

Dante Falasca.

Intervista al preparatore fisico che nella stagione sportiva 2010/2011 ha colto un ‘Grande Slam’ polisportivo, con vittorie nel calcio a 5 maschile e femminile e nel basket.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 15 Settembre 2011 - Ore 01:30

Compatto, tosto, deciso.
Dante Falasca, se gli vai a genio, è uno da “buona la prima”. Stretta di mano vigorosa, sorriso sdoganante e via andare.
Da qualche stagione, il Nostro svolge il ruolo di preparatore fisico in più squadre attive nel calcio a 5 e nel basket: una sorta di Stakanov del muscolo, insomma, che nella stagione sportiva 2010/2011 ha mietuto successi in Italia ed in Europa.
Per conoscere meglio il professionista teatino e per rendergli il giusto merito, lo abbiamo intervistato.
 
Dante, come bisogna definire, correttamente, il lavoro che fai nel calcio a 5 e nel basket?
“Mi occupo della preparazione fisica di tre squadre: la BLS Pallacanestro Chieti, che milita in DNA; l’Icobit calcio a 5 maschile di Montesilvano, che milita nella massima serie; la squadra femminile di calcio a 5 di Montesilvano, che milita nella massima serie.”
 
Per migliorare tanti muscoli e farlo in due diversi sport e alle prese sia con i maschi sia con le femmine, quanto cervello ci vuole?
“Penso che oltre alle conoscenze tecniche ed alla programmazione del lavoro, occorra la capacità di interagire con gli atleti in maniera costruttiva. L'esperienza, spesso, è una grande alleata.”
 
La scorsa stagione per te è stata "magica". Vogliamo ricordare i trionfi?
“Sono stato molto fortunato, perchè mi sono trovato ai momenti giusti nei posti giusti. Comunque, ecco i trionfi, in rigoroso ordine cronologico: Coppa Campioni con la squadra maschile di Montesilvano di calcio a 5; Campionato di B Dilettanti con Chieti; Scudetto con la squadra femminile di Montesilvano di calcio a 5. Come dice spesso il mio amico Gabri: ‘La realtà che supera la fantasia’.”
 
Conoscendo la tua ritrosia al volo, quanto hai sofferto a non poter seguire i tuoi atleti del calcio a 5 nelle lande kazake, per la Coppa Campioni?
“Ad essere sincero, più che ritrosia direi fobia. L'Elite Round di Coppa Campioni si è disputato in Siberia. Volevo partire in treno, ma quando ho scoperto che da Mosca (dove sarei comunque dovuto arrivare), la Transiberiana impiegava circa 30 ore, ho dovuto desistere. A qualificazione avvenuta, anche per una leggera forma scaramantica, ho evitato anche solo di prendere in considerazione l'idea di andare in Kazakistan per la Final Four. A parte tutto, ho veramente sofferto come un cane, ma visto il risultato...”
 
Quali sono i 3 valori principali che una persona che fa il tuo lavoro deve rispettare per farlo al meglio?
“Grande passione per il tuo lavoro, capacità di essere professionista e non solo professionale, capacità di confronto con gli altri.”
 
Come riesci a conciliare i tre impegni, rinnovati anche per questa stagione?
“Occorre un po' di organizzazione, grande disponibilità  degli atleti e flessibilità da parte delle società.”
 
Visti i tuoi colleghi come Danesi a Siena, Mazzaufo e Faragalli a Teramo, la generazione dei Verrigni a Roseto, potremmo dire che esiste una "scuola abruzzese"? Avete contatti?
“Purtoppo, visti gli impegni, è difficile avere contatti. Magari a volte ci si incontra ai corsi. Parlare di scuola abruzzese quindi è impossibile. Forse l'essere abruzzesi ci caratterizza nella testardaggine e nella perseveranza. Di sicuro ti dico che in Abruzzo ci sono professionisti molto preparati, che forse non hanno grande visibilità, ma grandi qualità professionali.”
 
Hai un modello da seguire, uno che fa molto bene il tuo lavoro?
“Tanti bravissimi, uno su tutti: Francesco Cuzzolin. Non lo conosco di persona, ma ogni volta che lo sento parlare rimango incantato. Per far capire il livello, è stato l'unico italiano ad essere nominato preparatore fisico di una squadra NBA.”
 
Luca Maggitti
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