Basket e Istituzioni
ALESSANDRO MARZOLI CONSIGLIERE FEDERALE FIP

L’avvocato abruzzese, già presidente di GIBA e UBE, eletto in rappresentanza degli atleti.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 20 Novembre 2020 - Ore 14:15

C’è anche l’Abruzzo nel Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallacanestro, che martedì scorso ha confermato il presidente Gianni Petrucci e nominato un organo composto per otto dodicesimi da nuovi rappresentanti.

Uno dei volti nuovi è il teatino Alessandro Marzoli.

Il 37enne avvocato, esperto di diritto sportivo, dal 2013 è presidente della GIBA (il sindacato italiano dei giocatori di pallacanestro) e dal 2016 dell’UBE – Union Basketteurs d’Europe, che riunisce tutte le associazioni dei giocatori a livello continentale.

Dunque un altro prestigioso riconoscimento per il professionista di Chieti, che nel 2001 si è diplomato negli Stati Uniti d’America e l’anno successivo al liceo classico Vico di Chieti. Dopo la laurea in Giurisprudenza e un master all’Imperial College di Londra, oltre all’impegno in Consiglio Comunale nella sua città (dove è stato vicepresidente) ha fatto parte dello staff californiano di Barack Obama nel 2012, in occasione delle presidenziali.

Dopo la sua elezione, Marzoli ha dichiarato: «Insieme a Kathrin Ress e Giacomo Galanda la componente atleti, indicata dai giocatori stessi, fungerà da raccordo quotidiano con la base e sarà portavoce delle loro istanze. Ovviamente, sarò a disposizione di tutte le componenti del movimento. Con il presidente Petrucci ho da sempre un rapporto franco e costruttivo e durante il mio mandato vorrei seguire anche le novità come ad esempio il basket 3 contro 3, che alle Olimpiadi di Tokyo sarà sport dimostrativo».

L’avvocato teatino, che ha seguito lo spoglio in remoto dal Comitato Regionale Abruzzese, chiosa: «Ho seguito l'esito con il presidente regionale Francesco Di Girolamo, con il quale ho un ottimo rapporto. Sono conscio di rappresentare anche la pallacanestro abruzzese in seno al Consiglio: un basket che può continuare a crescere mosso da esempi illuminanti di giocatori affermati come Stefano Mancinelli, Giampaolo Ricci, Simone Fontecchio, Federico Lestini e di atleti più giovani come Giorgio Di Bonaventura, Pierpaolo Marini ed Ennio Leonzio».

Lo sport della palla a spicchi per Marzoli è una questione di famiglia: «Il basket è sempre stato pane quotidiano in casa, grazie a mio padre Enzo, mio zio Nino e mio fratello Riccardo. Anche per non deluderli, lavorerò affinché la pallacanestro possa crescere in modo virtuoso partendo dalla base, grazie alla scuola e ai campi all’aperto. Dobbiamo riuscire a staccare dai cellulari la generazione di giovani e giovanissimi, per inculcare loro i valori positivi del basket che poi sono quelli dello sport: sacrificio, gioco di squadra, rispetto in campo e fuori di compagni e avversari».



Stampato il 03-29-2024 03:17:52 su www.roseto.com