Serie A2 Est – Roseto Sharks
PIERICH, LATTIN E CIRIBENI: LE EMOZIONI DELLA PRESENTAZIONE.

Come hanno vissuto la serata il capitano, il centro statunitense e il veterano che viene dalla cadetteria.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 07 Settembre 2019 - Ore 12:45

«Quando è partito l’applauso, nel bel mezzo del video che mostrava le azioni dello scorso campionato, in corrispondenza di alcuni miei canestri, confesso che mi è venuta la pelle d’oca».

Anche un veterano di 38 anni, quasi ruvido nella sua essenzialità come Simone Pierich, si è commosso. Potenza del basket a Roseto, come conferma il diretto interessato: «Anche se magari non lo do a vedere, io gioco per le emozioni che questo sport sa ancora regalarmi e per il calore dei tifosi. Per questo, avere l’onore di quegli applausi così forti mi ha davvero reso orgoglioso e felice».

Applausi bellamente incontrollabili, partiti a scena aperta sia durante il video sia quando è stato nominato. Poi l’ovazione quando ha chiuso la presentazione, in qualità di capitano, rivolgendosi ai tifosi che continuavano ad applaudirlo con il risultato di emozionarlo ancora di più.

Il Capitano degli Squali ha così giostrato magistralmente sul piede perno delle parole, promettendo impegno e chiedendo applausi per i suoi compagni di squadra per i quali è un esempio da seguire.

Alla fine, Simone ha scagliato la tripla emozionale prefigurando una stagione divertente come la precedente, anzi di più. Dopo l’applauso finale, il rito gioioso dei selfie con i tifosi e le componenti della squadra femminile delle Panthers Roseto, per poi concludere: «Ho fatto proprio bene a restare in un posto speciale come Roseto. Sono molto contento e sicuro che questa annata sarà soddisfacente. Dobbiamo soltanto lavorare senza porci limiti».

A comporre un ideale podio dei giocatori più coinvolti nella presentazione, la seconda citazione è d’obbligo per Khadeem Lattin, penultimo a entrare in scena, ballando un po’ ed esordendo con un applauditissimo: “Te amo, Roseto!”. Poi la chiosa sulle costatine di agnello, mangiate la domenica precedente e trovate ottime e gli ampi sorrisi a commentare il palmares strepitoso della madre Monica Lambs (vincitrice di 4 titoli WNBA) e del nonno David Lattin (campione NCAA 1966 nella mitica squadra dei Texas Western Miners che ispirò il film Glory Road).

Infine, emozionatissimo pure Leonardo Ciribeni, che ha indicato il punto del PalaMaggetti, dietro le panchine, dove giovanissimo arrivava, dalla vicina Porto Sant’Elpidio, per incitare due campioni di cui era tifosissimo: Mahmoud Abdul-Rauf e Jack Martinez.







Stampato il 04-19-2024 14:27:41 su www.roseto.com