PALLACANESTRO ROSETO 86
CIVIDALE 89
Parziali: 23-21; 28-26 (51-47); 15-21 (66-68); 20-21 (86-89).
PALLACANESTRO ROSETO: Timperi 8, Landi 10, Tsetserukou 1, Petrovic 13, Cannon 18, Sperduto 5, Robinson 19, Donadoni 5, Sabatino 7, Brocco n.e., Di Gregorio n.e.. Coach: Bassi.
CIVIDALE: Amici n.e., Freeman 16, Mastellari 15, Redivo 10, Cesana 9, Berti 7, Rota 7, Ferrari A. n.e., Marangon 14, Brizzi n.e., Ferrari F. 11. Coach: Pillastrini.
La Liofilchem perde in modo beffardo all’ultimo tiro contro Cividale per 86-89, dopo aver giocato ad armi pari contro i friulani per tutto l’incontro.
Davvero un peccato, perché coach Giovanni Bassi avrebbe potuto festeggiare nel migliore dei modi l’esordio sulla panchina rosetana, dopo le gestioni di Alex Finelli (6 partite) e Nando Francani (3 partite).
Alla palla contesa, Roseto – senza l’infortunato Cinciarini – parte con Robinson in regia, Timperi e Donadoni esterni, Petrovic ala grande e Cannon centro. Cividale risponde con Redivo in regia, Mastellari e Marangon esterni, Ferrari ala grande e Freeman centro. Il primo quarto vede Cividale comandare al 5° minuto 11-14, ma Roseto ha molto da Landi, Robinson e Petrovic e chiude 23-21 al 10°.
Nel secondo quarto, Roseto continua a fare gioco e uno svettante Danilo Petrovic segna 8 punti, con i padroni di casa che comandano al 15° per 39-35 e vanno al riposo lungo avanti 51-47.
Nel terzo quarto, Roseto comincia in modo convincente, raggiungendo il massimo vantaggio di 8 punti sul 57-49, ma Cividale piazza un break di 2-15 , pareggiando a 59 al 25° e vincendo la frazione per 15-21, comandando al 30° per 66-68.
Nell’ultimo quarto, Cividale dà un altro strappo e la partita sembra finita sul 77-86, con Cividale in vantaggio di 9 punti a 2 minuti dalla sirena finale. Roseto – che risponde con Robinson, Cannon e la grinta di Timperi – riesce invece ancora a tornare in partita, arrivando col canestro di Sabatino fino al 86-88, a 10 secondi dal termine. Redivo fa 1/2 in lunetta e Roseto ha la rimessa in zona d’attacco per il possibile pareggio, incartandosi sul più bello. Ne esce così un tiro sbilenco dopo una rimessa al limite dell’infrazione di 5 secondi, che non centra il canestro. Roseto perde ancora e il pubblico rumoreggia.
Dispiace, perché la squadra, che ha accolto il nuovo allenatore soltanto venerdì, ha ancora una volta giocato senza mollare mai e l’ennesima sconfitta sul finale è una vera e propria mazzata per il morale.
L’unica riflessione – per quanto non razionale – riguarda la fortuna: prima o poi, quel tiro finale da cui tutto dipende, si spera possa arridere alla compagine del Lido delle Rose.
Le statistiche personali del Roseto vedono svettare i due statunitensi: Justin Robinson chiude con 19 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 28 di valutazione in 36 minuti; Jalen Cannon segna invece 18 punti, cattura 8 rimbalzi, serve 2 assist e totalizza 27 di valutazione in 34 minuti.
Da segnalare la doppia cifra (13) di valutazione di Marco Timperi, frutto di 8 punti, 3 rimbalzi, 3 recuperi e 2 assist in 20 minuti.
Luca Maggitti Di Tecco
PAGELLE
PALLACANESTRO ROSETO-CIVIDALE 86-89
Le pagelle del professor Lorenzo Settepanella.
JUSTIN ROBINSON 7,5
Riprende in pianta stabile la guida del veicolo, garantendo spinta, canestri e leadership a scapito, tuttavia, della splendida coralità ammirata nel flusso gramenziano messo in atto da Francani e finendo, come nella gestione Finelli, con la lingua per terra ed i crampi nel concitato finale (19 punti con 7/15 dal campo, 7 rimbalzi, 8 assist e 28 di valutazione). L'idea è che sarebbe fortissimo in una squadra già forte, ma in un contesto come questo, malgrado contribuisca al miglior attacco del campionato, rischia di essere un lusso insostenibile.
JALEN CANNON 7+
La convivenza con un Landi impiegato da centro, che lo costringe a gravitare un tantino al di fuori dell'area, non è, oggettivamente, semplicissima. Si adatta, comunque, grazie a quell' intelligenza e quel mestiere che gli permettono di supplire ad un atletismo sensibilmente ridotto rispetto ai giorni migliori e che fanno sì che, nella seconda parte di gara, costituisca un fattore anche in attacco contro lunghi più alti ed atletici (18 punti con 6/8 dal campo, 8 rimbalzi, 1 persa, 2 assist e 27 di valutazione in poco meno di 34').
DANILO PETROVIC 6,5
Mano torrida in un pick & pop da manuale che riesce ad orchestrare insieme a Robinson ed esitazioni ridotte al minimo in una prima parte di gara difficilmente perfettibile e che gli avrebbe fatto meritare, nei successivi due quarti, più minuti di quelli che nella realtà gli vengono concessi (13 punti con 5/9 dal campo, cui aggiunge 3 rimbalzi ed 1 persa in appena 17').
ARISTIDE LANDI 6-
Sorprendentemente in quintetto e utilizzato, per la prima volta, da centro, al fine di limitarne le scorribande vista la limitata mobilità, sfodera un primo quarto di grande rispetto, colpendo ripetutamente da fuori e fornendo un contributo offensivo inatteso. Una produttività offensiva limitata alla prima parte della gara e le solite, conclamate, difficoltà difensive hanno fatto, tuttavia, sembrare troppi i 22' (a fronte dei 17 dati a Petrovic) che il coach gli concede (10 punti, con 2/7 dal campo, 1 rimbalzo, 2 perse e 2 assist).
ALESSANDRO SPERDUTO 5
Un paio di discreti canestri ma, soprattutto, parecchi errori in una gara in cui finisce martirizzato dalla fisicità avversaria (5 punti con 2/8 dal campo, 2 rimbalzi e 2 assist in poco meno di 16').
ANTONINO SABATINO 6
Utile nella continua opera di pressing a tutto campo nei confronti dei razzenti registi avversari, ma anche un'eccessiva foga che, a cavallo di terzo e quarto quarto, gli fa produrre alcune, sanguinose, palle perse. Preziosissimi, tuttavia, il candelotto dall'arco che, al 29', insacca dall' angolo (per il 66-66), e l'illusorio jumper del -2 (per l'86-88) che segna a 10" dalla fine (7 punti con 2/6 dal campo, 3 perse, 2 recuperi ed 1 assist in 20' abbondanti).
KIRYL TSETSEROKOU 6
Non segna, ma usa correttamente il fisico per tenere botta in area nei pochi minuti in cui Cannon viene fatto riposare (1/2 ai liberi e 3 rimbalzi in poco meno di 7').
MARCO TIMPERI 6+
Fruttuose scorribande in campo aperto generate dal miglior atteggiamento difensivo possibile e qualche evitabile sciocchezza, come la sconclusionata incursione a testa bassa che produce al 37'. Encomiabile per impegno e spirito di sacrificio, sebbene faccia una grande fatica a reggere, dal punto di vista tecnico, il livello della categoria (8 punti con 4/5 dal campo, 3 rimbalzi, 2 perse, 3 recuperi e 2 assist in poco meno di 20').
ALESSIO DONADONI 6
L'uomo ovunque, capace di turare falle difensive, aiutare in fase di impostazione e di farsi trovare pronto quando si tratta di raccattare punti dalla spazzatura, sebbene manchi di soluzioni a supporto di un attacco che avrebbe avuto bisogno di iniziative di maggior qualità (5 punti con 2/7 dal campo, 5 rimbalzi, 2 perse, 2 recuperi, 3 assist e 5 falli in 28').
COACH GIOVANNI BASSI 6
Nemmeno il tempo di disfare le valigie ed imparare tutti i nomi dei suoi nuovi giocatori che prova ad introdurre, contro un cliente terribile come Cividale, una manciata di novità utili a dare una propria impronta ad un contesto tecnico assai povero di qualità. Rimette gli americani al centro del progetto tecnico, ricevendone un sensibile incremento di pericolosità offensiva ed un ripristino delle gerarchie in attacco a scapito della fluidità ammirata nella gestione precedente, ottenendo di più del previsto da Landi e Timperi ma commettendo qualche errore nella gestione dei minutaggio del duo Landi - Petrovic e prendendo anch'egli coscienza di conclamate difficoltà difensive che, anche in questo caso, fanno prendere il piatto dalla parte avversaria (Roseto subisce i soliti 90 punti, stavolta con il 72% da due e, in particolar modo, 20 canestri da sotto). Il tutto malgrado una produttività offensiva mai carente nonostante l'indisponibilità di un realizzatore come Cinciarini. In attesa di capire come rinforzare un organico debole e male assemblato gli va dato atto di essere uscito dalla propria comfort zone ed aver coraggiosamente accettato una sfida durissima che, già fra 72 ore, lo metterà di fronte ad un prematuro spareggio salvezza.
Lorenzo Settepanella