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Intervista ad Antimo Di Biase.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 24 Settembre 2007 - Ore 10:30
Pubblicato oggi su IL TEMPO d’Abruzzo.
Antimo Di Biase è una sorta di factotum della Pompea Atri, vista la mole di lavoro che svolge nel suo triplice incarico di direttore sportivo, responsabile del settore giovanile e assistente di coach Domenico Sorgentone.
E’ lui che, nel 2004, ebbe il merito di conquistare le finali nazionali under 20 allenando una squadra con 3 oriundi argentini e 7 ragazzi locali.
Al termine della fase di Coppa Italia e a tre settimane dall’inizio del campionato, Di Biase fa il punto sulla squadra mostrando ottimismo: ‘Secondo me le gare di Coppa Italia hanno mostrato la nostra brutta copia. La squadra è meglio dei risultati ottenuti in coppa e sono certo che lo dimostrerà quando per noi conterà davvero e cioè in campionato’.
Sugli ingredienti per vincere il campionato di B2, Di Biase non ha dubbi: ‘Non basta la bravura tecnica e una squadra fatta di bravi ragazzi. Per vincere la B2, che spesso è una giungla dalla quale sbuca fuori qualche giovane interessante e inaspettato, ci vuole soprattutto grande cattiveria agonistica. Per adesso ci è mancata, ma credo sia questione di tempo e lavoro in palestra’.
Il ruolo di ‘duro’ è presto assegnato: ‘Il cattivo della nostra squadra è Federico Pieri. I compagni lo rispettano e gli daranno i palloni che scottano e contano’.
Al termine di una settimana di solo allenamento, senza il tour de force delle gara di coppa, la situazione in casa ducale sempre essere migliorata: ‘C’è una generale crescita della qualità del lavoro e questo ci fa ben sperare, visto che manca ancora un po’ di tempo all’inizio del torneo’.
Le avversarie? Di Biase – che ha costruito il team in qualità di Direttore Sportivo – parla di squadre di cui si dice un gran bene: ‘Trento è un po’ che prova a vincere il campionato, Trieste, Senigallia e Gorizia vorranno tornare in Serie B1 e io non sottovaluterei neanche Mestre. Purtroppo, ne sale soltanto una e noi dovremo sempre ricordarcelo’.
Dubbi sul valore della squadra, il tecnico rosetano non ne ha: ‘Abbiamo un leader, gente tosta e di esperienza, un gruppo di giovani interessanti, gente che esce dalla panchina e che secondo me per la categoria è un lusso: possiamo giocarcela’.
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