Mancanze
ADDIO, PATRIZIA DI DONATO.

È scomparsa oggi la scrittrice giuliese. Un ricordo di Simone Gambacorta e una nota biografica della cara Patrizia, che mancherà al mondo della cultura.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 13 Maggio 2022 - Ore 18:09

Oggi è morta Patrizia Di Donato, aveva 65 anni e lascia il marito Enzo Rapagnà, le figlie Laila ed Eleonora e i tanti che le hanno voluto bene.
Patrizia è stata scrittrice e donna di cultura a tutto tondo, organizzando iniziative fra le quali anche il Festival della Letteratura di Giulianova, nel 2012, nel quale ebbi l’onore di ricevere un premio.
La sua scomparsa mi addolora profondamente, avendo avuto la grazia di conoscerla e apprezzarne le qualità.
Al suo amato Enzo e a Laila ed Eleonora le mie condoglianze e quelle della mia famiglia (Patrizia era cliente della Casa del Caffè di mamma Liliana Di Tecco, che la ricorda con affetto).
Ho saputo della tragica perdita dall’amico Simone Gambacorta, il quale mi ha inviato il ricordo che pubblico di seguito.
In calce, un frammento della prefazione del libro di Patrizia “La neve in tasca”, sempre di Simone e un profilo biografico della compianta Patrizia, che mancherà all’affetto e mancherà alla cultura.

Luca Maggitti


Quando ho saputo che Patrizia Di Donato era morta ho detto una preghiera. Mi è sembrato il modo più giusto per salutare una persona che mi ha sempre accarezzato con la sua comprensione e con il suo affetto. Parlo per me, ma credo di poter parlare per chiunque abbia avuto con lei un rapporto di confidenza o di amicizia. Patrizia aveva la grande capacità di comprendere le persone ed era abituata a farlo. Potevi parlarle di te, della tua famiglia, di ogni possibile casino o di ogni possibile faccenda, ma qualsiasi cosa stessi dicendo, al momento di alzare gli occhi te la trovavi lì davanti che ti ascoltava, piena di attenzione e piena di silenzio. Quel silenzio non aveva nulla a che fare con quello di chi rivolge al mondo uno sguardo giudicante. Il suo era il silenzio di chi ti fa spazio e ti lascia parlare. Le sue risposte avevano un qualcosa di profondamente materno e penso che questo dipendesse dal fatto che era una persona di grande umanità. Credo che il silenzio che dedicava all’ascolto di chi le parlava fosse uguale all’attenzione che dedicava ai suoi amati libri. Leggeva tanto, aveva letto tanto. Le piaceva scrivere e sapeva farlo con una delicatezza tutta sua. Quando l’ho conosciuta, stava lavorando a quello che sarebbe diventato "La neve in tasca". Volle che scrivessi la presentazione. Sono passati molti anni da allora, il libro uscì nel 2011, ma quello fu un bel periodo. Ci vedevamo spesso per le presentazioni che se ne fecero, lei sempre con il suo amatissimo Enzo. Fatta la presentazione, si stava insieme, si parlava. A Giulianova realizzò anche un Festival letterario al quale si dedicò anima e corpo con una generosità non comune nel coinvolgere chi stimava. Una persona così ti manca sempre. Parlo per me, ma credo di poter parlare per chiunque l’abbia conosciuta.

Simone Gambacorta


LA NEVE IN TASCA
I racconti che compongono il volume propongono una serie di prove tecniche sui nomi e sui volti dell'esistenza, una serie di incursioni, o meglio, una serie di incisioni che, con delicatezza, con pacatezza, entrano nella pelle delle cose alla ricerca di una prospettiva diversa. Al pari di chiunque veda nella scrittura un'indispensabile estensione della propria esperienza, e grazie alle storie e ai personaggi che mette in scena, Patrizia Di Donato spinge il proprio sguardo sulle orme di tante piccole verità che guardano a quell'episodio insondabile chiamato vita.

[Dalla prefazione di Simone Gambacorta]

 
PATRIZIA DI DONATO
Patrizia Di Donato è nata a Giulianova (TE), città in cui attualmente risiede con la sua famiglia.
Dalla sua passione per la scrittura hanno visto la luce diverse opere narrative.
Il romanzo “Il gesto” ha ricevuto una segnalazione di merito al Premio Letterario Nazionale "Nuove Scrittrici" (Pescara 1996); il racconto "L'uovo di Colombo" è stato segnalato nell'edizione 1999 del Premio Teramo e inserito nella raccolta di racconti Ventagli, edito dalla casa editrice Sovera.
Incoraggiata da questi risultati, ha frequentato un Master di Perfezionamento in Scrittura Creativa e Sceneggiatura presso l'Università di Teramo.
Nel 2005 ha vinto il Premio Teramo, nella sezione dedicata allo scrittore abruzzese Mario Pomilio, con il racconto "Che bel dono".
Ha frequentato la Scuola di Drammaturgia di Dacia Maraini, partecipando alla stesura del testo “Al di là di ogni possibile muro”, messo in scena con la regia di Giuseppe Manfridi.
Nel 2006 ha ricevuto un Diploma di merito nel Concorso Internazionale "Lettera D'Amore".
I racconti "Lettera a Celeste" e "Il tempo di un aperitivo" sono stati pubblicati sulla rivista online “Progetto Babele”.







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