Ho conosciuto Guido Giovannetti, oggi arbitro di basket di Serie A, poco meno di una decina di anni fa, grazie a Carmelo Morina Jr.

L’umbro, classe 1991, arbitrò il Roseto quando gli Sharks erano in cadetteria. Da allora, ci siamo sempre tenuti in contatto e ho seguito la sua fulminante carriera che lo ha portato dritto nella massima serie e in Europa, bruciando le tappe. Bravo!

Guido, nel frattempo, si è laureato in medicina e in questo periodo sta svolgendo la specializzazione a Bari (ieri è apparsa una foto sul suo profilo facebook, in cui c’è anche lui che è il secondo, partendo da destra).

Così gli ho scritto per un saluto e per chiedergli come va, visto che il nostro arbitro è impegnato in Puglia, regione che sta attraversando un delicatissimo periodo a causa dell’emergenza Coronavirus e del rientro di migliaia di pugliesi dalle zone del Nord.

Purtroppo, se per i prossimi giorni si attendono dati in crescita per i contagi in tutto il territorio italiano, la paura è che – come detto pure da rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità – il Centro e il Sud potrebbero scontare un forte aumento di casi, dovuti proprio ai rientri. La cosa potrebbe avere conseguenze addirittura disastrose, considerando che se il miglior sistema sanitario italiano, quello della Lombardia, non ce la fa a gestire l’esplosione dei contagi, il solo pensiero di una pressione sui sistemi sanitari del Centro e del Sud mette i brividi.

Nel suo saluto, Guido ha tenuto a ribadire l’importanza dell’unica “medicina” oggi disponibile: restare a casa, per evitare l’estensione del contagio contemporaneo di massa.

Nel salutarlo, non possiamo che convenire con lui e ribadire l’appello: restiamo tutti a casa, uscendo soltanto per lavoro e per comprare cibo e medicinali, utilizzando tutte le precauzioni e le accortezze.