«Da oggi partiamo per costruire tutti insieme un progetto credibile, fatto di impegno, che renda orgoglioso Roseto inteso come tifoseria, aziende del Consorzio Le Quote e quindi Proprietà e Società. Da oggi, i fatti devono prendere il posto delle chiacchiere che, come noto, se le porta il vento».
Coach Alex Finelli è chiaro e utilizza come sempre concetti e metafore nel migliore dei modi, inaugurando la stagione 2025/2026 della Pallacanestro Roseto. Il tecnico bolognese, 58enne, è alla sua 43^ stagione da allenatore – la 26^ consecutiva da coach in Serie A1, A2 o B – avendo iniziato ad allenare intorno ai 16 anni.
Fuori dall’Hotel Bellavista c’è tanta gente ad applaudire lui e i giocatori arrivati, ad eccezione del lungo Jalen Cannon atteso in questa settimana. Fra i più gettonati dai tifosi Justin Robinson, che per la sua ridotta altezza ricorda George Gilmore che ha giocato a Roseto nel 2000. Lo statunitense di Kingston, Stato di New York, sorride e prende pacche dai tifosi, poi dichiara: «Nelle mie precedenti stagioni in Italia ho giocato in Serie A1 (Pesaro e Treviso, n.d.r.). Adesso sono in seconda divisione, voluto da coach Finelli, per dare il meglio di me stesso e far vincere alla squadra il maggior numero possibile di partite».
Sorride raggiante Giordano Durante, uno dei tre confermati insieme a Donadoni e Tsetserukou, che dichiara: «È bello tornare e fare subito un bel bagno di pubblico. Sono contento di questo progetto, che vede ancora una squadra competitiva, fatta di 10 giocatori, per salvarsi e poi magari puntare anche a fare qualcosa di più».
In perfetta forma fisica, a dispetto delle 42 primavere, il veterano Daniele Cinciarini dice la sua sul progetto del Roseto che verrà: «Secondo me è stata fatta una squadra intelligente, che mescola veterani e giovani di belle speranze e che può aspirare a recitare un buon ruolo in un campionato che è comunque molto difficile e pieno di turni infrasettimanali».
Anche Kiryl Tsetserukou si prende tanti abbracci dei tifosi e chiosa: «Ci siamo di nuovo e vedremo, come lo scorso campionato, di costruire qualcosa di bello per i tifosi. Sono certo che anche quest’anno ci divertiremo e faremo divertire».
Aristide Landi, veterano, ha un bel ricordo di Roseto: «Da qui nel 2013 partimmo con l’Italia Under 20 che vinse la medaglia d’Oro agli Europei in Estonia con coach Pino Sacripanti. Torno volentieri e pieno di voglia di giocare un buon campionato in una piazza storica».
Alessandro Sperduto, figlio d’arte di Andrea che in Abruzzo ha giocato a Teramo e Campli, conclude: «Sono determinatissimo, perchè so di giocare in una città di grande tradizione e passione».