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Domani, contro Livorno, il samurai brianzolo conquisterà la tripla cifra. Lo abbiamo intervistato.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 21 Novembre 2025 - Ore 12:00
Alessio Donadoni è per i tifosi rosetani “il samurai brianzolo”.
Originario di Monza, ala classe 1997 di 197 cm, è alla sua terza stagione con la Pallacanestro Roseto e domani, contro Livorno, giocherà la sua gara numero 100, entrando nel ristrettissimo club dei giocatori simbolo al quarto posto, dietro Valerio Amoroso (114 presenze), Edoardo Di Emidio (117) e il leader Andrea Pastore (126).
Donadoni, simbolo con la sua grinta del Roseto altruista e vincente della scorsa stagione, non sapeva del traguardo e al telefono – sorpreso – risponde: «Non ho mai contato presenze né punti, ma adesso che lo so, pensando alla mia partita numero 100 mi viene in mente una sola parola: responsabilità. Perché questa notizia mi fa sentire ancora di più parte di Roseto, sempre più al fianco dei tifosi che vengono al palazzetto per incoraggiarci».
L’atleta dovrebbe giocare la partita numero 100 per il sodalizio del Lido delle Rose con i gradi di capitano della squadra. Ripensando al passato, Donadoni chiosa: «Con Roseto, nelle due passate stagioni e in questa, ho vissuto davvero tutte le possibili sensazioni. Ho cominciato dal finale amaro della prima stagione, densa di sacrifici, volontà e sogno di potercela fare subito, al primo tentativo, in una piazza in cui lo si desiderava così tanto. Poi, da quella grande delusione, la voglia di ripartire, avendo imparato molto da quella lezione che ci ha portato a vivere l’eccezionale scorsa stagione, rendendo il sogno realtà con la vittoria di campionato e supercoppa e l’unione – che definirei saldatura infrangibile – fra popolo rosetano, società e me».
Finora – nelle precedenti 99 partite giocate, come conteggiato da Davide Di Sante, scrupoloso custode della memoria cestistica rosetana – Alessio Donadoni ha totalizzato 2.063 minuti (20,8 di media), 798 punti (8,1), 320 rimbalzi (3,2), 168 assist (1,67) e 137 recuperi (1,4): specialità nella quale è primo assoluto dal 2020, anno di fondazione della Pallacanestro Roseto.
Ed è proprio di recuperare che adesso si parla, pensando al presente, come chiarisce Donadoni: «Tutti sapevamo che la A2 sarebbe stata complicata, ma forse non immaginavamo così complicata. Perciò oggi vogliamo soltanto uscire da questo momento negativo, migliorando umore dei giocatori, chimica di squadra e rapporti con i tifosi».
L’ultima riflessione è tutta per Roseto, nel suo senso più ampio di luogo che vive di pallacanestro: «Vivo con così tanta energia i miei giorni a Roseto che non mi rendo conto di questo traguardo, perché il tempo mi sembra volato via. Ringrazio perciò la società, l’unica nella mia carriera, per avermi permesso di poter raggiungere un risultato come questo in una piazza ambiziosa, ambita e in cui tutti vorrebbero avere la fortuna di giocare».
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