Fischi Mondiali – Luigi Lamonica
E’ LA FINALE DEL CAMPIONATO DEL MONDO… E IO LA ARBITRO

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese ai Mondiali in Turchia, ci racconta la sua esperienza. Puntata 20 del 12 settembre 2010.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerd́, 06 Maggio 2011 - Ore 02:00
INTRODUZIONE DI ROSETO.com
Questa puntata non è stata pubblicata subito dopo il 12 settembre 2010.
Era quella della Finale, la più importante, quindi noi abbiamo tolto un’emozione a tutti i lettori del “Diario Mondiale” e ce ne scusiamo, ma qualcosa ci diceva che avremmo dovuto tenere il pezzo in frigo, per “stapparlo” in una occasione speciale.
Scegliamo di “brindare” oggi, per festeggiare la designazione di Luigi Lamonica alla Final Four di Eurolega di Barcellona 2011: ennesimo riconoscimento da inserire in un curriculum professionale con pochi eguali al mondo.
Il “Diario Mondiale” ha molto altro da dire… e non da Luigi! Vedremo di non farvi aspettare altri 9 mesi per “partorire” i prossimi pezzi, che chiudono l’avventura mondiale del Nostro.
Diciamo che vi chiediamo un altro po’ di pazienza, perché scrivere la parola “FINE” ci spiace e perché troviamo gustoso - anche se un po’ perfido - questo proporre emozioni dopo tanto tempo, per riaccendere i ricordi e fortificarli.
 
Ci sono degli episodi, degli incontri in queste manifestazioni, che ti fanno capire quando sia importante - nella vita quotidiana - avere dei contatti umani che ti arricchiscono e che non cambierei per nessuna cosa al mondo.

Sabato notte, dopo aver ricevuto la notizia della designazione, mentre fuori si sentivano i canti dei tifosi turchi, ed io ero in piena trance agonistica, sento bussare alla porta. Vado ad aprire e trovo Vitalis, il fantastico Vitalis che con il suo contagioso sorriso mi dice: “Scusa Luigi, ho visto la luce sotto la porta è ho capito che non stavi dormendo. In camera hanno portato una bottiglia di vino, ma io non bevo e non posso portarla con me, ho pensato di regalarla a te perchè so che ti piace".
Io l\'ho pregato di accomodarsi gli ho risposto che anche io avevo ricevuto il vino da parte dell\'hotel e che lo ringraziavo del pensiero. A quel punto, come ho sempre fatto con lui, gli ho dato le scarpe, il giubbino ed una maglietta che ci hanno fornito qui ad Istanbul e gli ho detto: "Tieni Vitalis, questa roba è per qualcuno dei tuoi arbitri, ne avrà più bisogno di me" e nel consegnarla l\'avevo messa in una borsa della nostra Federazione che avevo portato ma che, dopo la fornitura di materiale, era diventata veramente non necessaria.
Vitalis stava prendendo il materiale da dentro la borsa ed io gli ho detto: "Vitalis, prendi anche la borsa. Non ne ho più bisogno e a casa ne ho delle altre" e lui mi ha guardato chiedendomi: "Davvero posso prenderla? Si? Questa però la tengo per me, perchè me l\'hai data tu".
Caro Vitalis, non sai che emozione vedere il tuo sorriso ed i tuoi occhi lucidi. E come mi sono sentito orgoglioso che uno stupido oggetto fosse così importante per te solo perchè era stato mio.

La domenica della Finale si sentiva nell\'aria che la giornata era speciale per tutti, anche i volontari che come al solito la "potente" organizzazione locale aveva messo a nostra disposizione erano più sorridenti del solito, e se li confronto con Batu ed il suo gruppo, l\'ultimo giorno di nostra permanenza ad Izmir, dove erano tutti tristi per la nostra partenza, potrei facilmente dire che era come paragonare il giorno con la notte.
 
Sicuramente erano felici, perchè a giocarsi la medaglia questa sera saranno i beniamini locali, ma forse cercavano di metterci a nostro agio, perchè non avessimo nessun tipo di problema. Non so, ho avvertito una strana sensazione, come di essere osservato, come se al momento del mio passaggio tra di loro, ci fosse un segno convenzionale per dire: “Ehi! Questo è uno degli arbitri della Finale!".

La giornata è scivolata via con un tempo grigio e piovoso. Una giornata che ti riconcilia con il sonno, come normalmente accade dopo un lungo periodo di caldo intenso, interrotto da un rinfrescante temporale. Ma oggi il riposino non era per me. Avevo sperato di poter riposare un po’ dopo la notte praticamente in bianco, ma i pensieri, la curiosità di leggere i vostri moltissimi SMS, la paura di non essere all\'altezza del compito che mi apprestavo a svolgere, hanno fatto sì che il pomeriggio senza siesta risultasse più lungo del voluto.

Alle 17.15 ho iniziato il mio solito rituale, perchè è proprio una mania di ripetere le cose sempre nello stesso ordine. Non è scaramanzia, solo il fatto che ho escogitato questa procedura, standardizzata e sempre uguale, per evitare di dimenticare qualcosa.
La prima cosa è la divisa, che tolgo dall\'armadio e piego sul letto, poi è la volta delle scarpe. A questo punto, cura personale con taglio della barba (d\'altra parte non si può mica andare davanti a milioni di persone con la barba lunga :-) ), ulteriore controllo al reparto divisa per vedere se manca qualcosa ed inizio della vestizione, con l\'abito ufficiale da indossare nel pre-gara. Terminato il nodo alla cravatta, terzo ed ultimo controllo dell’uniforme arbitrale, con conseguente sistemazione della borsa.
 
Alle 18.30 il minivan ci aspettava per portarci all\'arena.
Anche se la partita era alle 21.30 ora locale, mi piace arrivare al palazzo - in queste occasioni speciali - con netto anticipo, per respirare un po’ dell\'atmosfera che si vive nell\'arena, camminare dove è possibile nei corridoi per guardare i tifosi tesi e nervosi, oppure le loro coreografie. Mi aiuta a rilassarmi, a non pensare alla partita e a concentrarmi.

Dopo una chiacchiera ed un caffé, come in una normale pausa lavoro con dei colleghi, sono sceso negli spogliatoi per rimanere un po’ da solo ed ascoltare musica. Sicuramente la colonna sonora di questi Campionati del Mondo, durante i risvegli muscolari e i trasferimenti mezzo bus da e per  l\'arena e nei giorni delle visite guidate, è stata composta dal disco di Ligabue, una "poesia musicale" di Mario Venuti ("Un altro posto nel Mondo ") e il disco della Mo’ Better Band. Per chi non li conoscesse, consiglio vivamente di cercare ed ascoltare il loro CD. Sono 16 musicisti abruzzesi che fanno un jazz che ti coinvolge e che ti mette di buon umore. Nella trasmissione "Italia’s Got Talent" hanno letteralmente fatto impazzire Gerry Scotti. Logicamente Luca, sempre lui, me li ha fatti conoscere in una calda serata di Agosto a Montepagano, paese di origine se non sbaglio di 3 membri della band, finita in un trenino stile carnevale brasiliano, con la band a suonare per le vie del magnifico borgo e dietro di loro un serpentone di persone che ballavano e si dimenavano trascinati da una musica coinvolgente e da un Montepulciano notevole! Avevo promesso che il disco sarebbe venuto con me in Turchia e Luca e il buon Simone avevano prontamente chiosato: "Vedrai, ti porterà fortuna"... e così è stato.

Che dire della partita, molti di voi l\'hanno vista in TV e mi è stato detto che gli ultimi 2 quarti sono stati abbastanza noiosi, ma vi assicuro che in campo ci sono stati dei contatti veramente duri, con situazioni di difficile lettura e nervosismo alle stelle, specie tra i turchi che non perdevano l\'occasione per lamentarsi.
 
Credo che dal punto di vista del controllo siamo stati abbastanza bravi a portarla fino alla fine, senza eccessivi stop e soprattutto senza mai apparire, tranne in una situazione dove ho toppato una clamorosa infrazione di ritorno della palla nella zona di difesa, dove oltre a vedere fischio per fiasco, ho anche fischiato fuori competenza. Avrei fatto molta più bella figura se quel fischio lo avessi inghiottito.

L\'atmosfera al momento del nostro ingresso in campo, 20 minuti prima del salto a 2, era straordinaria. Logicamente la stragrande maggioranza dei tifosi era per la squadra di casa, che è stata sostenuta costantemente per tutto l\'arco della gara dai propri tifosi e quando, nel 4º periodo ormai a risultato compromesso, hanno cantato a squarciagola "Turkey Champion", credo che tutti abbiano sentito un brivido lungo la schiena. La sportività dei presenti, che nel momento della sconfitta tributavano un ringraziamento alla propria squadra per il fantastico traguardo raggiunto con la conquista della medaglia d\'argento, ha reso veramente una pubblicità positiva all\'intero popolo turco. Bravi! E da oggi guai a chi mi dice, a mo’ di scherzo: "Mamma lì  Turchi!"… me lo mangio!

Terminata la partita, ce la siamo presa un po’ comoda e ci siamo attardati per la doccia e qualche chiacchiera sulla partita. Non c\'era fretta, la cena ci aspettava in hotel e le valigie erano solo da chiudere e con loro anche la fine di questa avventura. Mi sentivo contento, stanco e svuotato, dopo tanta attesa la partita era finita e, come capita qualche volta in queste occasioni, in questo tipo di partite, la sensazione che ho avuto è quella che avrei potuto fare un po’ meglio. Una sensazione quasi di delusione, ma anche la presa di coscienza che era stata una partita di pallacanestro dove ci eravamo divertiti ed era quello il risultato che ci eravamo prefissati.
 
Tornati in albergo, un\'altra pagina si sarebbe aggiunta al diario. Infatti, al nostro arrivo nella sala ristorante, riempita dai nostri colleghi che - arrivati prima di noi - avevano già iniziato la cena, siamo stati accolti da un applauso spontaneo, prima un po’ tiepidino poi sempre più convinto. Ed è lì  che ho  capito che forse avevamo fatto un buon lavoro di squadra e che anche i nostri colleghi si erano sentiti coinvolti nel nostro lavoro. Ma era anche un applauso a tutto il gruppo di 40 arbitri, di grande livello tecnico ed umano, e dove forse per la prima volta in questo tipo di tornei mi sono sentito parte di amici, che lavoravano per arrivare alla fine del progetto tutti insieme nel migliore dei modi.

Il diario non è finito. I ringraziamenti a voi che lo avete letto con tanta attenzione e che mi avete fatto sentire il vostro incoraggiamento in questi 20 giorni meravigliosi, consisterà in qualcosa di veramente speciale che il grande Luca vi preparerà, affinché ogni qualvolta avrete voglia, potrete consultarlo tutto d\'un fiato, trovandoci i miei articoli e molto altro.

A tutti il mio più grande saluto ed un sorriso.
 

LA FINALE DEL CAMPIONATO DEL MONDO 2010
Turchia 64
USA 81
 
[Il MONDIALE sul WEB]
Il sito ufficiale della FIBA (inglese)
Wikipedia (italiano)
 
 
MONDIALI 2010
Luigi Lamonica arbitra la Finale fra Turchia e USA.

 
INTERVISTA
Luigi Lamonica intervistato da Luca Maggitti dopo i Mondiali 2010.
 
 
ARCHIVIO > Le puntate precedenti.
 
Puntata 01 del 26 agosto 2010. UN ITALIANO AI MONDIALI.
 
Puntata 02 del 27 agosto 2010. CERCANDO L’UNIFORMITA’ DI VALUTAZIONE.
 
Puntata 03 del 28 agosto 2010. GRUPPO VACANZE AD IZMIR.
 
Puntata 04 del 29 agosto 2010. IN CAMPO!
 
Puntata 05 del 30 agosto 2010. UNA BIRRETTA? IN CAMERA!
 
Puntata 06 del 31 agosto 2010. GIORNATA DI RELAX A CESME, POI SI RICOMINCIA CON SPAGNA-LITUANIA.
 
Puntata 07 del 1 settembre 2010. ERA PASSI!
 
Puntata 08 del 2 settembre 2010. CIAO, MASSIMO.
 
Puntata 09 del 3 settembre 2010. EFESUS
 
Puntata 10 del 4 settembre 2010. DA IZMIR A ISTANBUL
 
Puntata 11 del 5 settembre 2010. MAMMA LI TURCHI!
 
Puntata 12 del 6 settembre 2010. TURCHI SUL VELLUTO… E CHE EMOZIONE GLI INNI NAZIONALI!
 
Puntata 13 del 7 settembre 2010. DA ROMAS IL LITUANO A LUIGI IL ROMANO, CHE BELLI I COMPLIMENTI DEI COLLEGHI!
 
Puntata 14 del 8 settembre 2010. BOSCIA, MARCELO, PINO: RICORDI IN CAMPO E FUORI!
 
Puntata 15 del 9 settembre 2010. UNA ESPERIENZA A 86 CARATI!
 
Puntata 16 del 10 settembre 2010. GLI ‘AUTENTICI FALSI’ DI ALI’
 
Puntata 17 del 11 settembre 2010. SUL BOSFORO, FRA EUROPA E ASIA.
 
Puntata 18 del 12 settembre 2010. LUIGI LAMONICA ARBITRO DELLA FINALE FRA TURCHIA E USA. PASSATE PAROLA!
 
Puntata 19 del 12 settembre 2010. SUDORE, LACRIME E GIBIGIANA…
 






Stampato il 03-28-2024 21:24:43 su www.roseto.com