Roseto Basket Story
LEO BUSCA: IL PLAY CHE HA PALLEGGIATO LA STORIA...

Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo domenica 21 luglio 2019.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Luned́, 22 Luglio 2019 - Ore 11:30

«Correva a cento all’ora con la palla tra le mani... e non vedeva l’ora di bucare la retina».

Questo era il coro personalizzato che i tifosi, stregati dalla sua bravura, dedicarono a Leo Busca.

Il playmaker patavino, classe 1972, ha scolpito il suo nome a caratteri cubitali nella storia ultrasecolare del basket rosetano, visto che è stato il regista sia della promozione in Serie A2 e della vittoria della Coppa Italia di Lega nella stagione 1997/1998, sia della storica promozione in Serie A1 del 1999/2000, sia l’uomo che ha guidato il Roseto alla salvezza in Serie A nel 2005/2006.

Insomma: dove c’è un Roseto che ha fatto la storia, là c’è Leo Busca, che si sta godendo con la moglie Adriana e il figlio Alessandro qualche giorno di vacanza nel Lido delle Rose prima di partire per i campionati mondiali di Maxi Basket di Helsinki, in Finlandia, dove l’Italia Over 40 difenderà il titolo di Campione Mondiale conquistato nell’edizione 2017 svoltasi a Montecatini, in Italia.

Con gli Azzurri, che lo scorso anno sono arrivati secondi agli Europei di Maribor, in Slovenia, insieme a Busca giocano anche gli ex teramani Dimitri Lauwers e Massimo Farioli, mentre la squadra è allenata da coach Vincenzo Ritacca.

Il playmaker, che sta facendo il pieno di sole rosetano prima di volare verso la terra dei mille laghi, ha un ricordo per ognuna delle tre pagine storiche che ha contribuito a scrivere. Si comincia dalla doppietta del 1997/1998: «Partimmo malissimo, con 4 sconfitte consecutive e subimmo la contestazione dei tifosi. Ci ritrovammo una grande pressione addosso e diventò una stagione molto difficile e a tratti pesante, soprattutto dal punto di vista mentale. Però, come tutte le cose che si ottengono con grande fatica e sacrificio, alla fine la gioia è stata doppia sia per i trofei sia per la grande festa di popolo».

Poi, nel 1999/2000, la storica promozione in A1. Busca chiosa: «Fu una stagione all’opposto di quella culminata nel 1998: zero pressione, gruppo unito fin da subito e quindi tutto sembrava facile. Ricordo addirittura la strana sensazione provata per la prima volta di festeggiare la vittoria di un campionato dopo una sconfitta, a Sassari».

Infine, la salvezza sul campo del 2006: «Stagione ai limiti del credibile! Non ricordo il numero di giocatori arrivati, ma penso sia stato un record, mentre la salvezza fu un miracolo della città».







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