«Signore è stata una svista / abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista».

Così cantava il compianto Ivan Graziani, mirabile chitarrista nativo di Teramo, nel suo inconfondibile falsetto.

Il mio occhio di riguardo per Mauro De Federicis, artista rosetano buono per il mondo (oltre a essere chitarrista è pure compositore, arrangiatore e docente), è dedicargli questa intervista, per la quale lo ringrazio, in riva al nostro amato mare al tramonto e nel bel mezzo di un placido settembre.

Così Mauro – che ho avuto il piacere pure di intervistare nell’ormai lontano 2010, al circolo virtuoso Il Nome della Rosa di Giulianova – mi ha parlato della sua vita e della sua musica, dell’insegnamento ai tempi del Covid-19 e dei tre continenti nei quali si è esibito, dei grandi con i quali ha lavorato e dei posti del cuore (città e teatro), ricordando pure quanto sia importante lo sfrigolio della puntina sul disco in vinile e regalando la perla di quando Milva gli disse che Astor Piazzolla non amava troppo suonare “Libertango”, nonostante fosse il pezzo che lo aveva consacrato a livello mondiale.

Ascoltate questa intervista, che contiene pure tre frammenti tratti dal suo nuovo disco “Turn the page”.

Soprattutto, andate (venite, visto che ci sarò pure io) venerdì 16 settembre 2022 alle 21.30 a Mutignano di Pineto, in provincia di Teramo, nella splendida cornice dell’Auditorium Sant’Antonio dove, nell’Ambito dell’Abbazie Jazz Festival, Mauro De Federicis suonerà, proponendo i lavori del suo disco e altro ancora, con il suo quartetto composto – oltre che da lui alla chitarra – da Carmine Ianieri al sassofono, Gabriele Pesaresi al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria.

IL VIDEO DELL’INTERVISTA
https://www.facebook.com/lucamaggitti/videos/396312705964494