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Davide Di Sante intervista coach Antimo Di Biase dopo la vittoria del campionato alla guida del Roseto Sharks.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 08 Giugno 2010 - Ore 23:00
Qualche giorno dopo la promozione ottenuta, parla coach Antimo Di Biase che, a bocce ferme, analizza la stagione dei suoi Sharks. Il tecnico rosetano ci traccia un bilancio globale dell\'annata, anche di aspetti non prettamente legati ai risultati del campo.
Coach, ci faccia un bilancio, non solo del risultato sportivo, di questa annata, che vedeva gli Sharks data da tutti gli addetti ai lavori come la squadra ammazza campionato.
\"Il bilancio è stato ovviamente positivo sotto tanti punti di vista, primo tra tutti, ovviamente, il risultato ottenuto. Si, eravamo considerati la favoritissima del campionato e noi eravamo partiti con l\'obiettivo di vincerlo, ma una cosa è parlare dell\'obiettivo ed un\'altra è raggiungerlo e rispettare i propositi della vigilia. Alla fine bisogna sempre scendere in campo a vincerle le partite e, considerando anche che questa avventura è nata in una settimana, sono felice di aver raggiunto lo scopo finale. L\'annata è stata per certi versi simpatica, ma anche un po\' ‘problematica’, in quanto pochi sanno che abbiamo svolto tantissimi allenamenti in sei o sette effettivi, considerando il fatto che, essendo solo in dieci, avevamo a che fare con qualche acciacco fisiologico ed anche i giovani spesso hanno dovuto assentarsi per motivi di studio. Inoltre c\'era la difficoltà di amalgamare gente di categoria superiore e di creare un gruppo forte e coeso, ma noi non ci siamo tirati minimamente indietro e siamo andati avanti lavorando tanto ed alla fine ci siamo riusciti. La testimonianza sta nel fatto di aver ottenuto, nel girone di ritorno, una striscia importante di vittorie consecutive, dopo la sconfitta pre-natalizia a Teramo, e quasi tutte nette e convincenti. Su tutti faccio il nome di Janis Porzingis, un giocatore che potrebbe tranquillamente giocare nelle categorie principali in qualsiasi lega europea, ma che da Gennaio ha accettato di rimanere qui in C2 perchè si lavorava bene e tanto. Qualcuno ha anche provato a metterci del suo per rovinare l\'armonia del gruppo, ma la squadra ha dimostrato grande maturità, compattandosi quando ce n\'era bisogno per raggiungere l\'obiettivo comune. Poi nei play off si resetta tutto, a contare sono principalmente l\'adrenalina e le condizioni fisiche e psicologiche con le quali ci si arriva. Basti pensare alla Penta Teramo, arrivata all\'ultimo atto eliminando San Vito e Campobasso, che noi consideravamo più forti sulla carta. A loro va il grandissimo merito di averci sempre creduto, mettendoci anche in discreta difficoltà nell\'atto finale anche se, pur riconoscendo loro tutti i meriti del caso, noi abbiamo avuto molti demeriti, in particolar modo dopo l\'intervallo di gara 2. Inoltre mi ha fatto tanto piacere vedere 250 persone a venute a Teramo a sostenerci in gara 4, segno che anche i tifosi rosetani hanno riconosciuto ed apprezzato il lavoro svolto dalla società in questa stagione.\"
Come avete convissuto con l\'etichetta di squadra strafavorita del campionato?
\"Lavorando diversamente rispetto a tutte le altre squadre. Avendo un organico di professionisti ci allenavamo intensamente dal martedì fino al sabato mattina, tappandoci le orecchie e concentrandoci sull\'obiettivo da raggiungere. Poi magari in partita non si vedeva completamente quanto svolto in allenamento durante la settimana, in quanto tutti volevano mettersi in mostra e far vedere di valere categorie migliori. Magari c\'era quel tiro forzato in più o quel passaggio in meno, ma lo dico in modo bonario, senza voler fare delle accuse, in quanto tutto ciò può essere considerato normale, ma il gruppo è rimasto sempre unito ed i risultati si sono visti.\"
Vista la sproporzione alla categoria di diversi giocatori, è stato difficile tenere sempre alta concentrazione e motivazioni durante tutto l\'arco della stagione?
\"E\' stato l\'aspetto più difficile di questa stagione, considerato il fatto che il nostro ottavo uomo avrebbe giocato almeno 20-25 minuti in qualsiasi altra squadra. Per fare un esempio quest\'anno avevamo quattro guardie, tutte in grado di giocare tranquillamente ed essere dei fattori ovunque. L\'aspetto che mi ha più favorevolmente colpito è stato vedere allenarsi forte quei giocatori importanti, senza far vedere o pesare il loro importante pedigree e questo deve essere d\'esempio soprattutto per i più giovani del gruppo. Poi è chiaro che durante l\'anno ci sia qualche tensione o qualche discussione anche accesa, ma direi che è una cosa normale in un gruppo e il fatto che ci siano state sta a significare quanto questo gruppo teneva al risultato finale. Io prima di gara 4 ero convinto di vincere, nonostante l\'assenza di un giocatore fondamentale come Porzingis. Sono contento per la grande prestazione di Marco Verrigni ma lo sono in generale per tutto il gruppo, che ha smentito con i fatti chi sosteneva che questa fosse una squadra Porzingis-dipendente, dimostrando di saper vincere anche senza Janis, che ringrazio infinitamente per la sua grandissima professionalità in questa stagione.\"
Qual è stato, se c\'è stato, il momento più delicato di questo campionato?
\"Si, un momento delicato c\'è stato ed è stato poco prima di Natale, dopo la sconfitta subita dai giovani della Fortitudo Teramo (che nella settimana scorsa si è classificata tra le prime otto d\'Italia nelle finali nazionali Under 19 di Bologna, ndr). In quella circostanza mi sono sentito solo contro chi voleva far capire ad altri che non doveva accadere quello che, a fine stagione, invece doveva. Sicuramente è stato un periodo difficile, nel quale poteva anche esserci il rischio che potesse saltare tutto, ma ne siamo venuti fuori benissimo e da allora abbiamo raccolto vittorie su vittorie, rimanendo per quasi sei mesi imbattuti, prima della sconfitta in gara 2.\"
Ad inizio stagione, viste le vicende degli ultimi anni nel basket rosetano, c\'era un po\' di diffidenza tra gli sportivi per questo nuovo progetto. E\' soddisfatto della risposta del pubblico durante la stagione?
\"Assolutamente si. E\' comprensibile che, dopo essere rimasti scottati in questi ultimi anni, adesso a Roseto si guardi un po\' tutto con diffidenza. Andando in giro per la città però in tanti chiedevano e volevano informarsi sulle sorti della squadra e della nuova società, segno che a Roseto il basket piace sempre e comunque. A conferma di ciò basti pensare alle circa 700-800 presenze fisse al PalaMaggetti durante la stagione regolare, fino ai 250 di gara 4 a San Nicolò. Qui si vorrebbe sempre la Serie A ma gli sportivi stanno imparando a capire che non bisogna fare il passo più lungo della gamba e che ripartendo dal basso, facendo un passo alla volta, ce la si può fare a tornare in alto e già aver riportato subito e sul campo Roseto in un campionato nazionale è un bel punto di partenza.\"
Per concludere qualche ringraziamento e qualche anticipazione sul futuro suo e della società.
\"Ringrazio di cuore il pubblico rosetano, che dopo la grande delusione, l\'ennesima, dello scorso anno continua a sperare e ci è stato sempre molto vicino. Ringrazio ovviamente anche la squadra, che ha lavorato duramente e bene per raggiungere questo traguardo ed è stato sempre un grande gruppo e la società, che mi è stata sempre vicino. Sul futuro della società so che si sta già lavorando in ottica futura, tenendo d\'occhio le varie situazioni ed anche le riforme che la Lega Nazionale sta portando avanti, magari anche per sperare di rientrare in quelle wild card per l\'ammissione in Serie A Dilettanti, che partiranno però dalla stagione 2011/2012. Sul mio futuro vedremo, ho già qualche proposta ma aspetto comunicazioni da parte della società, per avere un confronto e discutere sui progetti futuri.\"
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