Franco Montorro
SE MUORE SUPERBASKET, MUORE UNA PARTE DI ME.

Un pensiero sul settimanale di Franco Montorro, il giornalista che lo ha diretto dal 1997 al 2008.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 07 Marzo 2012 - Ore 14:45
Sull\'agonia di Superbasket, mi sono arrivate e continuano a giungere richieste di opinione. Qualcuna sollecita anche una mia presa di posizione.
 
Quando ero Direttore di Superbasket (febbraio 1997-dicembre 2008) ho difeso il giornale, la redazione e tutto il mondo intorno alla rivista e alla Casa Editrice - come dire? - a prescindere.
 
In altri tempi avrei detto come un comandante, ma in questi potrei essere confuso e schernito, pensando ad una barca che affonda.
 
Quando sono uscito dalla Cantelli Editore, invece, ho preso l\'impegno di non parlare di quanto era successo e dell\'atteggiamento di alcuni. Ho solo dovuto fare cenno alla vigliaccheria di uno solo (per lui vale ancora la battuta di G.B. Shaw che "a volte il silenzio è la migliore forma di rispetto") e ho mantenuto questa "consegna".
 
Oggi dico che non ho bisogno di esprimere pubblicamente il mio dispiacere; né mi è stato richiesto, perché i messaggi che ho ricevuto condividevano solo la mia stessa speranza.
 
Però era giusto fare questa precisazione, per i tanti che non mi conoscono direttamente.
 
Io sono nato giornalista, con Superbasket. Se muore, muore una parte di me. E di tutta la pallacanestro italiana.
 


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