Libriamoci [invito alla lettura]
CONTRO IL FANATISMO

Un frammento tratto da un saggio di Amos Oz, scomparso oggi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerd́, 28 Dicembre 2018 - Ore 18:00

[Pagine 64, 65.]

Quando ho coniato la frase «fate la pace non l’amore» non intendevo ovviamente predicare contro il far l’amore. Stavo invece cercando , per lo meno in una qualche misura, di dissipare l’intruglio romantico di pace e amore e fratellanza e compassione e indulgenza e generosità e via di seguito – in nome del quale la gente è convinta che basterebbe gettare via le armi e il mondo diventerebbe un  luogo fantastico, amorevole.

Personalmente, credo che l’amore sia merce alquanto rara. Sulla base della mia esperienza, credo che un essere umano possa amare una decina di persone. Se è molto generoso, anche venti. Una persona fortunata, davvero fortunata, può essere amata da dieci altre. Se è fortunata oltre misura, saranno anche venti.

Quando qualcuno mi dice che ama l’America Latina, o il Terzo mondo, o l’umanità, ritengo sia un’affermazione troppo generica per essere significativa. Come molti anni fa lamentavano i Beatles, “non c’è abbastanza amore per tirare avanti”.

Non credo che l’amore sia la virtù grazie alla quale si possono risolvere i problemi internazionali. È di altro che abbiamo bisogno. Del senso di giustizia, ma anche del buon senso. E poi di immaginazione, una capacità profonda di immaginare l’altro, talvolta di metterci nei panni degli altri. Abbiamo bisogno di un talento ragionevole per il compromesso, a volte dobbiamo fare sacrifici e concessioni, ma non per questo dobbiamo commettere un suicidio in nome della pace.

“Mi uccido così tu sarai felice”. Oppure: “Voglio che tu ti uccida, perché la cosa mi farà contento”. Questi due atteggiamenti non sono  dissimili, anzi sono più vicini fra loro di quanto non si creda. Ma ne abbiamo già parlato, discutendo di fanatismo.

Pertanto, dal mio punto di vista, l’opposto della guerra non è l’amore e l’opposto della guerra non è nemmeno la pietà, e l’opposto della guerra non ha nulla a che vedere con la generosità e la fratellanza o il perdono.

No: l’opposto della guerra è la pace.

Le nazioni devono poter vivere in pace.

Se facessi in tempo a vedere lo stato d’Israele e lo stato di Palestina vivere fianco a fianco decorosamente da vicini di casa, senza oppressione, senza sfruttamento, senza massacri, senza terrorismo, senza violenza, ne sarei soddisfatto anche se non si trattasse di un trionfo dell’amore.

Come scrive il poeta Robert Frost: “Una buona palizzata è ciò che crea il buon vicinato”.

Amos Oz


Amos Oz
CONTRO IL FANATISMO
Feltrinelli – 2004





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