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‘BENEVOLENZA COSMICA’, ‘IL MAGO DEL CREMLINO’ E LE DUE BAMBINE DI LIBRI CHE NON SI CONOSCONO...

Viaggio, stupito e parallelo, fra i romanzi di Fabio Bacà e Giuliano da Empoli.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 31 Luglio 2022 - Ore 01:00

“Benevolenza cosmica” è il romanzo d’esordio dell’abruzzese Fabio Bacà, uno dei tre autori editi dalla prestigiosa Adelphi, dopo Benedetto Croce ed Ennio Flaiano. Pubblicato nel 2019, ha avuto ottime critiche e pari successo di vendita, risultando l’esordio dell’anno.

Lo avevo comprato, iniziato e poi parcheggiato correndo dietro a chissà quale urgenza quotidiana, non dando modo a Kurt O’Reilly di dispiegare la sua fortunata parabola fra le strade di Londra, nonostante egli rifuggisse la vita da uomo perfetto (e mi è venuto in mente, parodiando, l’Endicott cantato da Kid Creole & the Coconuts).

Passano più di due anni ed ecco uscire – per Mondadori – “Il mago del Cremlino”, romanzo d’esordio del saggista Giuliano da Empoli – curriculum nobile quanto il cognome – che invece racconta di Vadim Baranov: sorta di Rasputin che ha aiutato l’ascesa e il consolidamento di Vladimir Putin alla guida della democratura russa.

Lo compro e leggo d’un fiato, facilitato dal mio sdegno per l’invasione russa dell’Ucraina, trovandoci dentro – a dirla tutta – cose che sapevo grazie alla pluriennale lettura di Limes. Comunque romanzo godibile e avvincente, che mi ha pure fatto ritrovare il Limonov di Emmanuel Carrère, poche pagine dopo averlo evocato nella mia mente a seguito della lettura delle pagine daempoliane (o daempolesi?).

Sono a un passo dal finire “Il mago del Cremlino” quando, nel capitolo 31 (l’ultimo), a pagina 227, fa capolino Anja, bimba di quattro, cinque anni figlia di Vadim Baranov. Leggo con attenzione il moto di dolcezza e paura partorito dalle pagine, finisco il libro e vado per parcheggiarlo, quando la copertina gialla di “Benevolenza cosmica” mi ricorda che devo finirlo.

Così lo riprendo e, pagina dopo pagina – molto probabilmente condizionato dall’aver sentito l’autore parlare di come avesse scritto il libro ambientato a Londra pur non essendoci mai stato – agli occhi della mia immaginazione Kurt O’Reilly, che è un figaccione, diventa il Nero Wolfe interpretato da Francesco Pannofino. E cioè una produzione che parla di stranieri fatta in Italia.

Vado avanti, mi godo finalmente il romanzo di Bacà e arrivo anche qui a un piacevole incontro: la citazione del “Dizionario del diavolo” di Ambrose Bierce. Avanti ancora e pure qui, nel 12° e ultimo capitolo, spunta una bambina appena nata, figlia del protagonista e della moglie Liz, nome ancora da decidere dai genitori, che chiude il romanzo (non vi dico in che modo).

Anni di pubblicazione diversi (“Benevolenza cosmica” è del 2019, “Il mago del Cremlino” del 2022), argomenti diversi, autori che probabilmente non si conoscono. Eppure libri legati da due bambine che chiudono narrazioni ricche di fatti e fattacci, dando il seme della speranza e della gioia.

E mi sovviene la differenza fra coincidenza e sincronicità. Così, non mi resta che fare le presentazioni ufficiali, avvicinando due libri che non si conoscono e fotografandoli insieme.

Bisognerebbe scrivere un libro – o magari è già stato scritto, ma io non ne sono a conoscenza – in cui, parallelo alla Terra, c’è un pianeta popolato da tutti i personaggi di tutti i libri del mondo, che interagiscono fra loro.

Fabio Bacà
BENEVOLENZA COSMICA
Adelphi, 2019, 18 Euro.

Giuliano da Empoli
IL MAGO DEL CREMLINO
Mondadori, 2022, 19 Euro.


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