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IL TENNIS È UNA RELIGIONE, FEDERER IL SUO PROFETA...

Una pagina tratta da un saggio del compianto scrittore statunitense. Perché si può scrivere anche di sport a livelli altissimi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 08 Luglio 2021 - Ore 09:30

[Pagina 53]

Impossibile descrivere concretamente la bellezza di un fuoriclasse.

O evocarla.

Il dritto di Federer è una possente scudisciata liquida, il rovescio è un colpo a una mano che lui sa tirare di piatto, caricare di topspin o tagliare – quello tagliato ha un tale nerbo che la palla cambia forma nell’aria e rasenta l’erba più o meno all’altezza della caviglia.

Il servizio ha una velocità e un grado inarrivabile di varietà e precisione; i movimenti del servizio sono flessuosi e sobri, si distinguono (in tv) solo per il guizzo anguillaceo dell’intero corpo al momento dell’impatto.

L’intuizione e il senso del campo sono portentosi, il gioco di gambe non ha eguali nel tennis: da piccolo era anche un prodigio del calcio.

Tutto vero, eppure non spiega niente né evoca l’esperienza di guardare questo giocatore in azione.

Di assistere, con i propri occhi, alla bellezza e al genio del suo tennis.

David Foster Wallace
IL TENNIS COME ESPERIENZA RELIGIOSA
Einaudi – 2017


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