Serie A – Banca Tercas Teramo
TERAMO CALA IL POKERISSIMO

Biancorossi alla 4^ vittoria consecutiva. Scalato un altro posto in classifica. Il racconto della gara di Gabri Di Bonaventura.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Luned́, 16 Gennaio 2012 - Ore 02:30
TERAMO 81
VARESE 75
Parziali: 18-22; 21-18; (39-40); 22-10 (61-50); 20-25 (81-75)
 
Ultima di andata nel massimo campionato di basket, dopo la terza vittoria consecutiva conseguita sul campo di Casale Monferrato (8) il rinfrancato Teramo (10) del Presidente Pellecchia ospita al Palaskà la Pallacanestro Varese (16) di coach Recalcati, reduce da una convincente vittoria casalinga con Avellino (18) e alla ricerca di un’affermazione in trasferta che possa garantire matematicamente l’accesso alle prestigiose Final Eight di Coppa Italia, in programma a Torino dal 16 al 19 febbraio.
 
Teramo, che lascia in tribuna l’utilissimo Mc Grath, parte con Dee Brown, il nuovo americano Goods, Borisov, Amoroso e Brandon Brown.
Varese, alla ricerca disperata di una guardia-play che sostituisca il deludente Hurtt, decide di schierare Stipcevic, Rannikko, Diawara, Kangur, e il centro, pilastro della nazionale estone, Talts.
Nota a margine, ma non troppo: stiamo parlando del campionato italiano oppure del campionato che si gioca in Italia?
Perché questa domanda? Miseria, l’unico italiano nei due quintetti è il buon Amoroso, classe 1980!
 
L’approccio degli ospiti è sicuramente di buon livello, e dopo qualche minuto il tabellone dice 4-9, con l’attacco varesino abbastanza fluido, grazie alla buona partenza del lungo Talts (6) e del bravissimo Kangur, mentre le trame offensive di Teramo sembrano ancora in fase di assestamento.
Amoroso in post basso si costruisce un buon tiro che vale il 6-9, sul ribaltamento di campo è ancora l’operoso Kangur a innescare nell’angolo Diawara che piazza sornione la tripla del 6-12.
Un pregevolissimo passaggio dietro la schiena del ritrovato Amoroso (13p + 8r, 21 di valutazione) per l’onnipresente Borisov vale l’appoggio del dell’8-12, anche se il caparbio Kangur si guadagna il primo viaggio in lunetta e sigilla il nuovo + 6, 8-14.
Arresto e tiro del silenzioso Borisov e Teramo si avvicina sul 10-14, Varese ha un passaggio a vuoto in attacco e Teramo prontamente ne approfitta.
Un efficacissimo gioco a due tra il play Dee Brown e il centro Brandon Brown consente a quest’ultimo di depositare il cesto del 12-14, e qualche secondo più tardi arriva anche il primo canestro casalingo del nuovo arrivato Goods, frutto di un buon back-door ma anche di una colossale dormita del pur bravo Rannikko (4), che sancisce la ritrovata parità, 14-14.
Varese, però, si sveglia dal torpore e, grazie alle giocate del solito Kangur e del veterano Fajardo, piazza un parziale di 1-6 che costringe coach Ramagli a rifugiarsi nel time-out, quando mancano esattamente 1:40 alla fine del primo quarto.
Teramo conclude il primo tempino con un parzialino di 3-2, rosicchia un punticino e guarda al secondo quarto con un pizzico di fiducia in più (18-22).
 
Il secondo quarto si apre con un gran canestro del montenegrino Borisov (20-22) ma una realizzazione in verità complicatissima del sicuro partente Hurtt (6) ristabilisce il 20-24.
Intanto, comincia a prendere confidenza con la gara il diabolico Cerella, che con 4 punti e una sontuosa stoppata rifilata all’ex Roseto Rannikko, torna ad entusiasmare una platea che ormai lo ha eletto beniamino incontrastato…
Recalcati continua a contare più panchine che rughe e molto saggiamente, prima che la bomboniera diventi un catino infernale per la debordante energia che il gaucho è in grado di sprigionare, chiede sospensione, quando mancano 7:39 alla fine del primo tempo e il tabellone dice 26 pari.
Al ritorno in campo Kangur prova a sfidare in 1c1 dal post alto Achille Polonara, ma il ragazzo di Ancona come coefficiente atletico non teme davvero nessuno e gli caccia una stoppata mica da ridere…
Tra l’altro, a rendere ancora più importante il gesto della bionda e giovane ala teramana, ci pensa Goods, che con una sospensione mortifera capitalizza il recupero, griffando il 28-26.
Varese si affida un po’ troppo alle conclusioni pesanti, Teramo la punisce cercando saggiamente Polonara (9p + 8r in 15m) in area marcato da Sipcevic, finito a marcare lui dopo un cambio, e ancora un rimbalzo offensivo catturato dall’Achille teramano vale il 32-26.
L’impalpabile Garri (1p in 4m) accorcia le distanze dalla lunetta (32-27), ma poco dopo proprio l’ex Biella vede Cerella salire al quinto piano in penetrazione e rifilargli una schiacciata in faccia che si ricorderà per un bel po’…
Delirio alla Palaskà, Teramo conduce 34-27 e sull’ennesimo tiro sbagliato da Varese, Dee Brown si inventa letteralmente un passaggio con il contagiri per Polonara che con eleganza e personalità schiaccia fragorosamente a volo!
Io faccio un salto di un metro dalla sedia, un’azione davvero spettacolare che segue quella devastante di Cerella.
Teramo si ritrova 36-27, Varese sembra alle corde.
Mancano 4 minuti scarsi alla pausa lunga, Teramo ha tutto per consolidare un vantaggio importante e invece accade l’impensabile.
Con grande orgoglio, Diawara e Kangur si caricano il peso della squadra sulle loro spalle e, complice un rilassamento inaspettato dei locali, infligge agli avversari un tremendo break (3-13) che in sostanza vale il nuovo sorpasso, 39-40, con cui si conclude il secondo quarto.
 
Nelle statistiche di metà gara, la valutazione di squadra di Teramo dice 53, Varese addirittura 39!
Teramo ha 20 rimbalzi, Varese solo 15, Teramo ha 10 assist di squadra, gli avversari 7.
Eppure Varese conduce di un punto, perché Teramo ha 0/8 da dietro l’arco, mentre la squadra di coach Recalcati ha 4/13.
 
Nel terzo quarto vediamo riproposti i quintetti di partenza e per 90 secondi non si segna.
La gara continua a viaggiare sui binari dell’equilibrio, fino a quando, a meno di 2 minuti dal termine del terzo quarto, una percussione del rapper Dee Brown propizia il 52-50.
Varese va in attacco, infrazione di passi del titubante Hurtt.
Mancano 1:22, viene fischiato un fallo a Ganeto che protesta, nemmeno troppo platealmente, inducendo gli arbitri a sanzionargli un evitabile fallo tecnico.
Sono 4 tiri liberi più il possesso: Borisov (19) realizza 3/4 dalla lunetta e nell’azione successiva Amoroso centra la tripla del 58-50.
Quando mancano 19” Varese ha in teoria l’ultimo tiro del quarto, ma Stipcevic (8) si mette in proprio un po’ troppo presto, la sua conclusione da dietro l’arco non va e, siccome quando piove grandina, Varese trova il modo di subire anche una tripla sulla sirena da parte del caldissimo Amoroso…
In un amen, Teramo conduce 61-50 e Varese è di nuovo nel baratro.
 
Inizia l’ultimo quarto e dopo 3 minuti Teramo conserva lo stesso margine di vantaggio (66-55).
Qualche minuto più tardi Varese tenta una timida reazione con Fajardo (7) ma una spettacolare quanto difficile tripla di Goods (12p in 27m, solo 3 di valutazione) ricaccia ancora indietro gli avversari (69-58), quando mancano 5:34 e il possesso palla è nelle mani di Teramo.
Ma se Teramo sta sicuramente acquisendo mentalità vincente, ancora è lontana dall’affinare il famoso killer instinct…
Coach Ramagli lo sa benissimo, e alla prima avvisaglia di cedimento nervoso (69-61), chiama tempestivamente a raccolta i suoi.
Mancano 4:58, ma quando ti sei scottato con l’acqua bollente hai paura anche dell’acqua tiepida.
Questa volta gli arbitri esagerano, a mio avviso, in favore degli ospiti, fischiando un incomprensibile fallo tecnico ad Amoroso e garantendo agli increduli lombardi 4 tiri liberi più il possesso palla, praticamente l’occasione di riaprire completamente la gara.
Ma Varese non approfitta di tanta grazia, realizzando solo 2 tiri liberi e sbagliando l’attacco successivo, rosicchiando così solo un minimo recupero (69-63).
Teramo torna in attacco, tenta la tripla Dee Brown (8) ma il tiro esce cortissimo, sul rovesciamento di fronte l’isolamento su un quarto di campo per Diawara (15) procura a Varese buoni dividendi, e così siamo 69-65.
Adesso l’arancia pesa come un pallone medicinale, Teramo si affida a Goods che coraggiosamente si apre una ditta individuale, chiede partita iva, allontana i compagni di squadra (non mi sembra tipo da pick & roll, decisamente più da 1c1 in isolamento) e scaglia una tripla di importanza indicibile.
Quando la palla si infila magicamente nel cerchio sacro è l’apoteosi, mancano poco più di 3 minuti ma adesso per i tifosi biancorossi l’aria è tornata respirabile.
Stipcevic tenta l’ennesima bomba ma non ha fortuna, Teramo cerca in attacco Amoroso, lo trova in post basso e la difesa ospite deve fermarlo con un fallo, in lunetta 2/2 e Teramo vola sul + 9, 74-65.
Mancano 2:39, sembra bella che finita, ma Varese non si arrende e quando poco dopo Dee Brown sembra essere tornato il play anonimo delle prime giornate, con il tabellone che dice 76-70 a 50” e rimessa in attacco per Varese, la paura torna a fare capolino al Palaskà.
Stipcevic dal mezzo angolo trova subitissimo il 76-72, e adesso l’attacco di Teramo ha nuovamente fra le mani una boccia pesantissima.
Ma l’autostima genera quasi sempre giocate positive, così il rapper si ricorda del tiro vincente scagliato qualche giorno prima in quel di Casale e con grande coraggio trova nel traffico un pertugio che vale il 78-72.
Mancano solo 17”, coach Recalcati chiede sospensione per avere una rimessa offensiva e la scelta, dopo una rimessa laterale orchestrata perfettamente, ripaga la franchigia con una tripla dolcissima uscita dalle mani educatissime di Kangur (26p + 9r, 33 di valutazione).
Teramo supera con qualche affanno il pressing disperato di Varese e quando mancano 10” alla sirena finale Amoroso (13p + 8r, 21 di valutazione) si ritrova in lunetta per due tiri liberi.
1/2 per l’ex Virtus Bologna (79-75), Varese cerca una tripla dall’angolo con Kangur ma la conclusione è lunga, Cerella agguanta il rimbalzo e subisce fallo a 2” dalla conclusione.
In lunetta il gaucho sigilla l’81-75, Teramo cala il poker, raggiunge quota 12 e guarda alla trasferta di Siena (24) con serenità e leggerezza mentale, viste le sconfitte di Casale (8), Cremona (10) e Montegranaro (12).
 
Difficile trovare un vero Mvp: emotivamente direi Cerella (10p + 6r in 20m, 17 di valutazione) ma davvero tutti hanno prodotto uno sforzo importante per proseguire la striscia vincente.
Le statistiche di fine gara premiano giustamente l’energia di Teramo: la valutazione di squadra chiama 96, quella di Varese solo 67.
Unico elemento sempre più in affanno è Green, impiegato soltanto 7 minuti e praticamente rintracciabile nel file “non pervenuti”, ma coach Ramagli difficilmente potrà privarsi in futuro della sua presenza, penalizzando pericolosamente la rotazione nel reparto lunghi.
Ma se Teramo adesso ha soltanto problemi di questo tipo, allora è proprio vero che per la Società del Patron Pellecchia è iniziato un altro campionato…
 






Stampato il 11-09-2025 23:09:45 su www.roseto.com