Calcio e Poesia
QUANDO IL PALLONE INCONTRA LA PAROLA

Risfogliando un numero di POESIA del 2006, rileggendo la ‘Ballata per Pelè’ di Horacio Ferrer.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerd́, 20 Gennaio 2023 - Ore 11:15

BALLATA PER PELÈ
A Edson Arantes do Nascimiento,
Pelè
fecero – poverino – la culla
con un chicco di caffè
sotto la luna.
Il suo esordio
fu un colpo di chiaro vento.
La luna
era una candela nella favela.
E come ninna-oh oscuro,
il coro
di quella fame
che sforna delinquenti e calciatori
allo stato puro.
E Edson Arantes do Nascimiento,
per un momento,
parve predestinato
– fatalmente –
ad aprire portiere d’auto
noleggiate
dal turismo
per un cruceiro
impertinente.
Ma una notte
– gli stregoni suonano tamburelli –
vai un po’ a sapere
per quale atavismo
caldo del suo essere
si reincarnò come ballerino
il piccolino:
mezzo Marceau, mezzo Chaplin
con pretese
di strillone e di torero.
Ma nel mondo sottile
e condombero
e tablonero
del Brasile.
E lo spinse da sotto la pelle
il samba silvestre, quello
che suonano alla morte i rospi popolari
nei luoghi
dove ci sono ancora campi
incolti
e fangaie
per i bimbi
che non hanno pane né cavaquiño.
Questi rospi stregoni
neri rospi
rospi strani,
che hanno persino inventato
il pallone di stracci.
E Edson Arantes do Nascimiento,
che aveva un rammendo sul didietro
e un altro – grave – nel cibo,
ma un grande talento,
tutto intero,
di sambero,
controllò come Dio comanda
la palla di stracci contro il terreno
e fece, alla vita,
senza permesso,
un superbo passo a due remacumbero.
E ora è un ritmo universale
di mia e tua e tua e mia
che gli canta nelle scarpette,
fenomenale,
il piccolino,
mezzo Marceau, mezzo Chaplin.
E una scuola di tacchi e
di punta
e mia e tua e tua e mia
e l’allegria
di una gran mitologia
di dribbling
e di folli batucadas
dei piedi.
E quei gol... Gol,
alcuni
da filmare
come fossero quadri e da conservare.
Tua e mia mia e tua;
che bell’aristocrazia individuale
è questa sua.
Pelè.
Perché si ricorda, ancora
di quel giorno
in cui a Edson Arantes do Nascimiento,
fecero – poverino – la culla
con un chicco di caffè
sotto la luna.
HORACIO FERRER
(Traduzione dal castigliano di Antonella Ciabatti)

HORACIO FERRER

Poeta, paroliere e drammaturgo uruguaiano, nato a Montevideo nel 1933 e morto a Buenos Aires nel 2014, dove si era trasferito fin da bambino, è stato un grande appassionato di tango scrivendo oltre cinquanta testi per Astor Piazzolla – fra i quali “Libertango” – con il quale ha composto un lungo sodalizio artistico.







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