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L’estroso giornalista manda la sua gustosissima cartolina.
Roma
Martedì, 24 Giugno 2008 - Ore 12:30
Tempo fa avevo letto da qualche parte quanto fosse forte, e diffusa, la sensazione che il mondo stesse andando al contrario: il miglior rapper è un bianco, il miglior giocatore di golf è di colore, la Svizzera detiene l\'America\'s Cup di vela, la Francia accusa gli Stati Uniti di arroganza e la Germania non vuole entrare in guerra.
E a Roseto non c\'è più il basket, avevo aggiunto tra me e me.
Ecco perché penso che il vostro ritorno nel basket professionistico rappresenti oltre che una grande gioia che condivido con voi anche un segnale di speranza per l\'umanità tutta: mi aspetto ora che il Mullah Omar chieda di entrare nell\'Azione Cattolica, che Zucchero scriva una canzone originale, che Boldi faccia un film con Nanni Moretti.
Insomma, è un segno che non tutto è perduto, che il nostro pianeta ha ancora una via di salvezza.
Torneremo a non avere “scampi”, a vedere Giuliano “Spizzico” con un cartello in cui Roseto è accostato a un reality show dei più terrificanti, a chiederci come cavolo faccia un paese di 24.230 abitanti a prendere possesso del Palazzetto dello sport di Roma.
D\'altra parte quest\'anno la nostra pallacanestro una volta di più ha svelato la sua vera anima: un borgo medievale ha fatto fuori la Capitale e - tra le donne - un paesino di 5.000 anime come Schio ha preso a pallonate Napoli.
Ho conosciuto, frequentato e apprezzato Roseto negli ultimi due anni, quelli dell\'oblìo: so però che i moti carbonari baskettari hanno continuato ad operare in televisione, per radio, sui forum, senza smettere mezzo secondo di crederci.
Ora siete tornati. Per me non siete mai andati via.
Bentrovati!
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