Il Nome della Rosa
IL CIRCOLO VIRTUOSO SECONDO FEDERICA D’AMATO

A pochi giorni dalla riapertura, un pensiero della scrittrice datato 8 febbraio 2014.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 27 Settembre 2017 - Ore 20:00

Felice la rosa, felice la virtù

Ci sono ringraziamenti che vanno espressi attraverso parole che potrebbero essere gesti, che hanno il sapore dei gesti, e nulla concedono alla retorica, al sospetto d’ottenere qualcosa in cambio, alla logica dominante – in Abruzzo come nel resto d’Italia – della marchetta giornalistico-letteraria.

Ho conosciuto Luca Maggitti due anni fa attraverso quel non-luogo ferale chiamato “Facebook”, più tardi fortunatamente l’ho conosciuto veramente, l’ho visto in carne ed ossa e ho sorriso di cuore con lui, quando è venuto a presentare un suo libro presso la libreria per la quale lavoro,  la “Qui Abruzzo” di Pescara.

Luca partì da Roseto per venirci a trovare, tanti chilometri quanto esiguo il pubblico presente; d’altronde, si sa, a chi frega che un giovedì pomeriggio, in una piccola libreria sfigata di una piccola città altrettanto sfigata e di provincia, si presenti il volume “Samarcanda” (Carsa, 2012), documento appassionato di più di dieci anni di cultura portata con lo sferzare della passione in Abruzzo? A nessuno, questi fatti non interessano a nessuno.

Eppure quelle quattro persone presenti, complice la serietà intellettuale di Luca e la sua agilità dialettica, sono uscite cambiate dall’incontro, io in prima persona. “Samarcanda - Cultura in provincia per un’Italia migliore” ci racconta il piccolo miracolo – ma in fondo, i miracoli, non sono sempre piccoli e silenziosi? – che il circolo virtuoso “Il nome della Rosa” ha posto in essere a Giulianova, luogo di vacanza per vocazione svagato, quasi al pari della sciatta Pescara; in questa alcova Luca Maggitti ed il suo ideatore, Roberto Di Giovvannantonio, hanno portato coloro che la cultura se la rischiano con la faccia: Lirio Abbate, Don Aniello Manganiello, Raffaele Cantone, Peppe Baldessarro, per fare solo alcuni nomi.

Il circolo è un luogo di confine, incerto tra la forma di un bar e quella di un salottino della media borghesia anni ’60, le sedie e i tavoli di un legno che invita a giocarti la sorte a carte e il bancone ti sorride complice, con la sua goliardica apertura al bicchierino sempre pieno.

Grazie a Luca ho conosciuto questo luogo il 31 gennaio 2014, invitata a parlare del mio piccolo libretto di poesie, “Avere trent’anni”. Anche in questa occasione eravamo in pochi, anche questa volta chi se ne frega della poesia, di venerdì sera? Nessuno, ragazzi, questi fatti non interessano a nessuno.

Eppure, grazie a Maggitti, a Roberto, alla rosa e alla virtù, quella serata in compagnia di dieci persone mi ha cambiato un poco la vita. Negli altri ignoro i risultati, sebbene io abbia notato e apprezzato il carattere squisito dei convenuti, la loro attenzione sincera alla vita, cura delle parole dietro le quali l’umanità si scorgeva limpida.

Ho tenuto molte “presentazioni”, innumerevoli incontri, parlato, sparlato, disfatto, costruito, rinnegato, in giro per l’Italia e anche fuori, ma in un luogo così speciale non sono mai stata. Al Circolo virtuoso “Il nome della Rosa” quella sera non mi sono sentita in colpa nei confronti della parola, non ho provato vergogna, ma solo un lungo, profondo momento di consolazione.

8 febbraio 2014

Federica D’Amato


INFO
Circolo Virtuoso
IL NOME DELLA ROSA
Via Gramsci 46/a - 64021 Giulianova (TE)
Telefono 338.97.27.534
www.ilnomedellarosa.com







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