“Ho attraversato l’Oceano Atlantico per vederti” è roba da film. Anzi no.
Perché quattro signore statunitensi sono state più forti dei modi di dire esagerati, rendendo realtà qualcosa che neanche nei sogni migliori: sono arrivate dagli Stati Uniti d’America a Roseto soltanto per vedere i luoghi in cui è cresciuto Gianluca Ginoble, componente del Volo, per poi puntare dritti fino in Sicilia e fare lo stesso nelle luoghi natii di Piero Barone e Ignazio Boschetto.
Le super fan sono Maria Agostini Leps dalla Pennsylvania, Joan Brenin dalla Florida, Madeline Vitella dal New Jersey e Deborah Georgini Beaupre dal Texas, che raccontano: «Ci siamo conosciute su facebook nel 2014, grazie a un articolo scritto da Maria dopo un concerto del Volo. Avendo la stessa passione, abbiamo deciso di incontrarci e organizzare questo viaggio in Italia, per vedere i posti dei nostri tre beniamini. A noi bastava avere la foto tutte insieme con il cartello del nome delle tre città, invece oggi un sogno è diventato realtà».
Il sogno era di incontrare Gianluca Ginoble ed è diventato realtà ancora grazie a facebook, visto che Maria ha scritto a Ercole, il padre del cantante, dicendo della loro presenza a Roseto.
E siccome a volte il destino ci mette una buona parola, il caso ha voluto che Gianluca fosse a Roseto proprio in questi giorni, prima di ripartire per gli impegni artistici e promozionali del Volo.
Così, alle cinque della sera, sul lungomare di Roseto, l’incontro dei mille abbracci e sorrisi, con selfie, dediche su dischi e foto.
Deborah mostra una foto della targa della sua macchina in Texas: “Il Volo”, dicendo che dopo la morte del marito le canzoni del gruppo le danno forza.
Maria confessa di essere tornata in Italia dopo 50 anni (partì a 9) per questo. Tutte e 4 hanno visto molti concerti del Volo e adorano i tre cantanti.
Gianluca Ginoble chiosa: «È una cosa talmente grande che posso solo ringraziare queste splendide signore, perché di fronte a simili dimostrazioni di affetto c’è il rischio di montarsi la testa».
Certo, però, che la carrambata è proprio di quelle speciali.