Sarebbe stato bello se Bud Spencer – nella sua trasposizione cinematografica di eroe sovrappeso e imbattibile – avesse dato due cazzotti allo squalo, mettendolo in fuga e salvando la vita ad Antonio Straccialini.
Purtroppo, non è andata così.
Qualche ora fa, il rosetano Antonio Straccialini, di 56 anni, è stato attaccato da uno squalo mentre nuotava nel mare dell’isola di San Andres, in Colombia. Una sorta di paradiso naturale – vicino agli scogli di una zona chiamata “La piscinita” – rivelatosi un inferno per il povero Antonio, che è stato soccorso ma ha perso la vita in ospedale, in conseguenza delle ferite riportate.
Antonio Straccialini me lo ricordo per la sua sfida di camminare ininterrottamente per 24 ore di seguito, diversi anni fa a Roseto degli Abruzzi.
Quella sfida vinta, quel record battuto, fu quasi un segnale. Così parti per girare il mondo.
Come ha ricordato oggi – intervistato da Ezio Cerasi, del TG3 Abruzzo – il suo amico Attilio Verrigni, Antonio viveva in Australia da tempo e per metà anno lavorava per mettere da parte ciò che gli serviva, per poi viaggiare per l’altra metà dell’anno.
In queste ore, sul web, sta circolando una sua foto di qualche anno fa, quando era in Myanmar (l’ex Birmania), mentre sempre al TG3 Abruzzo un altro rosetano suo amico, Danilo Mastrilli, ha sottolineato che all’atletico Antonio mancava soltanto il Sudamerica per completare il suo personalissimo giro del mondo, fatto da viaggiatore e non da turista.
Io, quando ho sentito della tragedia, ho subito pensato a questa foto, che mi diede qualche mese fa l’amica Franca Cornice, nella quale Antonio Straccialini è con Bud Spencer.
La foto risale al 1999 e mi è stata consegnata, insieme ad altre, per un mio progetto – che spero di realizzare – di scrivere un libro insieme all’amico Mario Giunco sul festival cinematografico “Roseto Opera Prima”.
Perché il compianto Bud Spencer – al secolo Carlo Pedersoli – fu invitato e premiato nell’ambito del festival cinematografico rosetano, ma ci fu pure il coinvolgimento della società sportiva Rosetana Nuoto del compianto Peppe Celommi, visto che l’attore era stato in gioventù anche un fortissimo nuotatore (il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero).
E siccome Antonio Straccialini, così come Franca Cornice, era un istruttore di nuoto si ritrovò vicino al gigante buono attore in tanti film campioni d’incasso.
Oggi piangiamo un compaesano morto in circostanze terribili attaccato da uno squalo, mentre faceva ciò che più amava e cioè viaggiare e conoscere il mondo, godendosi luoghi e persone. E io penso al parallelismo fra la sua esistenza e quella di Bud Spencer, che ebbe una vita molto più avventurosa persino dei suoi personaggi interpretati.
La terra sia lieve ad Antonio Straccialini, che ha camminato a passo d’uomo sulle strade del mondo portando una rosetanità fatta di umiltà e generosità.