Basket e Legalità
MAURIZIO BIGGI A SCAMPIA, OSPITE DELL’OPERA DON GUANELLA.

Le riflessioni dell’ex arbitro, oggi formatore nazionale e coordinatore del settore giovanile del Comitato Italiano Arbitri.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 14 Marzo 2023 - Ore 15:45

Maurizio Biggi, ex arbitro di Serie A, oggi Formatore Nazionale Arbitri Basket e Coordinatore Settore Giovanile del CIA (Comitato Italiano Arbitri), dopo essere stato in Abruzzo il 3 marzo, tenendo una lezione a Chieti insieme al formatore di FIP Abruzzo, coach Giorgio Salvemini, la scorsa settimana è stato in Campania, per una lezione con il formatore FIP Campania, coach Francesco Ponticiello.

Nell’occasione, il 9 marzo, Biggi è stato protagonista anche di un incontro intitolato “Sport, educazione alla legalità”, tenuto al Teatro Don Guanella di Napoli e organizzato dall’Opera Don Guanella, in collaborazione con Ultimi – Associazione di Legalità e FIP Campania.

Abbiamo chiesto all’amico Maurizio un suo pensiero, dopo questo importante incontro a Scampia, in una delle zone più complicate e complesse in cui vivere in Italia. Eccolo di seguito.

«Questo incontro avremmo dovuto farlo nel 2020, ma il Covid-19 ha bloccato tutto. Dopo 3 anni, ho avuto l’onore di essere ospite del Centro Don Guanella, da Don Pino Venerito e Don Aniello Manganiello, che ho finalmente incontrato di persona. È stato un incontro bellissimo, che mi ha fatto rendere conto anche di quante persone sono passate di qui per dare il loro contributo, come coach Antonio Petillo o coach Giampaolo Di Lorenzo (c’era suo fratello che oggi fa il volontario) o arbitri come Rino Colucci e tanti altri. Ovviamente, l’emozione più grande e quindi la cosa più bella sono i ragazzi del centro, che ho ringraziato per avermi permesso di entrare in contatto con loro e le loro speranze, paure, i loro sguardi profondi e le loro emozioni. Caro Luca, parlando a un giornalista che so sensibile a queste tematiche, ti dico anche che un ragazzo mi ha detto che vuole fare il giornalista, nonostante nella sua zona i giornalisti siano visti come “infami”: questo per dirti quanto è difficile la quotidianità in quel territorio. Questo aumenta i meriti di Don Pino e Don Aniello, delle educatrici e degli educatori e di tutti coloro i quali fanno volontariato, che lavorano per un futuro migliore di questi stupendi ragazzi. Sono grato a chi mi ha invitato, perché immergersi in questa umanità è sempre molto utile, per imparare tante cose e apprezzare una grande dignità».







Stampato il 04-25-2024 23:49:32 su www.roseto.com