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MARCO PANNELLA: QUANDO FECE ELEGGERE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E QUANDO RITIRO’ IL PREMIO BORSELLINO.

Una lettera che gli scrissi nel 1992, dopo che fece eleggere Oscar Luigi Scalfaro a Presidente della Repubblica e la motivazione del Premio Borsellino 2012, scritta da Leo Nodari. Ciao, grande Marco!

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedě, 19 Maggio 2016 - Ore 16:30
A Marco Pannella
Ancora una volta, per fortuna, un paio di gradi più degli altri li hai avuti.
Ancora una volta, per fortuna, l\'imbecille gioco delle parti non ti ha sfiorato.
Ancora una volta è valso essere un attimo razionali, fortissimamente convinti nel tirare un candidato da 6 a 600 voti.
Ancora una volta lo sport italiano per eccellenza, che è poi quello di: “salire sul carro dei vincitori” (Flaiano), ha fatto proseliti.
Ancora ho gustato, nel BLOB notturno, la faccia terribile di Baget Bozzo che incespicava sulle tue riflessioni perdendosi in un: “Scalfaro è un tuo sogno”.
Ancora una volta sono contento di essere un radicale, oltre che “retaiolo” della prima sfornata.
Sai, è strano ricordarmi i giorni prima del 5 aprile: decidemmo, i 4 gatti di Roseto, di far sapere al paesello che ci sentivamo di appoggiare Pio Rapagnà, che, anche se magari alcuni di noi non concorderanno mai con alcune sue convinzioni, era un volto spendibile, un garante della buona conservazione del voto, un frigo “no-frost” insomma, dove marciume o gelo difficilmente potranno far breccia.
Ora mi vengono, di conseguenza, in mente le 15 votazioni pre-Scalfaro, le inutili giornate dei “grandi elettori” (BAH!), immagino (credo soltanto molto lontanamente ed in maniera ridotta) l’assordante chiacchiericcio dei parlamentari che si lanciavano in analisi politiche [molti di loro dovrebbero farsi un’analisi di coscienza (ok demagogia, quindi chiudo)].
Eccoti, inguaribile Astolfo, sponsorizzare “il nemico” Scalfaro, eccoti, novello Don Chisciotte (e mi piace immaginare Rapagnà-Sancho a cavallo del ciuco), sferzare i tuoi dirimpettai dello spazio televisivo, imponendo loro di ragionare un attimo.
Ecco che mi ricordo di essere stato, fin dalla polemica con Cossiga, un ammiratore di questo illustre sconosciuto (ai miei occhi di bambino), questo Signor Scalfaro, di cui poi ho letto qualcosa a riguardo.
Niente di peggio che un Muccioliano bigotto, quindi?
Proprio per nulla, visto che seppur antiproibizionista, non mi spaventa il dialogo del bar con un ipotetico signor Scalfaro (mi impressionerei a parlare ad un Craxi che non mi risponde nemmeno).
Maggio 1992
Luca Maggitti
 
Premio Nazionale
PAOLO BORSELLINO
2012
Motivazione del Premio
Marco Pannella, che ci piace definire “Il Signor Hood”, il bandito buono cantato anche da Bob Dylan e De Gregori, è il primo teramano ed è l’unico abruzzese, con Giuseppe Di Lello, a ritirare il Premio Borsellino.
Radicale, liberale, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento, e gandhiano, da oltre 50 anni lotta con costanza e coerenza per contribuire all’avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Italia, in Europa e nel mondo, praticando decine di scioperi della sete e della fame, con l’intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il “diritto alla vita e la vita del diritto”.
È stato uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni Settanta, facendo ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta.
Marco Pannella è un esempio di politico onesto. Come ci piacerebbe che fossero tutti. Ed è invece una preziosa rarità nella sua normale straordinarietà.
Leo Nodari
 
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