Roseto Basket Story
NORMAN NOLAN: LA TEMPESTA DICE BASTA.

Norman Nolan annuncia il suo ritiro. Il messaggio su Facebook e un articolo pubblicato nel 2009, su Eidos, che racconta ‘The Storm’, a Roseto in Serie A nel 2003/2004.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 02 Ottobre 2013 - Ore 17:00
[Pubblicato oggi da Norman Nolan, sulla sua pagina Facebook.]
 
Dopo 15 anni e più di 15 paesi, a partire dal 1 ottobre 2013 mi ritiro dal basket giocato.
Ho incontrato molte grandi persone durante i miei viaggi e giocato con molti grandi compagni di squadra.
Ho giocato di fronte ai migliori tifosi, in città di tutto il mondo.
Voglio ringraziare tutti voi, per aver reso la mia carriera la migliore esperienza della mia vita fino ad oggi.
Voglio ringraziare la mia famiglia e soprattutto mia moglie, perché il mio lavoro mi ha portato lontano da loro per molti anni, ma essi sono stati pazienti e mi hanno supportato sempre.
Lascio il basket in salute, alle mie condizioni e ringrazio Dio per avermi fatto il dono speciale di giocare così tanto tempo senza lesioni importanti o interventi chirurgici.
Sono veramente fortunato e vi ringrazio tutti (famiglia, amici e tifosi).
Vi voglio bene.
Grazie.
Norman Nolan
 
[Pubblicato su Eidos di Marzo 2009.]
 
NORMAN NOLAN: TEMPESTA NEL DESERTO!
“Storm”, lungo del Roseto 2003/2004, Campione in… Kuwait!
 
Non ci credeva.
 
Seduto ad un tavolo dell’Hercules, alle prese con una doppia sogliola alla mugnaia, Norman “Storm” Nolan celebrava la fine del campionato 2003/2004, rideva con il suo inconfondibile falsetto e non credeva affatto alle mie parole.
 
“Norm, ti dico che siete una squadra che sarà ricordata con grande affetto. Avete vinto il primo storico Derbyssimo di Serie A, avete vinto a Pesaro di un punto e avete vinto a Teramo arrivando davanti ai cugini in classifica. Credimi, queste tre vittorie valgono più dei play-off Scudetto”.
 
Nolan era scettico, ma dopo qualche giorno mi telefonò, pieno di gioia, dandomi ragione: la gente di Roseto lo abbracciava, gli voleva bene, lo osannava perché lui era “La Tempesta” del Roseto 2003/2004, che anche se non aveva guadagnato Final Eight di Coppa Italia o Play-off Scudetto aveva saputo cogliere tre vittorie che per Rosetane e Rosetani – forse consci che Scudetto e Coppa Italia mai si potranno vincere – rappresentano tre “godute superiori”.
 
Norman Nolan – “Storm” per il basket – americano di Baltimora classe 1976, 203 centimetri di muscoli a rischio sovrappeso, arrivò a Roseto – ben pasciuto – nell’estate del 2003 voluto da coach Luca Dalmonte, che lo aveva allenato ad Avellino nella stagione 2000/2001. Nolan formava un reparto lunghi davvero formidabile con K’Zell Wesson e Albert Miralles (arrivò poi anche Donato Avenia).
 
Era la squadra del pistolero bello Recker, del fringuello del Mississippi Jefferson, del figlio d’arte Fultz e del ritorno a Roseto di Claudio “Bomba” Bonaccorsi. Una squadra che il primo mese ebbe problemi di soldi (sai che novità…) e che passò dalla presidenza-lampo di Tulli a quella del traghettatore Fossataro, per poi trovare stabilità nelle mani del gruppo di Michele Martinelli (Alcini, Cimorosi, Di Marco, Malvone, Norante), che portò Spahija al posto del dimissionario Dalmonte.
 
Quella squadra non conquistò i Play-off come nelle tre stagioni precedenti né le Final Eight di Coppa Italia come fatto due volte su tre, ma seppe far vibrare i cuori di rosetane e rosetani grazie alla schiacciante vittoria del primo Derbyssimo di Serie A (18.01.2004, 99-79), all’impresa in quel di Pesaro (28.03.2004, 98-99) e alla vittoria corsara nel ritorno del Derbyssimo a Teramo (09.05.2004, 113-114) che assegnò il virtuale titolo di “Regina dell’Abruzzo” al Roseto.
 
Nolan in quella stagione giocò 33 gare – tutte partendo in quintetto – alla media di 18,8 punti in 31,3 minuti di impiego, con 6,7 rimbalzi e 18.2 di valutazione.
 
Uomo educato, di gusti culinari raffinatissimi, competente in fatto di vini, Norman Nolan è tornato agli onori della cronaca qualche giorno fa, quando con la squadra del Qadsia (www.qadsia.com) ha vinto il campionato di basket del Kuwait.
 
Il caro “Tempesta” s’è dunque scatenato nel deserto, scrivendo poi un commosso saluto a tutti gli amici e sottolineando che in 11 anni di professionismo è il primo campionato che vince. Ma, con tutto il rispetto per sceicchi e sultani, vederlo giocare nel Lido delle Rose era di certo uno spettacolo migliore.
 
Luca Maggitti
 
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