Neven Spahija è il nuovo coach della Reyer Venezia, squadra di Serie A.
Per il croato di Sebenico si tratta della seconda esperienza in Italia, dopo aver allenato nel finale di stagione 2003/2004 e nella stagione 2004/2005 in Serie A il Roseto Sharks.
Coach Spahija, che ha guidato nella passata stagione il Saski Baskonia nel campionato spagnolo e in Eurolega, si aggregherà al team orogranata nella giornata di giovedì e sarà presentato alla stampa al Taliercio venerdì pomeriggio.
Proprio con il Baskonia, nel 2008, il tecnico croato del “Roseto più forte di sempre” ha conquistato uno degli otto titoli nazionali della sua carriera, dopo i due croati nel 2000 e 2001 con il Cibona Zagabria, quello sloveno nel 2003 con il Krka Novo mesto, quello lituano del 2006 con il Rytas Vilnius, i due israeliani con il Maccabi Tel Aviv nel 2007 e 2018 e quello turco con il Fenerbahce Ulker nel 2011.
Nel palmares di Spahija, che ha guidato anche la nazionale croata dal 2001 al 2005, disputando gli Europei del 2003 e del 2005, ci sono anche la conquista dell'EuroCup 2009/10 con Valencia, la Supercoppa spagnola del 2007 col Baskonia, due Coppe di Croazia con il Cibona Zagabria (2000 e 2001), una Coppa di Turchia con il Fenerbahce Ulker (2010/11), una Coppa di Lega israeliana col Maccabi Tel Aviv (2017) e una Lega baltica con il Rytas Vilnius (2005/06).
Neven Spahija, che ha iniziato la carriera di coach come vice nel 1986/87 all'Elemes Sebenico e poi dal 1992 al 1996 allo Zrinjevac, ha rivestito il ruolo di capo allenatore per la prima volta nel 1996/97 al Gradine Pola. Come vice allenatore è approdato anche in Nba: agli Atlanta Hawks dal 2014 al 2017 e poi ai Memphis Grizzlies dal 2019 al 2021, con in mezzo l'esperienza in Cina allo Shanghai Sharks. Tra le altre squadre guidate in carriera da Spahija, il Krka Novo Mesto e l’Avtodor Saratov.
Dopo l’ufficializzazione dell’ingaggio, questo il pensiero dell’ex atleta e oggi procuratore, Claudio “Bomba” Bonaccorsi: «Leggo della scelta di Venezia di avvicendare coach De Raffaele – da livornese sono fiero di condividere con lui le radici labroniche e faccio i complimenti a Walter, per tutti gli storici risultati conquistati con la sua Reyer – con coach Neven Spahija, col quale invece condivido un bellissimo ricordo dei miei ultimi anni di carriera in una città a me molto cara: Roseto, che fino a ieri è stata l’unica squadra italiana allenata da Neven, che poi ha girato l’Europa allenando in Eurolega e in Eurocup (che ha vinto) e vincendo campionati in diverse nazioni (potrebbe essere un record aver vinto titoli in Croazia, Slovenia, Lituania, Israele, Spagna e Turchia), prima di volare in NBA come assistente (ad Atlanta e poi a Memphis) e pure in Asia (allenando in Cina). Perciò, se da una parte sono dispiaciuto per Walter, che conosco personalmente fin dai tempi delle giovanili, dall’altra sono contento di rivedere Neven su una panchina italiana di una squadra importante come quella di Venezia. Non sarà un’impresa facile quella di risollevare le sorti di una squadra in difficoltà nel massimo campionato italiano, ma credo che dopo l’esperienza (positiva) di Roseto, che è certamente un posto dove se riesci a far bene non ti spaventa più nulla vista passione (pressione) e competenza che si respira a ogni angolo, nessun traguardo è precluso. Perciò in bocca al lupo a Neven, sperando che si ricordi che un piccolo pezzo di carriera la deve anche a tutti noi e al popolo rosetano».
[Tratto dal libro “il CUORE del ROSETO” di Luca Maggitti, 2014.]
Neven Spahija
“Mister Europa”: il coach del “Roseto più forte di sempre”.
Neven Spahija arrivò in corsa nella stagione 2003/2004, in Serie A. Lo volle Michele Martinelli per sostituire il dimissionario Luca Dalmonte, dopo il brevissimo interregno di Andrea Merletti. Spahija vinse 5 gare su 11, chiudendo al 13° posto su 18, con 28 punti. La stagione successiva, al termine di un tira e molla un po’ stucchevole e di una missione in Croazia di “Miguelon”, Spahija tornò poco prima dell’inizio del campionato (furono preziosi Alberto Martelossi e Fabio Di Tommaso in fase iniziale), appena terminati gli obblighi con la Croazia, per guidare quello che – dopo più di una correzione – divenne il “Roseto più forte di sempre”. Il Roseto di Abdul-Rauf, Woodward, Nikagbatse, Sesay, Mutombo, Di Giuliomaria e di tanti altri. In quella stagione, Spahija ne vinse 16 su 37, portando Roseto al 7° posto su 18 con 32 punti ed uscendo ai Quarti per 3-0 contro la Fortitudo Bologna, allenata dal suo amico e connazionale Jasmin Repesa, che poi avrebbe vinto lo Scudetto 2004/2005. Spahija stupì per la sua capacità di adattarsi sempre e comunque alle situazioni e per la versatilità del suo credo cestistico. Niente progetti triennali, allenamenti estenuanti o imposizioni che mal si attagliano a giocatori adulti e di talento, bensì una leadership basata sulla consapevolezza di dover ottenere risultati in tempi brevi, massimizzando le risorse a propria disposizione. Prima di capitare a Roseto, Neven – agli inizi della sua carriera – aveva già vinto Campionato e Coppa di Croazia (2000/2001) con il Cibona Zagabria, campionato in Slovenia con Krka Novo Mesto (2002/2003) e coppe nello stesso paese con l’Olimpia Lubiana (da assistente) ed era il coach della Croazia. Dopo l’avventura rosetana, il tecnico di Sebenico, classe 1962, ha vinto nella stagione 2005/2006 con il Lietuvos Rytas Vilnius il Campionato Lituano e della Lega Baltica, giocando l’Eurolega. Nella stagione 2006/2007 ha vinto il titolo in Israele con il glorioso Maccabi Tel Aviv e la Coppa nazionale, giocando sempre l’Eurolega. Nella stagione 2007/2008, il capolavoro assoluto da allenatore esordiente nella difficilissima lega ACB in Spagna, guidando i baschi del Tau Vitoria: trionfo in Campionato e Supercoppa, Final Four di Eurolega e secondo posto in Coppa del Re. Ancora Spagna, vincendo l’Eurocup 2010 con Valencia, per poi andare in Turchia, nel 2010/2011, vincendo Campionato e Coppa nazionale con il Fenerbahce Ulker. Un bilancio che non ha precedenti e che colloca Spahija nella ristretta cerchia degli allenatori europei di livello mondiale, capaci di vincere il titolo, finora, in ben 6 stati diversi: Croazia, Slovenia, Lituania, Israele, Spagna e Turchia. Spahija, sereno e gentile, ha due argomenti tabù: la guerra dei primi Anni ’90 nella ex Jugoslavia e il suo grande amico scomparso Drazen Petrovic. Sono cose che lo fanno soffrire e delle quali preferisce non conversare. Ama invece includere, nel suo palmares, il Trofeo Lido delle Rose del 2006, guidando il Maccabi Tel Aviv, perché vinto nella “sua Roseto”.
VIDEO
Neven Spahija
LO SCUDETTO COL TAU VITORIA E ROSETO.
Roseto degli Abruzzi, 13 Luglio 2008.
Intervista di Luca Maggitti. Camerawoman: Alessandra Carusi.
Neven Spahija, intervistato durante la sua vacanza estiva a Roseto degli Abruzzi, dopo aver vinto il Campionato in Spagna alla guida del Tau Vitoria, ribaltando per ben due volte il fattore campo.
Neven Spahija è il coach del Roseto più forte di sempre, quello del Campionato 2004/2005.
Nella stagione 2005/2006, Spahija allena il Lietuvos Rytas Vilnius, squadra lituana alla guida della quale disputa lEurolega e vince Campionato lituano e Lega Baltica.
Nella stagione 2006/2007, è il glorioso club del Maccabi Tel Aviv a interessarsi a Spahija, che firma per i gialli d’Israele guidandoli in Eurolega e alla vittoria del Campionato. Il Maccabi rimproverando a Spahija di non aver vinto anche la Coppa d'Israele decide di non proseguire nel rapporto con il tecnico croato. Decisione scellerata con il senno di poi, visto che nella stagione successiva per la prima volta dopo 15 anni il Maccabi non ha vinto né Coppa né Campionato.
Nella stagione 2007/2008, Neven Spahija ha guidato con mano sicura il Tau Vitoria, squadra spagnola, alla vittoria nella Supercoppa e nel Campionato (vinto dal Tau soltanto nella stagione 2001/2002). Di più: Spahija ha portato il Tau anche in Final Four di Eurolega perdendo in semifinale contro il CSKA Mosca di Ettore Messina che ha poi vinto il titolo e in finale di Coppa del Re in Spagna, perdendo contro il Badalona. Quattro competizioni, due vittorie e due piazze d’onore per un tecnico al suo esordio nel campionato spagnolo: mai accaduto nella storia della Lega ACB!
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