“Roseto Cammina”, nata a novembre 2015 per iniziativa dell’associazione turistico culturale “Città di Roseto”, continua a passo spedito la propria attività.

Curata dal vulcanico Pasquale Ruggieri, dopo aver festeggiato lo scorso novembre il primo compleanno insieme ai gruppi di Cologna, Santa Petronilla, Pineto, Atri, Teramo e Penne, “Roseto Cammina” inaugura un nuovo progetto con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

Si tratta di una campagna finalizzata a far conoscere la città di Roseto agli sfollati, ospitati nelle strutture residenziali rosetane a seguito del terremoto e del maltempo che hanno provocato nella provincia teramana movimenti franosi con conseguente evacuazione di famiglie dalle proprie abitazioni.

“Roseto Cammina” vuole dunque aprirsi ai nuovi residenti e ampliare il proprio parco di affezionati, pescando anche nelle frazioni. Le uscite previste sono sempre alle 9 di sera del lunedì e del giovedì, con partenza da piazza della Libertà (stazione ferroviaria).

Molto probabilmente i nuovi adepti alle salutari passeggiate serali saranno inizialmente accolti in un gruppo di novizi, ai quali sarà trasmesso il valore della solidarietà anche attraverso le uscite in cui chi va più forte aspetta chi è più lento, l’importanza del controllo del territorio mediante una nutrita presenza di cittadini contro malintenzionati con conseguente monitoraggio degli spazi pubblici, fino alla condivisione di fatti, progetti e sensazioni per una cittadinanza più attenta e consapevole.

Due giubbini catarifrangenti, con il logo del progetto e quello degli sponsor che sostengono l’iniziativa sono stati donati al sindaco Di Girolamo e all’assessora al turismo, Bruscia. Insomma: camminare migliora la salute dei cittadini, che così possono pure controllare il proprio territorio e socializzare, aprendosi ai nuovi arrivati.

Pasquale Ruggieri, infaticabile animatore, parla così del progetto: «Si tratta di camminate serali che vanno dai 5 agli 8 chilometri, che producono diversi risultati positivi. Intanto migliorano la salute, poi si sta insieme fra cittadini, quindi ci si riappropria del territorio, visto che ogni volta facciamo un itinerario diverso e così possiamo controllare la città».