Cronache Rosetane
POLIZIA MUNICIPALE: VOLANO STRACCI FRA I VIGILI E FILIBERTO DI GIUSEPPE. IL PD CHIEDE LE DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE DELEGATO.

Ieri l’articolo su Il Centro, oggi il comunicato del PD. Leggete e fatevi un’idea.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedě, 09 Aprile 2015 - Ore 14:45
IL CENTRO
Articolo pubblicato mercoledì 8 aprile 2015.
ROSETO. Il consigliere comunale Filiberto Di Giuseppe insulta i vigili dalla finestra mentre fanno le multe e gli agenti preannunciano una querela. Il fatto si è verificato durante un incontro tra l’amministrazione comune e alcuni rappresentanti del Mercatone di Scerne, tenutosi in un ufficio di piazza della Repubblica.
Ad accusare l’esponente della maggioranza è il comandante della polizia municipale Berardo D’Emilio. «Mentre i nostri agenti stavano facendo le multe in piazza», fa sapere, «d’improvviso Di Giuseppe ha aperto le finestre che affacciano sulla strada ed ha cominciato ad insultarli pubblicamente. Le ha mandate a quel paese. Gli agenti mi hanno già depositato una relazione sull’accaduto, il diverbio c’è stato e con parolacce offensive. Erano già state irrogate due o tre multe su alcune auto senza disco orario: il consigliere ha urlato che non bisognava fare controlli in quella zona in quel momento, chiedendo di fermarsi poiché alcuni presenti alla riunione non avevano posizionato il disco orario. Invece di invitarli a scendere e far loro rispettare loro le regole, ha preferito inveire con chi le regole le fa rispettare».
Il comandante riferisce che la pattuglia insultata nei prossimi giorni probabilmente presenterà querela nei confronti del consigliere e aggiunge: «Ci sono tutti gli estremi per inviare tutto alla procura della Repubblica. I vigili che sono stati presi a parolacce sono due storici agenti rosetani che non meritano di essere trattati così davanti ai cittadini. Quelli che normalmente facciamo in piazza della Repubblica sono controlli di routine». Il comandante D’Emilio fa trasparire molta irritazione sulla vicenda e dice di «non aver ricevuto alcuna scusa né da parte del consigliere né una telefonata di solidarietà da parte del sindaco. Per loro è come se nulla fosse successo».
La strana coincidenza è che proprio il consigliere Di Giuseppe aveva manifestato tempo addietro la volontà di riordinare il corpo della polizia municipale. In una recente intervista aveva detto: «Fino ad oggi Roseto è stato un paese senza regole e per questo motivo, in accordo con la maggioranza cui appartengo, ho iniziato a redigere dei nuovi regolamenti, indispensabili per alcuni settori chiave dell’ente, come ad esempio la polizia municipale, che fino a oggi è andata avanti basandosi su regole che risalgono al 1990».
In città la notizia è diffusa subito suscitando molti commenti, alcuni a sostegno degli agenti della polizia municipale insultati, altri invece favorevoli al consigliere comunale secondo il quale non era opportuno multare delle persone che stavano partecipando a un incontro istituzionale.
 
PARTITO DEMOCRATICO
Comunicato stampa diffuso giovedì 9 aprile 2015.
OGGETTO: polizia municipale.
Il segretario cittadino Simone Tacchetti, in merito all’articolo apparso sulla stampa locale, riguardante agenti della Polizia Municipale dichiara: “Un fatto gravissimo commesso da un rappresentante delle istituzioni che non può non avere ripercussioni e conseguenze su chi si è reso protagonista di un simile gesto. Agli agenti della polizia municipale che hanno subito tale attacco volgare e intimidatorio, al comandante che ha denunciato pubblicamente il fatto ed a tutto il corpo della PM va la nostra totale solidarietà e vicinanza. Siamo esterrefatti del comportamento del consigliere Di Giuseppe che avrebbe dovuto già dimettersi e scusarsi pubblicamente con gli agenti. Il tentativo di interruzione di pubblico servizio a cui si aggiunge il tentativo di screditare il ruolo e la figura dell’agente di polizia municipale, tutore attento e scrupoloso del rispetto delle leggi e delle regole, avrebbe dovuto vedere una presa di posizione netta e di distanza da parte del sindaco Pavone sotto le cui direttive è posta la Polizia Municipale. Invece il sindaco si è reso colpevole di un comportamento omertoso, non intervenendo nei riguardi di chi pensa di essere non un rappresentante delle istituzioni ma di un regime totalitario. Siamo convinti che più in basso di così la nostra città e le istituzioni che la rappresentano non possano cadere. Ci auguriamo che questa triste e sconsiderata vicenda abbia l’epilogo che merita; non si può bistrattare così chi con impegno e dedizione, facendo fronte anche alla carenza di organico, si è sempre speso per rendere Roseto una città sicura, ordinata, solidale e democratica. Invitiamo, pertanto, il sindaco e la sua maggioranza a prendere pubblicamente le distanze da questo gravissimo episodio al fine di ridare lustro, credibilità, autorevolezza ed autonomia al corpo di Polizia Municipale. Se così non sarà, riteniamo che l’unica strada da percorrere siano le dimissioni.”
 






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