«Il più bel ricordo della scorsa stagione è una sensazione che mi ha permeato: essere nettamente più preparati, forti e vogliosi degli avversari. Un gruppo eccezionale, pronto a sacrificarsi l’uno per l’altro per far vincere un popolo che se lo meritava: quello rosetano».
C’è tutto Alessio Donadoni in questa riflessione.
Il “samurai brianzolo” classe 1997 – polivalente in campo e coinvolgente fuori grazie a un rapporto eccezionale coi tifosi – ha giocando una stagione buona, diventata ottima nei playoff dove il suo rendimento è nettamente salito, dopo un paio di infortuni che lo hanno limitato in stagione regolare.
Sulla promozione, Donadoni chiosa: «Personalmente, il progetto per tornare in A2 è cominciato quando sono sceso di categoria, dopo averci giocato con Roma e Ferrara, considerandomi all’epoca mentalmente e fisicamente ancora non pronto, ma convinto del fatto di poterci stare. La mia volontà e la voglia di tornarci hanno fatto il resto. Lo spirito con cui torno è quello di non chiedere nulla in più di quello che posso guadagnarmi sul campo. Quindi metterò tutto sul piatto, come ho fatto due stagioni fa quando sono arrivato per la prima volta a Roseto, scommettendo su me stesso e sui compagni di squadra. Per quanto riguarda il pubblico, so che non ci sarà bisogno di fare nulla, perché c’è già un rapporto fantastico».
Dopo Supercoppa e Campionato, le meritate vacanze che sono state articolate, come elenca il giocatore: «Mi sono dedicato soprattutto a stare con la mia famiglia e con la mia fidanzata. Ho fatto alcuni fine settimana seguendo le mie passioni: uno a Maranello, essendo molto appassionato di Formula 1, e uno sul Lago di Garda. Poi è diventata una piacevole tradizione andare a Trapani a trovare Vincenzo Guaiana e, tra tuffi e uscite fuori a mangiare, ci siamo dedicati al basket 3x3 a Marsala, che da due anni giochiamo insieme e vinciamo. Infine, ho attraversato il Portogallo da nord a sud con la mia ragazza».
Si riparte con un Roseto ancora fatto di “10 giocatori 10”. Alessio riflette: «Il campionato richiede 10 giocatori, perché se quello scorso è stato tosto, questo lo sarà ancor di più. Coach Finelli, col quale ho parlato e che mi ha fatto una ottima impressione, mi ha detto che gli piace la mia energia: spero di fare anche io a lui una buona impressione in campo».
Circa gli obiettivi per il prossimo campionato di A2, Alessio Donadoni conclude: «L’obiettivo è la salvezza e io tengo i piedi per terra e non azzardo pronostici, non essendo un giocatore di categoria. Di certo c’è soltanto che Roseto è salito in A2 per non tornare indietro».