Serie B – Playoff – Semifinali – Chieti e Pescara.
PESCARA VOLA SUL 2-0, CHIETI PERDE IL FATTORE CAMPO.

Coach Gabri Di Bonaventura fa il punto su gara 2, vinta da Pescara contro Nardò e persa da Chieti all’overtime contro Salerno.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 15 Maggio 2019 - Ore 14:30

Gara 2 di semifinale playoff in archivio per il Chieti del Presidente Marchesani e per il Pescara del patron Di Fabio. Proviamo a riassumere rapidamente quanto accaduto in terra abruzzese in questo martedì di maggio dai contorni atmosferici autunnali…
 
CHIETI-SALERNO 70-74 d.1.t.s. (1-1)
Al termine di un’altra contesa intensa e tiratissima, il Chieti di coach Coen perde amaramente (70-74) all’ultima curva dell’overtime, piegato dall’indomito Salerno di coach Menduto, abile a realizzare il blitz che vale il primo punto di una serie destinata a riservare ancora almeno altri ottanta minuti “sangue e arena”…
Dopo un primo tempo asfittico e di grande sofferenza (29-37), sembrato un po' il copia e incolla di quanto accaduto in gara 1, i padroni di casa uscivano benissimo dalla pausa lunga, confezionando un parziale micidiale (21-6) che consentiva a Di Carmine (6p + 5r e 4 assist, 12 di valutazione in 19m) e soci di rinvigorire il numeroso pubblico presente sugli spalti del PalaLeombroni ed entrare nel tempino decisivo con sette lunghezze di vantaggio (50-43)…
Raggiunta immediatamente la doppia cifra (53-43) con l’unico canestro realizzato dal campo dal capitano Gialloreto (3p con 1/3 da dietro l’arco, 2 di valutazione in 17m), i teatini non trovavano la forza di sferrare il colpo del k.o., subendo altresì un perentorio parziale (5-14!) che riapriva senza mezzi termini (55-57 a 03:37 dalla sirena) il secondo atto di questa appassionante serie…
Nelle battute finali, con il punteggio fermo sul 62-63 a 23” dal termine, il navigato Migliori (10p con 3/6 complessivo, 4/5 a gioco fermo, 5r, 4 falli subìti, 14 di valutazione in 28m) realizzava soltanto un tiro libero dei due a disposizione, riportando in parità il match (63-63) che aveva bisogno di una coda supplementare visto che la successiva conclusione del cazzuto e vincente play, classe 90, Maggio (18) non arrivava neppure al ferro… 
Nell’overtime l’equilibrio continuava a farla da padrone, fino a quando, sul 70-72 a pochi secondi dal termine, il play under Meluzzi (10p con 4/14 dal parquet, 2/2 ai liberi, 4r, 4 assist, 2 di valutazione in 28m), nel tentativo di offrire alla franchigia biancorossa l’opportunità di un secondo supplementare, veniva stoppato sotto canestro dal lungo, ex Roseto, Paci (4), facendo partire i titoli di coda, con grande e legittima soddisfazione degli ospiti (il navigato lungo Visnjic 18p + 9r, l’ala Tortù 7p + 9r) visto che la serie tornava in parità …   
Hombre del partido l’ineffabile ex Diomede (25p con 2/6 da 2, 4/7 da 3, 9/10 a cronometro fermo, 4r, 6 falli subìti, 2 assist, un sontuoso 28 di valutazione in 41m) mentre in casa Chieti da salvare le prestazioni del centro, ex Campli, Ponziani (13p + 8r, 17 di valutazione in 34m), dell’under, ex Siena, Radonjic (7p + 4r, 10 di valutazione in 11m) e parzialmente del fisicato, ex Montegranaro, Gueye (12p con 3/11 complessivo, 4/6 in lunetta, 3r, 5 falli subìti, 5 di valutazione in 32m).
1-1 e palla al centro, dunque, con la serie che si sposta al PalaSilvestri di Salerno dove, venerdì 17 e domenica 19, si disputeranno le due tappe - molto prevedibilmente infuocate, vista la posta in palio - che anticipano un’eventuale ritorno al PalaLeombroni per una gara 5 (mercoledì 22 maggio) da evitare accuratamente ai cardiopatici…   

PESCARA-NARDÒ 85-78 (2-0)
Peppiniello, quelle pizze diventano due!
Non si ferma, come da pronostico, la corsa del Pescara di coach Rajola che, al PalaElettra, regola 85-78, soffrendo il giusto, il Nardò di coach Quarta e si colloca ad una vittoria dalla finale - da disputare con la vincente della serie fra Chieti e Salerno - che decreterà la franchigia destinata a disputare la Final 4 di Montecatini…
Dopo un primo quarto giocato in perfetto equilibrio (22-22), i rinvigoriti padroni di casa confezionavano una seconda frazione senza sbavature (21-16), tornando negli spogliatoi con cinque lunghezze di vantaggio (43-38) dal peso specifico molto importante, vista la consapevolezza di possedere, nelle rotazioni, energie e qualità migliori di quelle a disposizione degli ospiti, con i granata decisamente penalizzati dall’assenza per infortunio dell’esperto Bonfiglio, uno che in partite di questo tipo tende ad essere una variabile estremamente pericolosa…
Entrati nell’ultimo periodo con due possessi pieni di vantaggio (59-53), gli adriatici allargavano progressivamente la forbice del vantaggio (67-60 al 33’, 78-67 al 36’), contenendo senza grandissime criticità il pur generoso tentativo di risalita (79-74 a 01:37 dalla fine e palla ai biancorossi) operato dagli uomini del tecnico ex Amatori Quarta (Zampolli 20 + 4r e 6 assist, l’ex Drigo 18p + 9r, la guardia Provenzano 14p + 8r, il lungo Bjelic 13p + 5r)…
Spulciando fra le statistiche, direi di premiare con la palma di Mvp il tentacolare centro, classe 86, Capitanelli (18p con 8/9 da 2, 2/2 in lunetta, 8 carambole, 2 assist, 29 di valutazione in 31m), a cui hanno offerto puntuale sponda soprattutto l’ispirato ex di turno Potì (20p con 8/15 complessivo, 3/6 a gioco fermo, 8r, 6 falli subìti, 3 assist, 24 di valutazione in 34m) e il collaudato bomber Leonzio (16p con 5/8 da 3, 4r, 7 falli subìti, 4 assist, 20 di valutazione in 32m)…
Fatto il pieno nelle due gare casalinghe, Micevic (7) e compagnia, che hanno conseguito un invidiabile 4-0 nei confronti disputati globalmente con i pugliesi, proveranno a chiudere i conti in trasferta per conservare energie preziosissime in vista dell’eventuale finale, soprattutto perché da giocare, questa volta, con il fattore campo a sfavore e contro una franchigia (Chieti o Salerno, come dicevamo) potenzialmente (almeno ai miei occhi!) più quotata, anche se ormai tutti gli addetti ai lavori sanno che le valutazioni sul concetto di forza di una compagine, arrivati a questo punto della stagione, diventano molto relative (citofonare Caserta, please!), dovendo rapportarsi a cosi tante variabili (esperienza e talento di staff tecnico e giocatori, condizione atletica, stato di salute e capacità di recuperare dagli infortuni, fattore campo più o meno incisivo, durezza mentale, capacità dello staff tecnico di studiare adattamenti efficaci da una gara all’altra, coesione di squadra, qualità di sinergia fra le componenti società-staff tecnico-giocatori) che può davvero accadere tutto e il contrario di tutto.

Ho finito, gara 3 bussa alle porte, c’è un tempo per vivere e un tempo per morire, stay tuned!
 
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Gabri Di Bonaventura
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