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AFGHANISTAN: OMNIA MEA MECUM PORTO.

Una riflessione su chi scappa, avendo il tempo di portare soltanto se stesso.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 17 Agosto 2021 - Ore 21:30

«Omnia mea mecum porto» e cioè «Porto con me tutte le mie cose».

Così, secondo Cicerone, rispose Biante di Priene – saggio elencato fra i sette sapienti – a chi lo incitava a recarsi a casa per prendere le sue cose prima di fuggire, lasciando la sua patria, Priene, che stava cadendo in mano agli invasori.

A Biante, insomma, bastava portare soltanto se stesso. E cioè tutto ciò che possedeva. E Biante – saggio assai – sapeva di possedere nient’altro che se stesso.

Questa storia mi ha sempre molto colpito, perché è un inno al bagaglio leggero. Tanto che qualche anno fa ci ho fatto pure una maglietta, con sopra stampata quella scritta così evocativa e rock.

Solo che «Omnia mea mecum porto» detto qui da noi, avendo un tetto sulla testa e le utenze pagate, funziona. Mentre non funziona se guardo questa foto.

La speranza è che le nazioni possano accogliere gli afghani che scappano da un modo di vita – quello imposto dalla dittatura dei Talebani – che non approvano e non hanno modo di combattere.


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