[Ricerca Avanzata]
Venerdì, 29 Marzo 2024 - Ore 13:49 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie B – Campli
PIERO MILLINA: TESTAMENTO FARNESE.
Piero Millina, coach del Campli.

Intervista di fine stagione al coach del Campli. Che stila pagelle e riflette sul futuro, senza mai fare giri di parole.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 08 Maggio 2018 - Ore 12:30

Piero, si conclude la tua quarta stagione in terra farnese, dove sei arrivato in corsa con la squadra nella vecchia Serie C. Un bilancio di questo quasi quadriennio sportivo?
«Senza ombra di dubbio è stato un periodo eccezionale per me, sia da un punto di vista di risultati che di vita, almeno fino ad un certo punto. In più, sportivamente parlando, abbiamo intrapreso un cammino strano: ogni anno la Società restringeva il budget ed ogni anno la squadra superava i propri limiti, arrivando a risultati insperati. Pensa che probabilmente la squadra di quest’anno costa la metà di quella che ha vinto la Serie C1. Quindi mi sento di dire: quattro anni eccezionali!».

Una promozione il primo anno, poi playoff ai quarti in B, playoff con finale lo scorso campionato in B, playoff ai quarti in questa stagione in B. Sbaglio se dico che questo risultato sportivo – se comparato con l’organico e le difficoltà amministrative – è stato il più difficile da raggiungere?
«Personalmente reputo la tua analisi perfetta. L’anno scorso si è parlato del “Miracolo Campli”... credo che sarebbe stato un miracolo se avessimo battuto Montegranaro, fermo restando che siamo andati ben al di sopra dei nostri obiettivi e di quello che era il pensiero di tutti gli addetti ai lavori. Invece questa stagione la reputo veramente miracolosa... arrivare a salvarci senza passare dai playout, centrare per il terzo anno filato i playoff, “spaventare” uno squadrone come Palestrina, in più perdendo giocatori durante l'anno senza poterli sostituire, ha qualcosa di irrazionale come minimo».

Parliamo del tuo organico. Perché merita gli elogi e quali elogi merita, andando anche ad approfondire i singoli che ritieni opportuno nominare...
«Allora partiamo da Di Carmine, su cui non ho nulla da aggiungere a quello che tutti gli sportivi abruzzesi già sanno sul mancino di Penne: grande professionista, sempre disponibile con i compagni fa del suo eclettismo la sua forza e della sua intelligenza, per assurdo il suo limite: è talmente bravo a capire in anticipo il gioco che alla fine, pensando che anche il compagno l'abbia letta come lui, butta nel cesso palloni sanguinosi... lui crede di giocare con altri quattro Di Carmine e, se fosse così, ti garantisco che vincere campionati sarebbe facile.
Cantagalli ha fatto una buona stagione risultando fondamentale in tante partite, vedi quella di giovedì scorso contro Palestrina... nonostante i quasi trent'anni ha tali margini di miglioramento che potrebbe vivere una seconda carriera, sempre che inizi a pensare che per arrivare ad essere veramente un protagonista e con continuità a certi livelli sarà tassativo rivedere certi concetti che continuano ad accompagnarlo nella interpretazione del suo mestiere.
Bolletta è un alieno: non sai se viene dalla Sicilia, da Marte o dal Paese dei Balocchi; lui è tutto e il contrario di tutto, per lui la vita è festa, le cose vanno sempre bene e questo è il suo limite perchè questo modo di vivere lo porta ad accontentarsi e quindi a non migliorare come potrebbe e dovrebbe per rispetto soprattutto a se stesso; con noi ha giocato un campionato di luci ed ombre anche all'interno della stessa partita, ma quando ha giocato sfruttando il suo potenziale è stato devastante...ho avuto poche volte in carriera un giocatore così stimolante ed allo stesso tempo così deprimente come il mio siculo-tedesco.
Serafini ha vissuto forse l’anno più difficile della sua giovane carriera e cioè l’anno della conferma... dopo l’ottima stagione passata si è confermato ad alti livelli e li ha anche migliorati e a 25 anni ha ancora infinite praterie dove poter correre per migliorare e di molto il suo livello di gioco. In più lo vedo enormemente cresciuto anche da un punto di vista umano e in questa stagione è stato spesso un leader non solo con i fatti, ma anche parlando al gruppo come devono fare i giocatori importanti... sono molto soddisfatto di Alberto anche se quando mi fa incazzare mi manda veramente fuori di testa.
Ponzianone, di cui tutte le minors parlano come di un miracolato di San Pancrazio, tra alti e bassi ha migliorato enormemente le prestazioni dello scorso anno e si è confermato come un giocatore di assoluto interesse... personalmente ritengo che sia ancora lontano il giorno che vorrò considerarlo un giocatore Vero perchè quei giocatori ti danno certezze tutte le partite, tutti i minuti che stanno in campo e durante tutti gli allenamenti, e tutto questo “Pigrello” non te lo dà. In più, visto che tutti lo indicano come una mia creatura, cosa che assolutamente non è, voglio ripetergli sfruttando questa intervista che se immediatamente non troverà il giusto equilibrio mentale facendo pace col suo cervello, non potrà che regredire anche da un punto di vista tecnico perchè nessuno sarà in grado di insegnargli niente... centro avvisato mezzo salvato.
Miglio a livello di spogliatoio e di allenamento ha dato sempre un contributo fondamentale al gruppo, il problema per lui è che ad allenamenti in costante crescita associava prestazioni domenicali molto al di sotto dello standard degli allenamenti, questo almeno fino a ieri quando è stato uno dei migliori nella terza a Palestrina... probabilmente per l'impegno e l'abnegazione dimostrata avrebbe meritato più spazio, ma per come si è sviluppata l'annata non ho avuto la possibilità di dargli più minuti e di questo sono dispiaciuto... comunque Valerio è stato un bell'incontro a 360 gradi.
Angelucci Simone detto Icardi è stato, come tutti auspicavamo, l'under che ci ha spesso dato il contributo di un senior mettendo la sua zampa in diverse delle nostre poche vittorie... giocatore anomalo dotato di talento ma che non eccelle in nulla, ritengo che, se farà di questo suo potenziale essere un all-around e si allenerà a giocare su tutta la metà campo d'attacco migliorando il tiro da tre ma anche il gioco in post basso e l'uno contro uno frontale, nel tempo potrà avere un'ottima carriera... poi ha un problema che per me bolognese dei tempi dello scudetto è fondamentale: è interista e questa chiaramente ha portato a Icardi una decurtazione in minuti del 10%.
Per ultimo ho tenuto Burini... questo per me è un giocatore che se va come penso io nel giro di due anni prenderà la stessa autostrada che ha preso Bottioni, diventando nel suo ruolo un fuori categoria mentre al momento è solo un fuori di testa che passa da momenti di trance agonistica dove fa cose incredibili per talento e istinto ad altri che sembra la Maddalena Pentita sotto la Croce... chiudo dicendo che questo è forte davvero e che prevedo sia il prossimo miracolo del paesello farnese.
Ultimi, ma non gli ultimi da ringraziare, tutti i ragazzi che ci hanno dato una mano in questa stagione travagliata ed in particolare a chi non è mai mancato come Pancrazio Alleva e Gigi Pulsoni senza dimenticare Petrucci, Converso e Ballabio che fino a quando sono rimasti hanno dato più o meno il loro contributo. Vorrei aggiungere che, diversamente da tutte le altre squadre, questi giocatori hanno visto partire compagni senza che fossero sostituiti aumentando difficoltà già evidenti... direi bravi a tutti nel crederci, abbiamo barcollato ma mai mollato!».


A proposito di organico, perché da un certo punto della stagione non c’è stato più schierato David Petrucci?
«A un certo punto della stagione si deve capire chi sta dentro e chi sta fuori, chi antepone a tutto la squadra o non è in grado di farlo e quindi, secondo me, in quel momento David era più di danno che di utilità alla causa comune, per mille e un motivo di cui io e lui abbiamo discusso davanti ad un caffè anche pochi giorni fa. Considero Petrucci quasi uno di famiglia quindi, per il bene di tutti sia in campo che fuori campo, ad un certo punto mi sono preso la responsabilità ed il grosso rischio di mettere fuori squadra l'unico tiratore puro che avevo in alternativa a Cantagalli, nel rispetto di quello che è sempre stato il nostro modo di lavorare. Ci sono dei momenti nella vita dove le strade si possono separare, ma questo non vuol dire che debba essere cancellato tutto quello che di buono il passato ti ha dato, pertanto David rimane il mio Eroe che purtroppo nella sua vita non ha mai avuto neanche per un minuto, per dirla con Gramsci, “l'angoscia del dubbio”... beato lui!».

Parliamo ora delle difficoltà amministrative, che poi si ricordano anche almeno nelle precedenti due stagioni. A che punto è la questione?
«Per come la vedo e la vivo in pratica tutti i giorni direi bella ingarbugliata, però chi ti può rispondere con assoluta certezza si chiama Lucio Del Paggio che, non più tardi di sabato pomeriggio, mi ha detto di stare tranquillo perchè tutto avrà una soluzione positiva. A me non resta che crederci e sperare che sia come dice lui, anche se dopo tre anni mi è veramente difficile credere a tutto quello che mi viene detto. Una cosa però la voglio dire ed è che se le cose a Campli si metteranno male o molto male, le responsabilità di quei pochi signori che hanno provato a portare avanti l'attività rimarranno ma saranno sempre minime rispetto a quei politici, e sono parecchi, che da anni stanno prendendo impegni e sempre, regolarmente, si fanno di nebbia. E io, che sono di Bologna, la nebbia la odio perchè è inconsistente, ma allo stesso tempo offuscando tutto ti inganna».

Questo quadriennio a Campli sarà ricordato come “l’epoca Millina”, visto che l’unica costante sei stato tu?
«Se la ragioniamo così, la tua conclusione ci può stare nel senso che la gente, gli sportivi o i tifosi anche non camplesi, possono identificare in me il catalizzatore e l'anima di questi risultati. Io la vedo diversamente e cioè, fermo restando che sicuramente da un punto di vista tecnico chi decide è Millina, credo che la cosa da studiare sia il sistema Campli, che fa ruotare tutta la sua organizzazione attorno ad un progetto tecnico che crea un modo di lavorare e di stare in campo che alla fine porta risultati potendo chiaramente contare anche su eccellenze come il Professor Mazzaufo o il Dottor Feleppa, che lavorando in sinergia con i tecnici alla fine risolvono o addirittura prevengono tanti problemi. Prima per esempio parlavi del caso Petrucci: quando ho deciso per l’allontanamento di David e ne ho informato la Società spiegando le mie ragioni, nessuno ha battuto ciglio o ha messo becco. “C’è un responsabile, che decida il responsabile di cui noi abbiamo fiducia”... ecco, questo secondo me è il vero segreto di Campli. Se poi aggiungi a ciò il Millo, allora il piatto è servito...».

Si vocifera di titolo di Serie B di Campli che potrebbe essere ceduto per sistemare i conti, con la società che ripartirebbe dalla C Regionale. Cosa sai di questo?
«Ritengo che la cessione del titolo sia la soluzione migliore, nel caso non ci fossero o nuove entrate a livello dirigenziale o alla voce sponsor. Se si farà la C Regionale in questo momento non lo so e non mi interessa, penso invece che sia fondamentale ipotizzare cosa si farà nel caso non vengano ceduti i diritti e si debba proseguire in B il prossimo anno... e comunque sono problemi ed interrogativi a cui devono dare risposta i Dirigenti e non i tecnici, anche se ritengo che l'ipotesi di chiudere in tutti i modi sarebbe una scelta demenziale. Si può provare a fare le cose in maniera decente anche con pochi mezzi, l'importante è avere le idee chiare e le spalle larghe qualora dovesse tirare il Buran».

Resteresti anche in Serie C Regionale, nonostante il palmares acquisito nelle ultime 4 stagioni?
«Intanto chiariamo un concetto: io ho altri due anni di contratto dai quali posso tranquillamente uscire. Detto questo, per chiarezza tu sai bene che per me non è mai un problema di categoria ma di progettualità, quindi il mio rimanere anche la prossima stagione a Campli dipende da questo e da garanzie economiche reali e non a chiacchiere che la Società mi dovrà dare in tempi stretti. Tutti sanno che a Campli mi trovo benissimo sia come vita che come logistica rispetto a casa mia e che andrei via a malincuore, ma allo stesso tempo da uomo adulto e da professionista dico anche che un’altra stagione come le ultime tre non avrei la forza fisica e psichica per sopportarle e che sarebbe stupido, avendo delle alternative, rimanere e tribolare come è stato quest’anno».

Il tuo pensiero finale...
«Il pensiero finale è sempre rivolto a Campli ed ai camplesi... 1985 anni fa un Personaggio abbastanza importante disse a Giuda: “Apri il tuo cuore Giuda, non la tua mente”. Io oggi voglio prendere a prestito quelle parole e dire: “Apri il tuo cuore Campli, non la tua mente”. Voglio dire che è ora che i camplesi rimettano il cuore in campo per quella che sarà sempre la loro squadra e il loro comune denominatore e la smettano di venire solo per le semifinali e le finali di play off o per il derby con Teramo. Farnesi, la vostra squadra va sostenuta sempre perchè è vostra e sarà dei vostri figli e dei vostri nipoti, e se sparisce per un qualsiasi motivo perderemmo un pezzo della nostra storia, delle nostre radici. Alla squadra della passata stagione, persa la terza con la Poderosa dissi: “Non dimenticate mai da dove siamo partiti e dove siamo arrivati e ricordate sempre che oggi, voi, avete fatto la Storia”. Ora mi chiedo: per chi l’abbiamo fatta la storia, se non abbiamo più un popolo per cui combattere. E lo dico prima che come tecnico o giocatore, da Dirigente... pertanto ripeto ai camplesi: “Aprite il cuore e non la mente. E se Quaresimale lo giudicate inaffidabile come Sindaco, Agostinelli non vi sta simpatico o Mariani pensate non mantenga mai le promesse fatte, non è un problema perchè loro se non li votate passeranno, mentre il basket a Campli deve continuare ad essere un riferimento ed un aggregante sociale! Come sempre, che la vita vi sia serena... un abbraccio!».

 

Luca Maggitti
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2024 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft