La mia passione per il basket nasce almeno vent'anni fa, senza una ragione precisa: non saprei indicare un momento preciso, ma ci sono degli sprazzi di memoria, dei fotogrammi che vanno dalla finale scudetto tra le due anime di Bologna alle prime immagini della NBA fino alla splendida vittoria dell'oro europeo della nazionale italiana.

Con la storica promozione del Roseto Basket nella massima serie poi è stato naturale trovare la squadra per cui tifare.

Emozioni veicolate dal mezzo televisivo, sono cresciuto seguendo spesso per necessità soltanto da uno schermo, non potendo per cause di forza maggiore vivere il palazzetto se non in rare occasioni. Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna, dice il proverbio. E mi sono portato sempre la montagna della passione in casa, senza confini, che sia un canestro italiano, europeo, americano. Divertendomi, analizzando, tifando.

Però qualche volta il saggio sente il bisogno di respirare l'aria pura e godersi la vista della montagna. E questa volta è stato possibile grazie a Luca e a Marco con il suo risolutivo minivan.

Ed è stato un piacere conoscere lo staff e i giocatori degli Sharks. Non sono bravo con gli approcci, per cui ci tengo a ribadire la riconoscenza per la gentilezza e la cortesia dimostratami.

La gara è stata emozionante e incerta, come mi ha detto giustamente a fine partita coach D'Arcangeli “anche troppo”, ma dal mio punto di vista considerato il lieto fine non potevo chiedere di più, comprese schiacciate “NBA style”.

L'atletismo e l'esuberanza giovanile sono il segreto e il limite della squadra biancazzurra, ma il sesto posto non può essere dovuto a una serie di coincidenze. Senza una forma di gioco è impossibile contenere tutta questa fisicità, per tutto il resto ci pensa l'esperienza di Pierich e la sapienza di Sherrod, allenatori in campo. Ultimo ma non per ultimo è la positiva crescita di Akele, Rodriguez ed Eboua, vederli dare spettacolo è un messaggio per tutto il basket italiano.

Spero di tornare per i play-off, sarà dura ma questa Roseto non ha nulla da perdere e tanto da guadagnare.

Il mio tifo non mancherà ovunque sarò, la passione non porta a fare troppi calcoli: quando i giocatori danno tutto per far vincere i tuoi colori, il cuore del tifoso vero appassionato non incontra ragioni.

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BASKET & TELEVISIONE
Il basket italiano in TV, dagli Anni ’50 ad oggi, splendidamente raccontato da Stefano D’Andreagiovanni.

Puntata 1 – ANNI ’50, ’60, ’70.
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Puntata 2 – ANNI ’80.
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Puntata 3 – ANNI ’90 (1^ Parte).
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Puntata 4 – ANNI ’90 (2^ Parte).
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Puntata 5 – ANNI 2000 (1^ Parte).
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Puntata 6 – ANNI 2000 (2^ Parte).
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