Benedetta gioventù!
Gli Sharks stakanovisti del Roseto, squadra con l’età media di 22,9 anni, possono vantare 20 gare giocate ma un monte minuti pari a 21 partite.
Già, perché la squadra di coach Germano D’Arcangeli ha finora concluso ben 6 contese oltre il tempo regolamentare, con la punta della sconfitta di Verona maturata addirittura dopo 3 tempi supplementari.
In ordine cronologico, riepilogando le partite finite oltre i 40 minuti canonici, gli Squali nel girone di andata hanno vinto in trasferta contro l’Assigeco Piacenza 76-82, poi perso a Verona 105-97 e al PalaMaggetti contro la capolista Fortitudo Bologna per 89-95. Nel girone di ritorno, finora, 3 gare e 3 vittorie: in casa contro Mantova (73-68), in trasferta a Forlì (76-84) e ancora in casa contro la Bakery Piacenza (101-100).
Il totale dice 4 vittorie su 6, smentendo tutti i proverbi sulla gioventù visto che 9 esordienti in A2 su 11 giocatori in rotazione riescono a portarla a casa nonostante l’inesperienza.
Aver giocato in totale 8 tempi supplementari da 5 minuti (6 gare, ma a Verona si sono giocati 3 tempini), porta il totale a 40 minuti.
Praticamente, il Roseto si ritrova nelle gambe una partita in più. In questo caso invece la gioventù aiuta, visto che Sherrod e compagni continuano a tenere botta in modo egregio.
E fra i giovani, dice la sua il classe 1999 Lazar Nikolic: «Siamo sicuramente cresciuti rispetto al girone di andata. Aver giocato tutti questi overtime, vincendone 4 su 6, significa che ci stiamo con la testa e che, nonostante ci abbiano sempre rimontato, siamo stati quasi sempre molto bravi a tenere duro e portarla a casa, non crollando dopo la sirena del 40° minuto».
Coach Germano D’Arcangeli chiosa elogiando chi si prende cura dei muscoli degli Sharks: «Intanto onore al nostro professor Marco Giangiuliani, che insieme allo staff ci consente di essere sempre pronti alla corsa e alla resistenza, anche quando si mette male, sciupiamo e dobbiamo fare passi indietro per ritrovare la concentrazione e ripartire nell’attuazione del piano partita. Gara dopo gara diventiamo sempre più duri e capaci di resistere».
Sul futuro, il coach resta fedele a quanto dichiarato a inizio campionato: «Siamo giovani e non in grado di fare programmi o gestirci. Possiamo vincere o perdere contro tutti, quindi continuiamo a giocare una gara alla volta e vediamo cosa succede».