ROSETO 100 – 1921-2021
Un Secolo di Pallacanestro nel Lido delle Rose.
CHRISTIAN DI GIULIOMARIA: GLI AUGURI DEL CAPITANO DEL ROSETO PIÙ FORTE DI SEMPRE.

Il video del Principe, introdotto dalla pagina che lo racconta estratta dal libro ‘il CUORE del ROSETO’ di Luca Maggitti.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 08 Luglio 2021 - Ore 22:45
Christian Di Giuliomaria
“Il Principe” del “Roseto più forte di sempre”.

Christian Di Giuliomaria, 2 metri e 10 proporzionatissimi (20 centimetri di meno e avrebbe fatto il modello) di romano classe 1979, arrivò a Roseto il 3 settembre 2004. Lo ingaggiò Michele Martinelli, per sostituire Donato Avenia ma, soprattutto, perché aveva intuito le possibilità di rilancio di un giocatore ancora troppo giovane per vivere di passato glorioso. “Il Principe”, così prese a chiamarlo il giornalista Giorgio Pomponi, veniva dalla LegaDue di Sassari, in cui aveva  giocato 25 gare, di cui 14 in quintetto, a 23,4 minuti con 9,2 punti e 5,3 rimbalzi di media. La Sardegna e la seconda lega per rilanciarsi dopo gli anni in Lombardia, diviso fra le giovanili e gli esordi a Cantù (1996-1999) e le stagioni a Varese (fino al 2003), tormentato da vari infortuni. Christian arrivò in sordina, accettando la sfida di Martinelli e il ruolo di cambio dei lunghi ai margini delle rotazioni, nella squadra che a gennaio 2005 avrebbe ingaggiato Mahmoud Abdul-Rauf. Squadra affollata e rifatta in corsa, quella. Un brutto anatroccolo che sarebbe poi diventato il cigno chiamato “Roseto più forte di sempre”. Il Principe seppe lavorare duro all’interno di quella squadra, scalando le gerarchie e conquistando la fiducia di coach Neven Spahija. All’inizio il reparto lunghi era intasato: Nordgaard, Beghin, Arigbabu, il giovane Cacciola, per non parlare di coach Spahija che amava giocare con Mutombo da ala grande tattica. Poi ci fu addirittura l’arrivo del centro Andre Brown (da novembre a febbraio), sostituito da Sesay. Come dire: un reparto davvero competitivo. Ma Christian non girò mai i gomiti dall’altra parte e resse bene il confronto, tanto da convincere Martinelli a fare mercato verso fine aprile, rimandando Beghin in Belgio per i playoff e dando fiducia a Arigbabu e Di Giuliomaria nel ruolo di centro, facendo reparto con l’ala grande Sesay. Così la stagione del Principe si concretizzò in 28 gare giocate su 29 a referto, a 6,5 punti, 3,5 rimbalzi, 6,7 di valutazione in 14,8 minuti. Il “Roseto più forte di sempre” di cui Christian divenne Capitano arrivò 7° in regular season e perse i Playoff Scudetto contro la Fortitudo Bologna che avrebbe poi vinto lo Scudetto, vendendo cara la pelle ed uscendo tra gli applausi per la grande forza dimostrata, giocando metà serie dei Playoff senza l’infortunato Abdul-Rauf e con Woodward stoicamente in campo nonostante uno stiramento. Una stagione coi fiocchi, che valse al Principe addirittura il ritorno in Nazionale, per la gioia dei tifosi della Curva Nord che lo omaggiarono con lo striscione “Ultras in campo”. Il Principe è tornato a Roseto anche per uno scorcio della stagione 2012/2013, nell’attuale Serie B, contribuendo al secondo posto che è valso il ripescaggio in A2 Silver.

VIDEO
Christian Di Giuliomaria
GLI AUGURI DEL CAPITANO DEL ROSETO PIÙ FORTE DI SEMPRE.

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