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Basket in carrozzina – Serie A1 – Gruppo Tercas Amicacci Giulianova
ADDÀ PASSÀ ‘A NUTTATA
Galliano Marchionni, 25 punti contro il Porto Torres.
[Marco Calvarese]


Simon Munn, 30 punti contro gli Amicacci.
[Marco Calvarese]


Gemi Ozcan e coach Claudio De Luca.
[Marco Calvarese]


La dirigenza non abbandona la nave in difficoltà.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 29 Gennaio 2013 - Ore 08:30

AMICACCI GIULIANOVA 55
PORTO TORRES 65
Parziali: 17-12; 14-25; 11-15; 13-13.
 
AMICACCI GIULIANOVA: De Maggi 8, Aubry, Gemi 2, Marchionni 25, Turlo 8, Accorsi, Miceli, Macek2, Bandura 10, Biondi. Allenatore: Claudio De Luca.
 
PORTO TORRES: Raimondi 6, Barragan 12, Stravinskas, Gonzales, S. Munn 30, Falki, Norman, Puggioni 4, Seisderos 13. Allenatore: Simon Munn.
 
Il degno finale di una settimana tormentata e vissuta sempre con una Spada di Damocle sopra la testa.
 
Ma parliamo prima della gara, che ci ha visto soccombere contro uno straordinario Simon Muun, pivottone della Nazionale inglese, autore di 30 punti e trascinatore di un buon Porto Torres. A nulla sono valsi i tentativi di arginarlo: la sua possente mole era onnipresente ed è stato un’autentica spina nel fianco per tutte le fasi dell’incontro.
 
Nel primo tempo la Banca Tercas parte arrembante con Capitan Marchionni, Turlo, De Maggi, Miceli e Gemi cercando di sorprendere gli avversari. Grazie ad una difesa alta, rintuzza gli attacchi dei sardi e colpisce fino ad un +5. La grinta e la determinazione del Gruppo Tercas lasciavano ben presagire, ma nel secondo quarto la gara cambiava repentinamente, prendendo una piega diversa.
 
Simon Muun si svegliava e suonava la carica ed in pochi minuti la situazione si ribaltava e con un parziale di 8-0, il Porto Torres passava in vantaggio ed in finale di quarto si portava sul +11 (14-25). Il riposo lungo non ammansiva il gigante inglese, che ruggiva in campo e fuori incitando i suoi a non abbassare la guardia e, nonostante gli sforzi, il gap dei 10 punti rimaneva anche per il terzo periodo (42-52) e sino alla fine.
 
Credo che sia giusto, per completezza di informazioni, soffermarci un attimo a riflettere perché non è possibile che si sia arrivati a questo punto o, meglio, non è pensabile che grandi atleti siano diventati tutti brocchi.
Difatti non è così. Anzi, credo personalmente il contrario. Proviamo ad analizzare meglio la realtà per cercare di spiegare il perché del nostro momento ed il persistere di questa negatività.
 
Il Basket in Carrozzina è molto simile, se non uguale, al basket in piedi, ma una delle sue peculiarità, la più importante, è che in campo bisogna avere il punteggio max di 14,5 (sempre , comunque e obbligatoriamente). Questo viene definito in base a caratteristiche di disabilità,di muscolatura e di movimenti dell’atleta: un paraplegico può variare da 1 e fino a 2,5, mentre un amputato potrebbe essere un 3,5 e sino a 4,5 (che è il punteggio massimo). Quindi, durante tutta la gara, bisogna stare dentro i 14,5. E questa è la condizione che ci porta alla nostra Spada di Damocle iniziale.
 
L’anno scorso avevamo una grande squadra perché c’era un mosaico quasi perfetto, con tutti i punteggi e costituito da atleti fortissimi nel proprio ruolo, che ne facevano la solidità. Quest’anno, prima dell’inizio del Campionato abbiamo perso Yvon Rouillard: uno dei cardini della nostra forza. La dirigenza ha cercato di trovare una soluzione ad un fortissimo atleta (3 punti nello scacchiere del gioco). Per dare un’idea della sua forza, è stato Medaglia d’Oro alle Paralimpiadi di Londra 2012.
 
Abbiamo cercato in tutto il mondo, inutilmente, sino a trovare Janet McLachlan, punto di forza della Nazionale canadese femminile (molto brava, ma  Yvon è di un altro pianeta). Comunque, iniziamo l’avventura con la Banca Tercas fiduciosi che il gruppo (che è, comunque, fortissimo) potesse sopperire a qualche defezione iniziale.
 
Ci siamo sbagliati perché Minella, in odore di Nazionale, si è infortunato subito e lo è ancora. Ciccio Minella è un punti 1 che avrebbe permesso di far giocare la squadra con tre lunghi, cosa che non ci è stata mai permessa.
 
Ma non è finita, perché dopo appena un mese (novembre 2012), s’infortuna Janet (sarà operata a giorni, tanti auguri) e non è stato possibile rimpiazzarla, perché i termini di tesseramento stranieri erano nel frattempo scaduti.
 
Houcine Belaid, il talentuoso Nazionale transalpino con il punteggio di 3,5 si è anche lui infortunato (due mesi per lui).
 
Il nostro Coach De Luca ed il suo vice Rosa hanno cercato in tutte le maniere di fare necessità virtù e ci sono riusciti, ma anche ma qui interviene il “fattore X” e cioè la sfortuna, che ci aiuta a finire nel tritatutto.
 
Sarebbe bastato vincere una delle ultime gare per avere un umore migliore e caricarci un po’. Giorni fa, dopo Padova, la dirigenza aveva bloccato i rimborsi spesa, ma solo come incentivo ad una maggiore grinta. Voleva essere una forzatura per un maggiore impegno, ma a conti fatti i nostri ragazzi sono ammirevoli perché stanno lavorando il doppio e in un clima che chi ha fatto sport può comprendere ed immaginare.
 
Abbiamo avuto tempi migliori e ritorneranno, ma adesso è il momento di stare vicino alla squadra tutta. Stiamo attraversando una tempesta e il modo migliore per affrontarla è rimanere tutti al proprio posto ed aspettare quel raggio di sole che squarci il buio, rassereni l’ambiente e gli umori.
 
Noi la nave non l’abbandoniamo... mai.
 
Peppino Marchionni
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