Basket e Guerra
VLADIMIR KHOLOPOV: SOLDATO E COACH DI UNA NAZIONALE DI RIFUGIATI.

Storia del coach della Nazionale dell’Ucraina di Basket Femminile 3x3, del suo assistente Dmitry Kolomyichenko e delle atlete che, ospitate in giro per l’Europa a partire da Roseto degli Abruzzi, puntano alla qualificazione al Campionato Europeo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 19 Maggio 2022 - Ore 11:51

Gli invasori russi alle porte di Kiev e la qualificazione ai campionati europei di basket 3x3, i missili su Odessa e il tagliafuori, la distruzione sulla strada per Bucha e la gestione del pick and roll.

Guerra e basket si mescolano nel racconto di Vladimir Kholopov e Dmitry Kolomyichenko, rispettivamente coach e vice allenatore della Nazionale ucraina femminile di basket 3x3, ospitata a Roseto degli Abruzzi dal 26 aprile al 12 maggio per volere di CONI e FIP e grazie alla disponibilità della Famiglia Cimorosi.

Kholopov, 52 anni, è nato quando Ucraina e Russia erano ancora unite nell’Unione Sovietica e ha servito nell’Armata Rossa, ma quando i russi hanno puntato Kiev, dove vive, si è arruolato nelle forze della milizia locale, imbracciando il Kalashnikov e mettendosi una fascia blu al braccio destro.

Così ha passato quasi due mesi, facendo la guardia a posti di blocco e scortando convogli umanitari nella città martire di Bucha, in cui aveva una casa di campagna.

Quando apre il suo cellulare e mostra foto e video di case sventrate, macchine carbonizzate e altri orrori, la cupezza gli aggrotta le sopracciglia. Ferite ben aperte che fanno scuotere la testa, mentre attiva la app che lo stato ucraino ha messo a punto per far suonare la sirena dell’allarme aereo su ogni telefonino, oltre che tracciare i luoghi dei bombardamenti e l’intensità degli stessi.

Ex giocatore vincitore di 8 campionati ucraini, Kholopov ricorda di una sfida giocata negli anni 90 a Bologna, contro la Virtus dell’allora stella Danilovic. Prima della guerra, allenava una squadra di club femminile a Kiev, oltre a essere il coach della nazionale di basket 3x3 che ha vinto la Medaglia di Bronzo ai Campionati Europei del 2018 e ai Campionati Mondiali Under 23 in Cina nello stesso anno insieme al suo vice Kolomyichenko.

Dopo i due mesi di servizio nella milizia cittadina, la federazione ucraina lo ha richiamato in panchina per ottenere la qualificazione agli Europei mettendolo a capo di una Nazionale giocoforza rifugiata, che dopo il periodo a Roseto andrà in Lituania, quindi in Austria, poi Israele e nel mese di luglio dovrebbe tornare in Abruzzo, stavolta ospitata a Lanciano grazie allo sforzo dell’Unibasket del dirigente Valerio Di Battista.

Kholopov, che ha moglie e figlia rifugiate in Portogallo, e Kolomyichenko, 35enne di Odessa che ha moglie e tre figli rifugiati in Lettonia, proveranno con le loro atlete a non pensare agli orrori della guerra per qualche ora al giorno, al fine di concentrarsi e ottenere la qualificazione ai Campionati Europei, per difendere la loro amata Ucraina anche su un campo di basket.

Intanto, continua il loro pellegrinaggio per l’Europa, fra sport e solidarietà, amareggiati ogni giorno di più da una guerra di invasione che non comprendono e che ha allontanato da loro tutte le amicizie russe costruite in decenni di pallacanestro.

Le ferite di una guerra ancora in corso e ogni giorno più dura, si rimargineranno forse fra un secolo.







Stampato il 05-06-2024 15:20:05 su www.roseto.com