Trofeo Lido delle Rose – 74^ Edizione, Anno 2019.
NICOLA ‘CÀSTORE’ GIORDANO E MATTEO ‘POLLÙCE’ VISINTIN: ECCO I DỈSCURI DEL ROSETO!

MVP del Torneissimo a 16 anni ed MVP Under a 15: record nel record di una squadra che vince la 74^ edizione avendo una media di 17,4 anni in finale.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 22 Settembre 2019 - Ore 12:15

Nel Roseto che ha rivinto il Trofeo Lido delle Rose dopo 18 anni, portando a 5 i successi in 74 edizioni (1948, 1950, 1998, 2001, 2019), la novità più eclatante è rappresentata dalla gioventù degli Sharks che hanno fatto l’impresa.

Se in semifinale è stato determinante Capitan Pierich, con i suoi 8 punti consecutivi assestati pescando a piene mani nei suoi 38 anni di esperienza cetistica, in finale è stato un Roseto vietato ai maggiori quello che ha fatto l’impresa, visto che l’età media degli 11 giocatori schierati nella finale contro Latina (Pierich infortunato) è stata di 17,4 anni.

Giovanissimi fra i giovani, si sono distinti nel Torneissimo Nicola Giordano di 16 anni e Matteo Visintin di 15: premiati rispettivamente con il titolo di MVP e di MVP Under della manifestazione. E se l’età media del Roseto vincitore dell’edizione 2019 potrebbe essere un record assoluto in 74 edizioni (ci è impossibile fare un controllo sull’età media delle squadre vincitrici dal 1945 al 2019, ma crediamo di non bestemmiare cestisticamente affermandolo), l’età dell’MVP (che di solito, per non dire sempre, è un senior) di 16 anni e quello dell’MVP Under di 15 potrebbero essere altri due record. Già lo scorso anno, Abramo Canka che vinse a 16 anni il titolo di MVP Under fece pensare al record di precocità, pur restando nella categoria dei giovani.

Nicola Giordano, veneto di Marghera, play-guardia di 188 cm nato il 21 luglio 2003 e Matteo Visintin, giuliano di Trieste, guardia di 190 cm nato il 24 marzo 2004. Eccoli i Diòscuri, i figli del Roseto formato Zeus che ha piegato, con un manipolo di giovanissimi arditi prima l’Eurobasket Roma e poi il Latina.

Eccoli, Nicola “Càstore” Giordano e Matteo “Pollùce” Visintin, rappresentare in maniera “divina” l’essenza della partnership fra Roseto Sharks e Stella Azzurra Roma.

Già patroni delle arti riferibili a poesia, danza e musica, i Diòscuri rosetani ampliano il campo allo sport, senza dimenticare che – stando alla leggenda – Càstore era domatore di cavalli e Pollùce era ottimo nel pugilato. E pure qui tutto torna, vista la doma che Giordano è stato in grado di imporre ai diretti avversari portatori di palla e il fare a testuggine di Visintin in attacco e in difesa (dotato di un fisico ben più esuberante e tosto dei suoi 15 anni).

Nel Roseto privo di 5 giocatori dei primi 8 della rotazione in semifinale (Oliva, Ciribeni, De Fabritiis, Bayehe, Mouaha) e di 6 in finale (aggiungere Capitan Pierich), i Diòscuri hanno fatto stropicciare occhi e spellare mani.

In semifinale, Nicola “Càstore” Giordano in 36 minuti ha segnato 18 punti tirando 6/7 da 2, 1/1 da 3 e 5/5 ai liberi.
In finale, Matteo “Pollùce” Visintin in 29 minuti ha segnato 12 punti, arpionato 4 rimbalzi e servito 2 assist.

E già che siamo in tema di dei e gioventù, citazione meritata per l’Apollo croato Leo Menalo, 17 anni, che in finale ha trainato il carro del Sole della vittoria con una prestazione da 18 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 4 recuperi in 22 minuti.

Benedetta gioventù!





Stampato il 04-19-2024 08:55:10 su www.roseto.com