Luigi Lamonica
DECIDERE IN NBA

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo venerd́ 14 luglio 2017.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 15 Luglio 2017 - Ore 01:27

Luigi Lamonica, 51 anni, pescarese di nascita e rosetano d’adozione, è l’arbitro di basket più titolato in Italia e uno fra i più titolati al Mondo. Il suo palmares annovera 1 Finale Mondiale, 2 Semifinali Olimpiche, 5 Finali Europee, 4 Finali di Eurolega, 3 Finali di Eurocup, 3 Finali di Coppa FIBA (2 Europe League e 1 EuroCup), 23 Finali Scudetto, 9 Finali di Coppa Italia e altro ancora. Nel 2011 ha pure scritto il libro “Decidere”. Pensionato d’ufficio dalla FIP al compimento dei 50 anni, per l’Eurolega è rimasto abile e arruolato. La sua notorietà è talmente elevata che è lui a chiudere un video autoironico messo in linea ieri dall’Eurolega, in cui compaiono quattro superstar internazionali come gli allenatori Obradovic, Itoudis, Jasikevicius e l’italiano Trinchieri. Il corto fa sorridere ed è diventato virale, visto che nelle prime 7 ore lo hanno visto oltre 281.200 persone su Facebook e oltre 23.200 su YouTube.


Dopo la fuga dei cervelli, quella dei fischietti.

Non si può non pensare all’emigrazione dei migliori talenti del Belpaese verso nuove opportunità, guardando alla situazione di Luigi Lamonica, miglior arbitro italiano ed europeo, che a 50 anni è stato messo a riposo dalla FIP nel 2016 e tenuto invece attivo dall’Eurolega.

Ad alimentare qualche dubbio circa una legge “contra personam” ci si è messo un Consiglio Federale del 2017, che ha alzato il limite di età da 50 a 55, prorogabili ulteriormente di anno in anno, ma solo per gli arbitri in attività con la FIP.

Insomma: Lamonica non è più buono per arbitrare, ad esempio, Capo d’Orlando-Avellino, ma va bene per dirigere Real Madrid-CSKA Mosca.

E fuori dall’Italia Lamonica di estimatori ne ha tantissimi, visto che pure la federazione di basket australiana sembra lo abbia cercato, armata di contratto pluriennale, per farne un arbitro di riferimento preparandogli poi una carriera da dirigente.

Solo che andare dall’altra parte del mondo non deve essere semplice, mentre dall’altra parte dell’Oceno Atlantico è meno complicato. Così Lamonica è in questi giorni a Las Vegas, invitato dalla NBA, per arbitrare alla Summer League e vedere un po’ l’aria che tira.

È lui stesso a raccontare come è andata, buttato telefonicamente giù dal letto all’alba del Nevada: «L’invito mi è arrivato direttamente da Bob Delaney, vice presidente del dipartimento arbitri NBA nonché direttore degli stessi. Tutto questo è potuto però succedere grazie a Ettore Messina (vice allenatore in NBA dei San Antonio Spurs e coach dell’Italia, n.d.a.), che a giugno mi ha contattato un mattino, per dirmi se ero disponibile a incontrare Delaney a Roma».

L’incontro c’è stato e l’invito è stato accettato da Lamonica, che da qualche giorno arbitra la NBA Summer League. Ancora una volta, come quasi sempre gli è capitato in carriera, a lui l’onore di poter aprire nuove strade per un intero settore come quello degli arbitri, sia italiano sia europeo.

Del suo soggiorno americano, Lamonica è entusiasta. A partire dagli addetti ai lavori: «Il mondo del basket è praticamente concentrato qui. Ci sono agenti e dirigenti da ogni parte del globo. Ovviamente, anche dall’Italia. E, a proposito del nostro paese, mi ha colpito molto rivedere l’ex giocatore Joe Blair, che mi ha riconosciuto e salutato parlando un italiano perfetto».

Professionalmente parlando, Lamonica chiosa: «Sto arbitrando in un mondo completamente diverso dal nostro e super professionale. Ogni mattina abbiamo lezione, ti danno un libro con duecento casistiche e interpretazioni e rivedi la partita immediatamente dopo averla arbitrata, con uno dei dieci istruttori che lavorano a questo progetto arbitrale che vuole allargare la base dei direttori di gara e farla crescere, perché oltre alla NBA dal prossimo campionato avranno la GLeague (che ha sostituito la D-League, n.d.a.) con 26 squadre satellite delle cugine NBA. Stanno facendo un lavoro eccezionale, anche perché hanno istruttori di altissimo livello come gli ex arbitri NBA Joey Crawford e Ed Rush».

In NBA non c’è limite di età ed è clamoroso il caso dell’arbitro Dick Bavetta, ritiratosi a 75 anni dopo 32 stagioni. Che Lamonica stia accarezzando il sogno di diventare ancora una volta il primo, stavolta italiano ad arbitrare nel campionato NBA? Il diretto interessato si schermisce: «Sto vivendo una esperienza professionalmente fantastica e molto stimolante. Per adesso arbitro qui, poi vediamo cosa succederà».


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