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Dopo aver assorbito tre guide tecniche, il Roseto è alla ricerca di una identità di gioco che ne possa aumentare la competitività, in attesa di auspicabili rinforzi dal mercato.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 25 Novembre 2025 - Ore 17:00
«Penso sia doveroso chiedere scusa ai tifosi e alla società, perché ce l’abbiamo messa tutta in termini di energia e volontà, ma purtroppo oggi il nostro livello di pallacanestro non è sufficiente per portare a casa la vittoria. Dobbiamo aumentare il nostro livello tecnico, perché ciò che esprimiamo non è sufficiente, e dobbiamo farlo lavorando duro in palestra».
È chiaro e limpido Marco Timperi, uno dei due giocatori – insieme ad Alessio Donadoni – chiamati a fine partita sotto la Curva Nord dai tifosi organizzati, che hanno fischiato la squadra e dirottato gli altri giocatori negli restanti tre lati del PalaMaggetti per il saluto finale.
Giovanni Bassi è molto amareggiato, perché ha finora guidato la squadra in 4 partite, tutte perse dopo aver battagliato fino ai minuti finali.
Il coach della Pallacanestro Roseto riflette: «Abbiamo fatto passi in avanti difensivamente, ma non sono bastati. Tanto impegno e tanta abnegazione, ma di fronte avevamo una squadra più forte di noi, più grossa e profonda. Abbiamo provato a giocare con le nostre armi, ma Livorno è stata più cinica nei momenti fondamentali della partita, mentre noi siamo stati un po’ confusionari».
I miglioramenti visti in difesa non possono bastare, come spiega il tecnico di Pistoia: «La sconfitta brucia e fa male, perché vanno bene i passi avanti, ma poi bisogna vincere le partite. Peccato per i nostri errori banali nei momenti cruciali, dopo aver anche costruito tantissimi tiri aperti e purtroppo non ne è entrato uno che sia uno, mentre loro hanno fatto qualche canestro con l’uomo addosso».
L’allenatore sottolinea anche un aspetto importante della gara, come la difesa molto fisica di Livorno, chiosando: «Il nostro Robinson, che è uscito tumefatto da questa partita, ha tirato soltanto 6 liberi, mentre Woodson, il loro principale terminale, 10. E direi che questo va rimarcato, con qualche amarezza da parte nostra».
Ormai, purtroppo per Roseto, gli avversari organizzano il piano partita asfissiando Justin Robinson e quindi la fonte di gioco e inventiva del Roseto. Livorno lo ha fatto con le ferree marcature di Piccoli e Filoni che hanno sfiancato il play statunitense, agonisticamente malmenato.
Aumentare la pericolosità offensiva con un terminale solido è un obiettivo del mercato, così come è prioritario trovare un’ala grande che possa consentire a Jalen Cannon di tornare a fare il centro, giocando vicino a canestro laddove è realmente pericoloso, perché averlo fuori dall’area e fargli prendere soltanto 5 tiri in una partita, come accaduto contro Livorno, è un lusso che il Roseto fanalino di coda non può concedersi.
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