Desta enorme preoccupazione e incertezza la situazione attuale della Biblioteca Civica Comunale di Roseto.

Per tanto tempo è stato un fiore all'occhiello del nostro territorio e l'inaugurazione avvenuta il 17 maggio 2002 con la presenza di uno dei più grandi poeti del '900, Mario Luzi, sta a sottolineare l'intenzione dell'Amministrazione di allora, retta da Franco Di Bonaventura, di rendere il centro un punto di crescita collettiva.

Con gli oltre 55.000 libri catalogati e circa 10.000 da catalogare, è un riferimento per l'intera vallata del Vomano. A denunciare la situazione di degrado è il gruppo Identità Culturale Rosetana che mette insieme tutte le problematiche che vive l'importante istituzione: "Siamo veramente molto preoccupati – dichiara William Di Marco – per ciò che sta accadendo a un luogo che da sempre è il punto più importante di ritrovo di studenti che, soprattutto durante il periodo invernale, ma anche in quello estivo, frequentano con assiduità i locali della biblioteca.

I problemi sono innumerevoli e vanno risolti al più presto, altrimenti la situazione diventerà disperata e irrecuperabile". Le maggiori questioni riscontrate sono:
1.    La mancanza di personale, con diversi impiegati che negli ultimi anni sono andati in pensione e altri vicini ad andarci. Ci sono tre ragazze del Servizio Civile a tempo, ma nonostante l'impegno, non possono dare ovviamente continuità;
2.    A tutt'oggi non c'è un diretto responsabile, ma tutto fa capo al dirigente di riferimento;
3.    In più parti ci piove e l'acqua è il nemico numero uno dei libri;
4.    Le vetrate delle finestre poste al primo piano hanno delle fessure e quando piove entra l'acqua. È facile vedere all'interno della struttura dei secchi nei giorni di pioggia;
5.    In alcune zone c'è la muffa, altro nemico mortale di prodotti cartacei;
6.    Alcuni lasciti, tra cui quello di Arnaldo Giunco, di Luigi Braccili e dell'avvocato Croce, sono dentro i cartoni, ammucchiati nell'interrato;
7.    Come sono ammucchiati anche gli oltre mille volumi donati dall'Università di Teramo;
8.    Sono sparite alcune attrezzature, come il Combi per convertire i video in Vhs in Dvd;
9.    La maggior parte delle stampanti non funziona: mancano dei piccoli ricambi o le cartucce;
10.    La cosa assurda è che da due anni non c'è l'accesso a Internet, poiché al sistema manca un semplice accessorio. A lamentarsene sono in particolare i turisti.

"Insomma un vero disastro – specifica ancora Di Marco – per un luogo che dovrebbe rappresentare la cultura locale. Il vero problema è il senso di conservazione del patrimonio intellettuale che sembra a Roseto ormai essersi perso. Con la chiusura del cinema-teatro Odeon e del salone degli eventi della Villa Comunale, la nostra città sta vivendo un periodo di decadenza in termini di iniziative che facciano crescere il territorio. Molti confondono una manifestazione, anche se di grande richiamo, come se fosse cultura. Una volta per tutte va ribadito che fare cultura significa progettare la continuità e la tracciabilità storica, per inserirla in un contesto territoriale di riferimento. Ecco perché Roseto vive un'involuzione, soprattutto quando a soffrire è proprio la Biblioteca Civica".

"Fare cultura non è nelle corde di questa Amministrazione – dichiara il coordinatore di Identità Culturale Rosetana, Flaviano De Vincentiis – che è brava a proporre annunci, a sponsorizzare eventi con i soldi pubblici, ma al momento di finanziare per risolvere situazioni critiche come quella della Biblioteca Civica latita e pensa ad altro. Lo ripetiamo ancora una volta: meno proclami e più fatti".

VIDEO
Biblioteca civica di Roseto degli Abruzzi
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA
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