Stefano Michelini
VITA E PALLACANESTRO

Intervista al coach e commentatore tecnico della Rai, ricca di nomi e aneddoti, da Rusconi a Lauro, da Nikolic a Pozzecco e altri ancora.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Luned́, 11 Luglio 2022 - Ore 19:00

«Claudio Bonaccorsi, giocando, faceva scienza dell’incoscienza».

È soltanto una delle perle che coach Stefano Michelini da Bologna, 66 anni compiuti lo scorso 11 giugno, ha dispensato nel corso del suo passaggio a Roseto degli Abruzzi, dove ha incontrato alcuni amici e ceduto alle tentazioni della buona tavola.

Bonaccorsi, protagonista della promozione in A2 del Roseto nel 1998 e della vittoria della Coppa Italia, lo ha ringraziato pubblicando il video con la riflessione e legandoci altri aspetti, perché con Michelini – allenatore di lungo corso e poi commentatore tecnico per la Rai – si può spaziale dalla pallacanestro ai massimi sistemi.

Come quando ricorda di aver lavorato nell’estate 1995 con Stefano Rusconi destinato alla NBA dei Phoenix Suns, riflettendo sull’importanza della corretta forma fisica sia per tirare con percentuali più alte i tiri liberi sia per evolvere da lungo capace anche di tirare da tre punti.

Ma Roseto è per Michelini soprattutto il ricordo di Cinzia, adorata moglie scomparsa per un male incurabile a 23 anni, conosciuta a Bologna e inseguita per 3 estati, ormai quasi 50 anni fa, nel Lido delle Rose dove la famiglia di lei veniva in vacanza e il giovanissimo Michelini trovò comprensione e asilo dentro una scuola, dormendo all’addiaccio.

Da quella storia fatta di primo e purissimo amore nacque il figlio Filippo, che da un anno ha reso nonno felice un allenatore che ha iniziato dal marciapiede, come chiosa egli stesso: «Allenavo i ragazzini del mio problematico quartiere, i classici figli di buona donna».

Fin da giovanissimo, prima il lavoro poi il basket: «A 7 anni mi occupavo dei cavalli dell’azienda di famiglia: due grandi bretoni da tiro che dovevo spazzolare e sfamare, tagliando barbabietole».

Poi, a 12 anni, la fornace e ancora la fabbrica dei tubi. Percorso formativo anche quando è servito a ragazzi come i giovanissimi Binelli e Daniele, portati a segare tubi e poi a vincere lo Scudetto Juniores con la Virtus Bologna, battendo a Pesaro la fortissima Cantù. Michelini sottolinea: «Daniele, dopo 40 anni da quel Tricolore, mi ha scritto per ringraziarmi delle ore in fabbrica, scuola di vita».

Dalle intemperanze giovanili degli inizi in Fortitudo Bologna, assistendo John McMillen, alla vittoria della C a Budrio, per poi andare a imparare dal professor Aza Nikolic alla Virtus Bologna. E poi ancora tante città del basket che lo hanno visto allenare e l’Italia in cui è stato assistente di Ettore Messina.

E, a proposito di Azzurro, questa l’opinione sul nuovo coach, Pozzecco: «È una decisione di Petrucci ed è la prima volta che un allenatore arriva non avendo vinto titoli. Auspico che sappia fare gruppo con comportamenti corretti ed educati, consoni a un Commissario Tecnico, perché altro non è accettabile».

L’ultimo ricordo è per il compianto Franco Lauro, che lo lanciò in televisione: «Avevo smesso di allenare a 52 anni e per 13 ho fatto da badante alla mia adorata mamma, che mi ha lasciato a 90 anni, due anni orsono. Franco mi telefonò e mi spinse a iniziare: gli devo tutto. Sul basket in televisione, dico che dobbiamo sempre di più metaforizzare uno sport bello e per persone intelligenti, rendendolo comprensibile a una platea sempre più vasta».



Stampato il 04-19-2024 12:14:55 su www.roseto.com